Un serio candidato al Leone d'Oro?

Venezia 67, Giorno 3 - Ovsyanki sembra avere tutte le carte in regola per ottenere un premio importante. Decisamente meno eccitante Gorbaciof con Toni Servillo. Intanto, abbiamo incontrato John Woo e la delegazione di Somewhere...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

C'è una cosa bella nel sentire parlare John Woo, che stasera riceverà il Leone alla Carriera al Festival di Venezia. E' l'incredibile senso di umiltà e di gioia nel fare quello che fa da decenni, ossia il regista.

Certo, sono tante le star che dicono la stessa cosa, ma pochi sembrano crederci veramente. Così, passano quasi in secondo piano le dichiarazioni vere e proprie, anche se comunque non mancano spunti interessanti. Come il mettere in evidenza la novità di Reign of Assassins, film con una protagonista femminile e con al centro una storia d'amore, aspetti non molto comuni per i suoi lavori. O il fatto di non essere interessato a un film in 3D, nonostante la moda dilagante. E non potevano mancare i complimenti a Quentin Tarantino e in generale al cinema italiano, in particolare Sergio Leone, da cui Woo ha imparato molto.

Da un regista molto rilassato e soddisfatto, a una realizzatrice che sembrava non avere molta voglia di parlare, ma senza essere scortese, come Sofia Coppola. Il paradosso è che alcune domande che le sono state rivolte erano quasi peggio della sua visione della nostra televisione (a dire il vero, tutt'altro che feroce). Come si fa a dichiarare che Somewhere ricorda certi film degli anni settanta, in realtà molto più cattivi? O che la visione dell'Italia sia molto dura perché nella pellicola la star viene scortata dalla polizia (risposta della Coppola: "succede ovunque")? Mah... Simpatici gli attori, in particolare la Fanning, che sembrava decisamente eccitata da tutto quello che le stava intorno.

Intanto, visto che Darren Aronofsky ha vinto solo due anni fa (anche se, come insegna Ang Lee, non è impossibile ripetersi a breve distanza di tempo), oggi ho avuto l'impressione di vedere un serio candidato al Leone d'Oro, come potete scoprire nelle prossime righe...

  • Ovsyanki (Silent Souls) (In concorso)
    Il film ci parla dell'etnia finno-ugrica dei Merja, una popolazione che fa parte della Russia e che ci viene mostrata attraverso gli occhi di due personaggi, tra cui uno a cui è appena morta la moglie. Assistiamo cosi alla preparazione della defunta e a una stranissima pratica rappresentata dall'ultimo rito di passaggio. O magari all'utilizzo particolare della vodka.
    Questo film avrebbe tante ragioni per essere odiato, e sulla carta magari lo avrei fatto. Eppure, in questo minimalismo estremo trovo qualcosa di ipnotico, anche grazie a un regista che mostra di avere tante idee e sa trovare nuovi modi per comporre un'inquadratura. Inoltre, l'ambiente spoglio e desolato diventa quasi ultraterreno grazie alle azioni dei personaggi.
    C'è un'abilità notevole nel rendere visionaria la quotidianità, quasi come una sorta di Tarkovskij moderno (regista che viene citato espressamente in una scena e che in generale sembra una notevole fonte di ispirazione per il realizzatore di questo film, Aleksei Fedorchenko). Insomma, si può passare da un'idea geniale su una superficie ghiacciata a un supermercato, che sembra quasi l'ambiente più strano di tutti.
    E anche a chi non piacerà, i soli 75 minuti di durata lo rendono assolutamente sopportabile senza problemi. Ma penso che alla fine si porterà a casa un premio importante...

  • Gorbaciof (Fuori concorso)
    Parlare di Gorbaciof significa descrivere soprattutto l'interpretazione di Toni Servillo. O meglio, forse si potrebbe parlare solo di questo, visto che il film è un autentico one man show, decisamente più da spettacolo teatrale che da cinema. Intendiamoci, Servillo è bravo, bravissimo. Ma è un tipo di bravura che mi irrita molto e che considero decisamente pericolosa, in cui un personaggio deve apparire bigger than life anche quando non lo è.
    A un certo punto, sembra che il regista Stefano Incerti si faccia da parte e che Servillo si diriga da solo. Nelle diverse scene di violenza (una delle quali talmente telefonata da essere sorprendente nella sua prevedibilità), per esempio, ma anche quando il protagonista si ferma per strada 'sfidando' il traffico.
    Siamo di fronte a un personaggio che ricalca quello de Le conseguenze dell'amore, solo molto meno affascinante. Si ricade cosi in un classico vizio del cinema italiano, quello di creare protagonisti poco credibili e soprattutto che non fanno nulla per attirare le simpatie dello spettatore. Perché dovremmo appassionarci per Gorbaciof? Solo perché è innamorato di una povera ragazza cinese? E il fatto che per il resto sia spregevole?
    Gli altri? Praticamente non esistono e sono relegati a ruoli-macchietta (la cinese-santa, il pokerista senza scrupoli). Senza contare il momento cruciale, che non solo è sbagliato, ma è anche una citazione talmente goffa da essere imbarazzante. Gorbaciof non è un film orrendo e di sicuro tra quelli italiani a Venezia ce ne sono di peggiori. Però spiega bene tanti problemi del nostro cinema...

  • Il sangue verde (Giornate degli Autori)
    La rivolta degli immigrati a Rosarno è stato un grande argomento di discussione negli scorsi mesi, ma come spesso capita, difficile capire cause e ragioni attraverso i servizi del telegiornale. E utile allora il lavoro di Andrea Segre, che va a parlare con i diretti interessati in Calabria. Persone che spiegano bene cosa succede, senza piagnistei, ma con un'analisi della situazione decisamente acuta.
    Importante anche il contributo dell'ex sindaco di Rosarno, che parla delle lotte contadine degli anni cinquanta e del potere della 'ndrangheta. Il tutto realizzato in soli 8 giorni di riprese e praticamente senza preparazione. Peccato solo che, come spesso capita ai documentari italiani, ci sia molta descrizione e non un obiettivo vero e proprio da raggiungere in questa analisi. Ma comunque un lavoro molto interessante...

Vi ricordo che, per segnalarmi temi interessanti, potete mandarmi una mail o scrivermi su Facebook o via Twitter...

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