Un saluto a PlayStation 2 - Il lascito della console Sony

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Con l'ultima spedizione di console ai rivenditori giapponesi si chiude un'era

28 dicembre 2012, e l'ultima PlayStation 2 viene spedita ai rivenditori giapponesi, al termine di un ciclo vitale durato ben dodici anni. Era il 4 marzo 2000, e Sony lanciava la sua nuova console da salotto, con l'arduo compito di ottenere lo stesso successo di PlayStation, prima macchina da gioco dell'azienda giapponese. Compito che oggi possiamo considerare pienamente assolto, in virtù delle circa 153 milioni di console vendute, ma sul cui esito, al momento del lancio, non era così facile scommettere.

Di certo, Sony partiva da una posizione predominante. Dopo l'egemonia Nintendo, con NES SNES, con PlayStation aveva preso in mano le redini del mercato, convogliando su di essa l'attenzione di sviluppatori e giocatori. Eppure questo formidabile traino rischiava di non essere abbastanza, vista l'agguerrita concorrenza di un nuovo competitor, Microsoft, entrato sul mercato con Xbox, e la presenza di Gamecube, nei primi anni di vita della viola console ancora vitale. Alcune scelte sciagurate poi, resero il lancio di PlayStation 2 alquanto grottesco, nonostante delle buone vendite nei primi mesi di commercializzazione. Console dal prezzo folle (un milione e seicentomila lire in Italia, per renderci conto) e dalla line up iniziale da brividi (ormai è rimasto nella memoria di tutti Fantavision, a suo modo storico), non poteva di certo avere un largo appeal sul grosso pubblico, e molti aspettarono che i tempi fossero maturi per acquistarla. Gli altri, si dovettero accontentare di giocare sulla loro console nuova fiammante i vecchi titoli per PlayStation, compatibili con la nuova macchina.

Di fatto tale situazione perdurò per un anno buono, fino al decollo, di vendite e nella qualità del software, rappresentato dal biennio 2001-2002: Metal Gear Solid 2: Sons of LibertyGTA IIIFinal Fantasy X, furono solo alcuni dei titoli che diedero il necessario “momentum” alla console per iniziare a staccare in maniera sensibile le rivali, in particolar modo un Gamecube che sembrava già col fiato corto (come poi si rivelò essere). Da lì in poi, incertezze poche, successi tanti, in virtù di una line up praticamente sterminata, che copriva tutti i generi esistenti, dall'action (God of WarDevil May Cry) al gioco di ruolo giapponese (Valkyrie ProfileDragon Quest VIII), dai titoli assolutamente mainstream (GTA: Vice City e GTA: San AndreasGran Turismo 4) a quelli più di nicchia (ICO, Shadow of the Colossus, Okami, God Hand).

Forse è stato proprio questo il più grande merito di PlayStation 2. In un mercato che in quegli anni stava definitivamente cambiando, grazie alle nuove potenzialità tecnologiche, abbandonando certi generi, privilegiandone altri ed iniziando a spingere forte sulla spettacolarità dell'azione, ha saputo comunque conservare parte della genuinità dei titoli della generazione precedente, quella che non era ancora affare del grandissimo pubblico. Ha saputo quindi accontentare i vecchi giocatori, così come i nuovi, mentre altrove uno zoccolo duro di appassionati duri e puri resisteva su Gamecube e una tipologia di giocatore del tutto nuova, probabilmente più attento alla tecnologia che al gameplay, vedeva in Xbox il suo miglior approdo. Fasce di utenti particolari, quindi, non l'universalità inchinatasi al cospetto di Sony.

Volenti o nolenti, PlayStation 2 ha caratterizzato un'era, quella che ha visto il mercato videoludico raggiungere la sua totale maturità, con il concetto di videogioco sempre più slegato dalle convenzioni precedenti, non più mezzo d'intrattenimento per i ragazzini ma medium culturale degno di essere chiamato tale, non tanto da chi, con i videogiochi, c'era nato e cresciuto, e li aveva sempre ritenuti tali, ma da un nuovo pubblico, più vasto, che per la prima volta iniziava ad infilare la parola “videogioco” nei propri discorsi. Ciò vale anche per i media, che in quel periodo hanno iniziato a dare maggiore copertura al settore. Non è stato interamente merito di PlayStation 2, ovviamente, ma a parte l'ovvia equazione tra console più venduta e prodotto maggiormente rappresentativo, ciò che più ha influito in tal senso è stata proprio la capacità di raccogliere il lascito dei precedenti periodi e la sfida del nuovo.

Quello che, sostanzialmente, Sony non ha fatto con PlayStation 3, pagandone le conseguenze. Piuttosto che ad ampliare ulteriormente il proprio bacino di giocatori facendo forza su di un brand riconoscibilissimo, s'è adagiata sugli allori, ed ha subito una batosta tremenda da Nintendo, che con Wii ha saputo invece andare incontro a tutti, pur lasciando dietro alcuni dei suoi affezionati, rimasti disorientati dalla nuova direzione dell'azienda di Kyoto. Ancora di più si capisce quindi quale sia stato il più grande merito di PlayStation 2: confermare, ed ancora di più superare, il grande successo della sua progenitrice. In tal senso, la console Sony conserverà per sempre un posto di rilievo nella storia dei videogiochi, seconda forse al solo Super Nintendo nell'incredibilmente variegata offerta videoludica e nell'enorme appeal sul pubblico.

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