Uma Thurman prende la strada giusta?

L’attrice ha annunciato nei giorni scorsi di stare valutando l’ipotesi di abbandonare il mondo del cinema, per fare la mamma a tempo pieno. Scelta che, eventualmente, ci sentiremmo di condividere pienamente…

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E’ curiosa la totale mancanza di capacità analitiche dei giornalisti di cinema/gossip italiani, gli stessi che ancora considerano una diva Scarlett Johansson. Mancanze evidenti quando, una decina di giorni fa, Uma Thurman ha annunciato di poter abbandonare il grande schermo. “Amo moltissimo recitare. E' il primo amore della mia vita, ma sto cominciando a pensare di diventare una mamma e basta”, ha rivelato l’attrice. Problema: per quanto mi stia sforzando, non vedo quale sia la notizia. Se una grande attrice, che partecipa a film meravigliosi e/o di grande successo al botteghino, abbandona il cinema, questo è un fatto sicuramente meritevole di attenzione.

Peccato che non sia proprio il caso di Uma Thurman. Se è vero che, all’inizio della sua carriera, aveva fatto pensare a grandi risultati, da Pulp Fiction in poi non ne ha praticamente azzeccata una.
Riprendo quanto scritto in passato, nella classifica degli attori più deludenti degli ultimi anni (in cui la nostra si è piazzata al secondo posto):

E’ inutili ricordare pellicole semplicemente imbarazzanti come Un mese al lago, Vatel o Paycheck, perché di fallimenti storici ce ne sono a iosa. Nel 1997, partecipa a Batman & Robin, che per quasi dieci anni sarà l’ultimo capitolo del cavaliere oscuro a causa del massacro che subisce la pellicola (anche se lei, a dire il vero, non era la cosa peggiore). L’anno successivo, fa doppietta, perché è protagonista de I miserabili (probabilmente la versione cinematografica del romanzo di Hugo più stroncata dalla critica) e di The Avengers - Agenti speciali (l’adattamento di una popolare serie televisiva che sembrava perfetta per il cinema, se il risultato finale non fosse stato un pasticcio incredibile). E che dire di The Producers, che riprende un popolarissimo musical di Broadway (già commedia cinematografica più di trent’anni prima) e riesce ad annoiare per più di due ore? O di La mia super ex ragazza, flop che potrebbe risultare letale per il regista Ivan Reitman?

Ora, di fronte a questo ‘curriculum’, non mi sembra il caso di portare il lutto se la Thurman prendesse la strada della vita domestica. Anzi, magari ci eviteremmo qualche pessimo film e ci sarebbero uno o due flop in meno all’anno. Insomma, qualcuno mi spiega dov’è la notizia?

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