Un sequel di Jumper?

Sembra uno scherzo, ma Hayden Christensen ha rivelato che ci sono dei progetti per realizzare una seconda pellicola di Jumper. Vi spieghiamo perché è una pessima idea, che peraltro difficilmente si farà...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

E' interessante vedere come su Internet si costruiscano le notizie sul (quasi) nulla. Un sito (Moviehole) riprende un'intervista ad un quotidiano di Hayden Christensen, in cui l'attore 'rivela' un possibile sequel di Jumper. "Se ne sta parlando e l'intenzione era di farne una trilogia se il primo film fosse andato bene. Penso che siano soddisfatti dei risultati e che vogliano farne un altro, ma che non abbiano fretta di iniziare la produzione".

E' bastato tutto questo perché molti dessero quasi per scontato il sequel del film. Eppure, si tratta di frasi normali e di circostanza, che gli interpreti dicono spesso. Peraltro, in questo caso anche un po' insensate. Se un produttore è contento dei risultati di un film e vuole realizzarne un sequel, si sbriga a metterlo in cantiere, per non far perdere il ricordo al pubblico. Qui, nulla di tutto questo.

D'altronde, i risultati non sono esaltanti. Non è tanto questione di rapporti costi/ricavi che sarebbero anche accettabili. Certo, il budget dichiarato (85 milioni di dollari) suona francamente poco convincente, ma il vero problema sono i 220 milioni conquistati e come sono arrivati. Intanto, la pellicola è andata decisamente meglio all'estero (141 milioni di dollari) che negli Stati Uniti (80 milioni), il che significa che un eventuale sequel in America rischia di fare cifre imbarazzanti in caso di insuccesso. Possibilità molto concreta a giudicare dall'andamento della pellicola, che aveva aperto molto bene e che poi è crollata, segno di uno scarso gradimento del pubblico, che certo non farebbe la fila per un secondo episodio.

E poi, la situazione è simile per certi versi a quanto capitato ad Eragon e a Queste oscure materie. Primi film andati così così, mentre la prospettiva di una trilogia poneva un grosso problema. Realizzare solo il secondo capitolo significava il rischio di non fare poi il terzo in caso di dati negativi, situazione francamente ridicola. Ma, d'altra parte, gli incassi del primo non sono così scintillanti da spingere i produttori a mettere in cantiere due sequel in contemporanea, come avvenuto magari per Pirati dei Caraibi. Mettiamoci anche la fama di Doug Liman, regista abituato a prolungare molto le sue riprese, e il quadro è completo.

Insomma, difficile credere ad un sequel di Jumper. Altrimenti, il rischio del tracollo è altissimo, anche per chi è in grado di teletrasportarsi...

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