Tre chicche dagli Stati Uniti
Scopriamo chi è l’anti Michael Moore americano, impegnato a documentare la guerra in Iraq in maniera ultrarealistica, come è stata affossata la scoperta del secolo e qual è la migliore colonna sonora del 2006…
Così, Dollard diventa un idolo della destra conservatrice americana, collaborando a più riprese con il canale Fox News. Certo, le sue idee (è un sostenitore accanito del conflitto e dell’amministrazione Bush) sono discutibili, quanto meno per i risultati poco brillanti in territorio iracheno. Ma, francamente, è difficile non concordare con lui quando prende in giro personaggi come George Clooney e Michael Moore, ironizzando sul loro ‘coraggio’ nel realizzare pellicole come Syriana e Fahrenheit 9/11, come se poi a Hollywood fosse un problema dichiararsi liberal.
Si tratta di un documentario interessante su un argomento decisamente poco dibattuto, ma che presenta comunque dei difetti imbarazzanti. Intanto, la macchina elettrica viene promossa anche per le prestazioni eccellenti in fatto di velocità. Qualcuno dovrebbe spiegare agli autori che, se non è bello morire per cancro alla pelle dovuto all’effetto serra, anche avere degli incidenti (come capita a milioni di persone nel mondo ogni anno) per colpa di qualche macchina potentissima non è proprio il massimo. E poi, le star che si fanno arrestare per non permettere la distruzione delle macchine in questione, potrebbero evitare certi atti simbolici inutili? Visti che i progetti della macchina non verranno certo distrutti, qual è il problema se le vetture vengono mandate alla demolizione? In realtà, forse sarebbe stato meglio cercare anche le colpe nel pubblico, che in generale fa finta sempre di volere prodotti ecologici, ma poi di fronte alle difficoltà (come la poca autonomia, circa 150 chilometri) lasciano perdere.
Infine, chi aveva ammirato la colonna sonora di Requiem for a Dream (magari anche solo per un remix utilizzato per un trailer de Le due torri), non potrà perdersi il nuovo lavoro (sempre per il regista Darren Aronofsky) di Clint Mansell e del Kronos Quartet, ossia The Fountain. Sebbene la pellicola non abbia ricevuto grandi consensi critici (e sia stata soprattutto un flop), lo score è di altissimo livello (peccato che non se ne siano accorti agli Oscar), con pianoforte e viola a farla da padrone. Per una storia d’amore che dura mille anni, una colonna sonora all’insegna del romanticismo e della tristezza descritta…