Twitch è l'ennesimo luogo colonizzato dal maschilismo?

Stimolati da uno studio sulle chat di Twitch, riflettiamo sul tema del maschilismo nel mondo dello streaming

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Se siete entrati qui solo incuriositi dal banner di  questo articolo, siete già parte del problema. Tenete a mente questa brutale sentenza e continuate a leggere.

Pochi giorni fa è stata pubblicata una ricerca purtroppo tutt’altro che inaspettata. Dall’università dell’Indiana, come ci raccontano i colleghi di Kotaku, arriva infatti uno studio sui commenti postati dagli utenti nei canali più o meno famosi, ospitati da donne. Con ben poco stupore, vi annunciamo che la parola più scritta è “boob”, ovvero tette. Raccontarvi questo l’indomani della giornata contro la violenza sulle donne è ben poco confortante, e testimonia come la cultura sessista e patriarcale si una patrimonio assolutamente non solo nostrano, ma diffuso in molte società del mondo. Lo studio testimonia come la problematica non sia inoltre solo legata alle generazioni più vecchie, ma diffusa anche tra giovani e giovanissimi, segno che il sistema educativo, scuole e genitori assieme, stanno fallendo miseramente.

Ma andiamo avanti ad analizzare cosa ci raccontano gli studiosi dell’Indiana. Sono stati messi sotto esame duecento “twitcher”, maschi e femmine, sia popolari che meno conosciuti, spulciando più di settanta milioni di messaggi. La conclusione tratta è che "le conversazioni su Twtich sono fortemente legate al genere”. Sui canali delle ragazze, le parole più usate nei commenti sono “boobs,” “pussy,” “hot,” “cute” and “smile”. Che potremmo tradurre in gergo ugualmente volgare con “tette”, “fica”, “gnocca”, “carina” e “sorridi”. Fa impressione già di per sé, per quanto appunto tutt’altro che inaspettato, ma se lo si confronta con quanto è possibile leggere nelle chat dei canali dei ragazzi, il dato diviene raccapricciante. Qui le parole più usate sono “points,” “winner,” “rank” and “kills”, ovvero dei banalissimi “punti”, “vincitore”, “classificato” e “uccisione”.

[caption id="attachment_164418" align="aligncenter" width="600"]twitch screenshot Questa è KaceyTron, una streamer che vanta accessi da capogiro spinti dalla sua totale spregiudicatezza.[/caption]

Lo studio va avanti riflettendo su un ulteriore fattore, ovvero il ruolo giocato dalla corsa alle visite, che spinge i “Twitcher” a rafforzare gli stereotipi di genere per farsi notare. Detto in parole povere, le streamer donna tendono ad indossare canottiere ben attillate per mettersi in mostra. Lo stesso non accade per i ragazzi. Le persone devono poter fare quello che vogliono, e se questo è mostrare un po’ di carne per guadagnare qualche visita in più, perché no. Il punto non è questo, ma la mancanza totale di un pensiero di chi sta dall’altra parte. Perché ci intratteniamo anche ore guardando la diretta di una donzella che magari mostra più seno che gioco? E perché ci sentiamo in diritto di commentare le tette di questa, spingendoci a farle degli apprezzamenti, fino a dirle “sorridi”, coniugato all’imperativo presente?

[caption id="attachment_164417" align="aligncenter" width="600"]twitch screenshot Il trattamento riservato agli streamer uomini è diametralmente opposto a quello delle donne. Come mai?[/caption]

La nostra società ha una malattia dalla quale fatica a riprendersi, in parte perché non vuole proprio riprendersi, per quanto la nostra quotidianità si è infettata nei decenni. E fa male vedere questo virus diffondersi indisturbato tra le fila di giovani e giovanissimi, che sembrano non aver fatto propri concetti elementari come il rispetto per l’altra persona. Il mondo dei videgiochi avrebbe potuto essere un esempio positivo, ma nonostante sia così giovane, è già malato grave e non sappiamo ancora se e quando ne prenderà coscienza per iniziare una cura seria ed efficace. Questo studio offre un nuovo spunto di riflessione, sta a noi, maschi e femmine, decidere cosa farne. Il parere di chi vi scrive è esposto chiaramente in queste righe, siete invitati a dirci la vostra.

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