Trollhunters: le nostre impressioni in anteprima sulla serie animata di Guillermo del Toro
Trollhunters, la serie creata da Guillermo del Toro in collaborazione con la Dreamworks, arriverà su Netflix il prossimo 23 dicembre: le nostre impressioni in anteprima
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Ci siamo trovati di fronte a una serie semplice, sicuramente pensata per un pubblico di giovani, leggera e piacevole. Il protagonista è il quindicenne Jim, che vive con la madre in un tranquillo sobborgo urbano chiamato Arcadia. La vita del giovane procede serena, tra le normali difficoltà a scuola, gli amici, i primi interessi amorosi, ma tutto è destinato a cambiare per lui nel momento in cui, per caso o forse no, si imbatte in un amuleto che cambia per sempre la sua vita. Il prezioso oggetto lo trasforma nel Trollhunter del titolo, una figura che protegge gli umani e i troll buoni che vivono nel sottosuolo.
Qui, come i draghi di Dragon Trainer, ci si può davvero sbizzarrire con le forme, i colori, gli atteggiamenti. La parte fantastica della storia è quella dove si lavora di più, anche se molto della vicenda si svolge alla luce del sole, tra le mura scolastiche, toccando qui anche se in modo leggero temi come il bullismo. Il progetto, come detto, è destinato ai più giovani, e in questo centra senza dubbio il suo obiettivo. La serie è piacevole, divertente, semplice. Soprattutto catturano l'attenzione i troll, il loro mondo, le loro abitudini da "popolo guerriero" e fiero. C'è anche un sottotesto, che rimane un po' vago e sul quale si poteva calcare ancora di più la mano, proprio nell'anno di Stranger Things sempre su Netflix, che avvicina la storia all'ambientazione "anni '80" e a veri e propri cult come Il gigante di ferro.