Trap, i 5 videogiochi nei quali si interpreta il cattivo della situazione

In occasione dell'uscita di Trap, scopriamo insieme i 5 videogiochi nei quali si interpreta il cattivo della situazione

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Disponibile da pochi giorni nelle sale italiane, Trap è il nuovo film di M. Night Shyamalan con protagonista un carismatico Josh Hartnett. La trama, già largamente anticipata dai vari trailer, vede protagonista Cooper, un padre di famiglia che decide di portare la figlia a un concerto della pop star Lady Raven. Bastano pochi istanti, però, per capire che c’è qualcosa che non va. La sicurezza sembra maggiore rispetto al solito e il personale appare agitato, cosa che mette Cooper in allerta. L’uomo scopre infatti che il concerto è una gigantesca trappola per catturare il serial killer noto come “il Macellaio”, che a quanto pare sarà presente all’evento. Un’informazione che non lascia particolarmente sorpreso Cooper, dato che il Macellaio… è proprio lui.

M. Night Shyamalan mette in piedi una storia dove uno dei colpi di scena viene rivelato sin dall’inizio, sovvertendo il ritmo della narrazione. Secondo la maggior parte delle recensioni, è però Josh Hartnett a stupire più di qualsiasi altra cosa. L’attore statunitense regala una prova attoriale di grande livello, dimostrando la propria bravura nel dare vita a un cattivo per il quale è davvero difficile non fare il tifo. Non sono molti i film che vedono il villain nel ruolo del protagonista, ma lo stesso non si può dire dei videogiochi. Il lessico videoludico dona infatti maggiore libertà all’utente, permettendogli di personalizzare la propria avventura e di scegliere, in alcuni casi, di intraprendere il “lato oscuro”.

In determinate opere, inoltre, è il gioco stesso a metterci sulla cattiva strada, costringendoci a convivere con le terribili azioni del nostro avatar. In occasione dell’uscita di Trap abbiamo raccolto i cinque videogiochi nei quali si interpreta il cattivo della situazione. Siete pronti a scoprire quali siano? Allora seguiteci in questo nuovo articolo, ripetendo come un mantra il testo presente sulla Mappa del Malandrino di Harry Potter: “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”.

DUNGEON KEEPER

Il primo titolo della nostra lista non poteva che essere Dungeon Keeper, sviluppato da Bullfrog Productions nell’ormai lontano 1997. Stiamo parlando di uno strategico in tempo reale ideato da Peter Molyneux che ci mette nei panni di un signore del Male intento a rafforzare le fila del proprio esercito. Ecco che quindi ci troveremo a dover scavare il nostro dungeon personale, popolandolo poi di demoni ai quali dare ordini. Capiterà talvolta di imbattersi in valorosi eroi pronti a darci battaglia, ma starà a noi tentare di farli passare dalla nostra parte attraverso la corruzione oppure, in casi disperati, la tortura.

Dungeon Keeper è stato un grande successo sul finire degli anni Novanta. Un successo tale da spingere la software house inglese a dare vita a un seguito, uscito nel 2000 (in Europa) e in grado di conquistare ancora una volta pubblico e critica. Nonostante manchi una figura di spicco paragonabile al Cooper visto in Trap, Dungeon Keeper è un titolo che ci mette nei panni di un villain freddo e calcolatore. Un villain deciso a sfruttare i propri sottoposti per il proprio tornaconto e disposto a fare qualsiasi cosa per prevalere sulle forza del Bene. Non sarà forse il gioco più “cinematografico” di sempre, ma è senza dubbio una chicca che vi consigliamo di recuperare nel caso amiate gli strategici in tempo reale.

CARRION

Avete presente quei film nei quali un gruppo di scienziati sta studiando una mostruosa creatura in laboratorio e finiscono tutti per essere uccisi prima di poter riabbracciare i propri cari? Perfetto. Carrion è un titolo che non vi mette nei panni degli esseri umani, bensì del mostro affamato di carne e sangue. Un mostro a metà tra la Cosa di Carpenter e un gigantesco verme alieno cosparso di denti. Una volta fuggiti dal laboratorio, starà a noi guidare la bestia verso l’uscita dalla struttura nella quale è stata rinchiusa, passando sopra a chiunque decida di provare a fermarla.

