Tutti i film che fanno schifo a Stephen King
Non solo Shining: tutte le volte in cui Stephen King ha parlato male di un film. Da quelli oggettivamente brutti all'assalto ai classici
Con un lavoro filologico encomiabile, Indiewire ha scavato nei giudizi cinematografici che Stephen King ha sparpagliato lungo la sua carriera. Hanno poi stilato un elenco di film contro cui lo scrittore si è scagliato pubblicamente. Scopriamolo insieme.
Stephen King è uno degli autori più adattati di sempre. In genere prende ben volentieri i progetti di trasposizione e si impegna in prima persona nella campagna del film. Al contempo l'atmosfera dei suoi libri è molto difficile da replicare. La tensione letteraria, quando messa in immagini, perde smalto se mal gestita. Solo pochi registi sono riusciti a trovare la chiave giusta. King però generalmente non è severo contro chi prova a fare un film da un suo romanzo e fallisce. Tranne qualche eccezione.
Stephen King contro Stephen King
Ne ha pagato il prezzo La torre nera, faticosissima trasposizione della serie a cui lo scrittore è estremamente legato (e uno dei suoi progetti letterari più ambiziosi). Il film di Nikolaj Arcel aveva evidenti problemi di sceneggiatura individuati anche da King. Dopo aver lodato tutti nella produzione ha attribuito la colpa al rating PG-13. Doversi trattenere dal mostrare violenza e mostruosità non adatte ai minori ha attenuato la sua durezza. E quindi anche la sua riuscita.
The Tommyknockers - Le creature del buio è una storia di cui Stephen King non va fiero (l’ha scritto nel momento più difficile della disintossicazione da droghe). Lo stesso odio è stato pubblicamente dichiarato verso il film. Distrutto anche L’acchiappasogni per lo stesso motivo: scritto sotto Ossicodone poco dopo essere stato investito e quasi ucciso da un’auto, il racconto è allucinato. Il film un horror di fantascienza assurdo e scollegato.
Andò ancora peggio con Il tagliaerbe, film del 1992 diretto da Brett Leonard. L’opera era vagamente ispirata a una sua storia. Così vagamente che Stephen King fece causa (e vinse) contro la New Line Cinema. Il film era troppo diverso dal romanzo. Così il nome dell’autore, presente in locandina, non era altro che un’operazione di marketing. Sfruttamento indebito della sua popolarità.
Facile stroncare i film altrui. Ma i propri? Non un problema per Stephen King, che ammise di non andare fiero di Brivido (Maximum Overdrive), il suo unico exploit da regista. “Un film da deficienti”, dichiarò ai giornali descrivendo la tremenda creazione dell’opera. Una produzione ossessiva in cui tutto era pianificato al millimetro. Una preparazione tesissima che ha autosabotato la sua creatività.
L'implacabile (The Running Man) con Arnold Schwarzenegger è un altro adattamento molto diverso dalle pagine scritte. Per King fu un grave errore il casting dell’attore che portò il film nel territorio action lontano dalle sue intenzioni.
Pessima reputazione per pessimi film
Talvolta lo scrittore si è concesso facili critiche al vetriolo contro delle opere considerate all’unanimità delle schifezze. In questa categoria il parere più controverso è quello su Transformers. Ovvero l’unico film che, in età adulta, non è riuscito a finire uscendo prima dalla sala. Per quanto il film possa essere distante dal suo gusto, gli altri titoli stroncati sono di gran lunga peggiori.
Lo splatter-gore Blood Feast è per Stephen King “l’horror più brutto di sempre”. Effettivamente questo precursore del genere è nato già discutibile ed è invecchiato malissimo. Sangue che non fa più impressione (l’ha mai fatta?) solo tanto imbarazzo.
Altra stroncatura è Mammina cara (Mommie Dearest) con Faye Dunaway nei panni di Joan Crawford è un cult al contrario. Tratto dal romanzo di Christine Crawford il dramma è tanto ambizioso quanto sbagliato. Da vedere per riderne.
Stephen King vs i classici
Parlare bene di L’ultima casa a sinistra per parlare male di L’ultima casa a sinistra. L’ha fatto Stephen King elogiando il remake del 2009 e descrivendo l’originale di Wes Craven come una schifezza. L'altro: il rifacimento più brillante del decennio.
Il “punto di riferimento per le schifezze” è però per lui Mars Attacks!. Giusto per stare in tema di posizioni controverse. King ha usato il film di Tim Burton come estremo della scala con cui stava giudicando (malissimo) Kill Bill Vol. 1. In un suo articolo per Entertainment Weekly ha avvertito di non fidarsi dei critici. Per lui l’opera di Tarantino è ottusamente piena di sé. Uma Thurman è bloccata nel ruolo di una donna che ha poco di un essere umano, è un personaggio etichettato come “la sposa”. Ha contestato anche la coreografia della violenza e le amputazioni giudicate noiose come le battute della sceneggiatura.
Dopo aver scomodato i pesi massimi non poteva che essere chiamare sul banco degli imputati anche Il Padrino: Parte III. “Il film è opulento, incoerente e noioso.” Paragonandolo a Terrore alla 13ª ora disse: “uno ha cuore, anima e il pazzo entusiasmo della giovinezza. L'altro è il lavoro di un uomo talentuoso che ha già usato tutto il suo talento o se l'ha risparmiato per un'altra occasione".
E invece, in positivo, il film che Stephen King ritiene più riuscito tra gli adattamenti dei suoi romanzi? Stand By Me – Ricordo di un’estate.
Fonte: Indiewire