Un documentario commovente

La storia di un campione di football che decide di abbandonare tutto per servire il suo Paese ed essere tradito poi dai suoi massimi vertici. Pur con qualche incertezza sulla strada da prendere, un prodotto forte e coinvolgente. Si tratta di...

Condividi

Rubrica a cura di Colinmckenzie

... The Tillman Story. Forse qualcuno si ricorderà che, nella fase preliminare agli Oscar, lo vedevo come un possibile favorito per la vittoria finale. In effetti, mi sembrava avere tutto: una magnifica storia personale e una vicenda politica, che riguardava i conflitti in Iraq e in Afghanistan. Dopo aver visto questo film, posso capire perché non sia stato considerato all'altezza di The Inside Job o di Exit Through the Gift Shop, ma comunque è un prodotto che merita molta attenzione.

Ma chi era Pat Tillman e perché ha fatto tanto parlare di sé? Si trattava di un campione di football americano che, nonostante la fama e il denaro, nel 2002 ha deciso di abbandonare tutti questi privilegi per arruolarsi nell'esercito e andare a combattere nelle zone di guerra. Nel 2004, in Afghanistan, viene ucciso apparentemente dai nemici e per questo diventa un eroe nazionale. Poi, si scopre che la sua morte è dovuta al fuoco amico e che per settimane le forze armate hanno tenuto nascosta la verità per non ammettere i propri errori. Da qui, inizia una tormentata vicenda, che porta la sua famiglia a cercare di saperne di più sulla morte del loro caro.

Se c'è un problema che impredisce a The Tillman Story di diventare un capolavoro è la difficoltà di prendere una strada precisa. Un racconto personale su una figura decisamente complessa e affascinante? Lo è a tratti. Un atto di denuncia sui crimini statunitensi in guerra, come poteva essere Taxi to the Dark Side? Forse alla fine, ma senza approfondire troppo la materia. Un'indagine quasi poliziesca sulla misteriosa fine di un uomo? Solo in parte.

Detto questo, anche se i vari frammenti non si uniscono bene insieme, sono comunque di alto livello. Intanto, il ritratto di Pat Tillman è entusiasmante. Nonostante il suo successo, stiamo parlando di una persona riservata e che non puntava all'eroismo e alla gloria, ma semplicemente a servire il suo Paese, ferito a morte dopo gli attentati dell'11 settembre. Allo stesso modo, il ritratto della sua giovinezza e quello della sua famiglia (che mostra una dignità encomiabile, anche nel rifiutare i riflettori) ci aiutano meglio a capire le scelte che ha fatto. E' curioso che quello che sembrava un'icona della destra guerrafondaia di Bush, si rivela quasi un'icona grunge e che peraltro aveva molte perplessità sulle scelte del Presidente.

Forse, il problema è arrivare troppo presto alla verità (l'insabbiamento del fuoco amico che ha ucciso Tillman), per poi tornare a raccontare la vicenda personale di quest'uomo, mentre i due piani (politico e privato) non si fondono bene insieme. Tuttavia, l'analisi di quello che è avvenuto realmente, così come i dubbi sulle reticenze dei vertici militari sono tra le cose migliori del film. Che vince la sua battaglia anche grazie ai piccoli particolari. Un commilitone che ricorda le ultime parole prima di morire di Tillman, deluso per essere sotto il fuoco della sua 'squadra'. O alcuni aneddoti, come quello sulla madre e la maratona in cui è arrivata ultima. Insomma, un documentario forte e che speriamo arrivi presto (in un modo o nell'altro) anche da noi...

Discutiamone sul Forum Cinema

Continua a leggere su BadTaste