Carrion è un’opera sviluppata dai ragazzi di Phobia Game Studio, azienda con sede a Varsavia che ha lavorato al titolo con l’idea di creare "un gioco horror al contrario”. Il risultato è un prodotto visivamente affascinante, divertente da giocare e bizzarro nella struttura. Vi basti pensare che, mano a mano che procederemo nell’avventura, potremo sbloccare nuovi potenziamenti in grado di rendere la nostra creatura ancora più mostruosa. Bastano pochi minuti per immergersi completamente nell’atmosfera cupa e violenta di Carrion, facendoci pensare e agire come il mostro che controlliamo. Un’opera diversa dal solito e che, proprio per questo, vi invitiamo a recuperare alla prima occasione.

PLAGUE INC.

Pensate che “il Macellaio” di Trap sia un avversario temibile? Credete che la creatura protagonista dell’appena citato Carrion sia letale? Allora non avete ancora incontrato il pericolo maggiore che la razza umana abbia mai affrontato: la malattia. In Plague Inc. potremo scegliere quale tipo di agente patogeno interpretare (se si tratti di un virus o di un batterio, per esempio) e, una volta dato il nome alla malattia, avrà inizio la nostra conquista del mondo. Una conquista inizialmente lenta, pensata per impedire ai medici di trovare rapidamente una cura, ma in grado di diffondersi sempre più. Una diffusione che va di pari passo con l’evoluzione dell’epidemia e che ci permetterà di scegliere come attaccare gli esseri umani e quali mezzi di diffusione utilizzare.

Lo ammettiamo: giocare a Plague Inc. dopo gli anni del Covid trasmette una sensazione molto strana. Una sorta di disagio che fino a prima non avevamo mai provato. Dopotutto stiamo parlando di un gioco del 2012 e che, per otto anni, sembrava simulare una situazione fantascientifica o, quantomeno, esagerata sotto tutti i punti di vista. È incredibile, infatti, quanto sia cambiata la nostra percezione nei confronti delle malattie e come, al giorno d’oggi, vengano viste come un male potenzialmente molto più pericoloso rispetto a qualsiasi mostro o serial killer. Ecco che l’opera di Ndemic Creations ci permette quindi di giocare nei panni di un male superiore. Un male senza volto e, per questo, difficile da odiare, ma spaventosamente letale.

OVERLORD

Cambiamo completamente mood e tuffiamoci in Overlord, titolo sviluppato da Triumph Studios e 4J Studios nel 2007. In questo caso il giocatore veste i panni del signore del Male, ma a differenza di Dungeon Keeper potrà muoversi in prima persona, combattere e sfruttare i propri sottoposti per raggiungere i propri obiettivi. Mano a mano che la sua malvagità si farà più grande, l’Overlord muterà anche nell’aspetto fisico, diventando una sorta di mostruoso Sauron con tanto di aura malvagia attorno al proprio corpo. Un risultato che porterà gli esseri umani a inchinarsi al suo cospetto.

Nonostante si interpreti un personaggio tanto negativo, Overlord non nasconde un tocco umoristico in grado di strappare qualche risata. Nel caso siate rimasti colpiti da questo titolo, sappiate che il successo del primo episodio ha dato vita a diversi spin-off e anche a un seguito, uscito nel 2009 e pronto a metterci nei panni del figlio del precedente Overlord. Una scelta che all’epoca stupì molti giocatori, ma che dimostrò l’intento degli sviluppatori di dare vita a una saga epica fondata sulla malvagità, la cupidigia e il desiderio di potere. Un trittico di emozioni perfette per qualsiasi villain che si rispetti.

ASSASSIN’S CREED: ROGUE

Chiudiamo la nostra lista con Assassin’s Creed: Rogue, settimo capitolo della celeberrima saga di Ubisoft e famoso proprio per metterci nei panni di un templare. La software house francese decise di realizzare questo gioco per accontentare tutti coloro che giocavano su PlayStation 3 e Xbox 360, rimasti orfani di un nuovo capitolo della saga. Lo stesso giorno, infatti, uscì su PlayStation 4 e Xbox One Assassin’s Creed Unity, titolo che ottenne decisamente più successo rispetto al più “semplice” Rogue.

Gli sviluppatori pensarono di compensare la pura potenza tecnologica con una trama molto affascinante. Una trama che ci vede nei panni di Shay Patrick Cormac, una recluta degli assassini che si rende presto conto di come i valori della confraternita non lo rappresentino. Per la prima volta, infatti, ci rendiamo conto che non necessariamente gli assassini sono i buoni e i templari i cattivi nel mondo di Assassin’s Creed. Bensì si tratta di punti di vista. L’idea di interpretare un personaggio dall’altra parte della barricata è stata una notevole intuizione da parte di Ubisoft, che in questo modo riuscì a dare valore anche a un gioco dalla struttura più contenuta.

E voi che cosa ne pensate? Quali di questi titoli avete recuperato? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i nostri canali social (TikTok incluso).

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