Twisters: cosa racconta del cinema di oggi la mancata intimità dei personaggi

Twisters manca di una scena che ci si sarebbe aspettati. Merito è di una nota di Steven Spielberg, ma si infiamma il dibattito

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L’articolo che state per leggere contiene piccoli spoiler su Twisters.

Un bacio ha un valore narrativo potente. Chiude la tensione tra due personaggi, apre la dimensione fisica del loro rapporto. Il più delle volte è stato messo in scena come un premio dell’eroe (nel cinema del male gaze era sempre e solo l’uomo a guadagnarselo, mai la donna). Il sesso al cinema sta cambiando, si vede meno sul grande schermo e si gira con più attenzione con coordinatori di intimità a coreografare il tutto. È una risposta del cinema a una doppia sollecitazione: da una parte il Me Too ha imposto un cambio di passo nella gestione dell’intimità sul set, dall'altra c'è stato un profondo cambio culturale nelle nuove generazioni. Si fa meno sesso, dicono le ricerche, ma lo si cerca anche meno nei film.

Le statistiche raccontano che le scene di sesso, a partire dagli anni 2000, sono diminuite nei film del 40%. Il numero di film privi di contenuti sessuali è aumentato dal 20% annuo a circa il 50%, come scrivevamo qui. In parallelo un sondaggio della University of California ha rilevato che il 51% degli spettatori campione tra i 10 e i 24 anni preferirebbe vedere più storie che hanno, al centro, delle amicizie platoniche. 

In Twisters il senso del pericolo si alterna a una tensione romantica tra Kate (Daisy Edgar-Jones) e Tyler (Glenn Powell). La relazione tra i due si intensifica durante le varie avventure, un po’ come succedeva in Twister del 1996 tra Bill e Jo Harding. Se nel primo film i due davano una nuova possibilità al loro matrimonio in frantumi, l’attrazione tra Kate e Tyler nella versione più recente non si esprime mai fisicamente, nemmeno in un bacio. 

Nessun bacio in Twisters e il dibattito

L’affetto è inespresso, ma non è passato inosservato. Una scelta particolare per un blockbuster di questo tipo, per certi versi rivoluzionaria. O forse è solamente cauta? A sottolineare la cosa e aprire il dibattito è John Bucher, direttore della Joseph Campbell Foundation e consulente alla sceneggiatura di produzioni Paramount, HBO e A24. 

Evitare la dimensione fisica del romanticismo è per lui un problema sia narrativo che culturale. 

Questo riflette il nostro profondo conflitto con l'intimità in questo momento come cultura, al punto che la evitiamo del tutto perché è troppo complicata o disordinata. Quindi la stiamo semplicemente accantonando. La stiamo mettendo completamente da parte per non doverci confrontare con essa.

Michael Bronski, professore di studi mediatici ed ex critico di Gay Community News sostiene che l’omissione del bacio sarebbe risultata diversa se al centro ci fossero state due persone appartenenti alla comunità LGBTQ+. 

Se avessi un film con una tematica queer o trans e non includessi il bacio, il pubblico queer sarebbe più indignato perché sembrerebbe una censura piuttosto che una scelta artistica.

L’idea è stata di Spielberg

In realtà la scena del bacio tra i due è stata effettivamente girata e successivamente scartata dal montaggio. L’idea è stata del produttore esecutivo Steven Spielberg che è stato parecchio vicino al regista Lee Isaac Chung. In una nota ha chiesto di rimuovere il momento tra i due, lasciandolo sottinteso per evitare di far cadere il film in un cliché. Tutti d’accordo, stando a quanto dicono, hanno seguito il consiglio. 

L’assenza del bacio fa paradossalmente guadagnare una traiettoria diversa al personaggio di Daisy Edgar-Jones, il cui finale è l’auto affermazione di sé, una nuova percezione di ciò che è, e non solo l’aver guadagnato l’amore della vita. 

Il bacio fuori scena (non ci sono dubbi su come andrà la storia tra Kate e Tyler e che un bacio ci sarà) sembra più figlio del tempo presente che di una scelta artistica. È il culmine di una ricerca di autenticità dei sentimenti che è facile prevedere verrà seguita da molti altri film. Già il mondo dei supereroi è spesso privo di rapporti fisici tra i personaggi, nonostante questi se le diano di santa ragione per tutto il tempo. È come se i narratori mainstream di oggi stessero cercando di ricostruire il valore emotivo di questi gesti. Un bacio assente, uno difficile da ottenere, possiede un valore scenico molto maggiore dei baci "obbligati" dai cliché di genere.

Steven Spielberg, attento osservatore delle mode e delle preferenze del pubblico, potrebbe con la sua nota aver dato una spinta decisiva in questa direzione: il bacio potrebbe riscoprirsi come un momento raro, da guadagnarsi e non scontato a fine film. Potrebbe continuare confinarsi nei generi più romantici, evitando di diventare un tema nell’azione e nell’avventura. Il tutto senza perdere però i flirt, le attrazioni e le seduzioni tra i protagonisti. E poi, magari, ritornerà alla grande nel cinema, con una nuova forza e con un'attenzione all'autenticità del sentimento che rappresenta.

Gli amori e il modo in cui questi si esprimo attraverso il corpo stanno cambiando sul grande schermo insieme al loro pubblico.

Fonte: Hollywood Reporter

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