Torna Scary Movie e, stranamente, se ne sente il bisogno

Il ritorno di Scary Movie è un felice tentativo di riportare la parodia al cinema in anni in cui è stata inglobata dai contenuti dei fan e imbrigliata dagli studi stessi. Ce la faranno?

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Ci volevano i fratelli Wayans per riprendere la parodia dalle mani degli studi cinematografici. L’annuncio dell’avvio delle riprese del reboot di Scary Movie (o per meglio dire l’ennesimo capitolo, il 6 per la precisione) è una bella notizia. Nonostante tutto. Nonostante cioè la qualità della saga non sia mai stata, per usare un eufemismo, eccelsa. Nonostante i primi cinque film, usciti al cinema dal 2000 al 2013, abbiano postato l’asticella della parodia sulla volgarità adolescenziale e sulla povertà di realizzazione. Niente a che vedere con i capolavori di scrittura di Mel Brooks. Distante anni luce anche dalle battute micidiali di Una pallottola spuntata e L’aereo più pazzo del mondo. Eppure Scary Movie ha anticipato quell’umorismo fan-made, facile da realizzare e di grande effetto virale, che con l’avvento di YouTube è esploso in mille declinazioni.

O meglio: anche i più riusciti film della saga non funzionano come film interi. Vanno goduti attraverso le singole sequenze, spesso in minima continuità l’una con l’altra. Con la diffusione della fruizione di film “atomizzati” online, divisi e riproposti solo nei loro momenti più riusciti, le parodie dei Wayans hanno potuto diventare di culto. Alzi la mano chi non ricorda la piaga del “Bellaaa!”, scenetta ispirata alla campagna di Budweiser, ma entrata nel linguaggio comico degli adolescenti italiani del tempo grazie al film. 

Scary Movie oggi non ha apparentemente più senso perché le parodie di questo tipo si trovano altrove, possono essere fatte con successo dagli utenti in maniera semi amatoriale in brevi reel o video su TikTok. Al contempo però Scary Movie deve tornare per riappropriarsi di ciò che è suo: lo sfottò, la parodia, la decostruzione dei film di successo come mezzo per arrivare alla rottura del suo potere.

Tieni il tuo nemico vicino…

La parodia può essere considerata un problema da chi produce film "seri". Soprattutto se la versione comica diventa più popolare di quella originale! Con uno 007 in declino come era alla fine degli anni ‘90, un Austin Powers poteva dare il colpo di grazia ad un personaggio che non si riusciva più a prendere sul serio. Non è un caso che il reboot con Daniel Craig puntò tutto sul realismo lasciando perdere gli elementi più stravaganti. M. Night Shyamalan fu colpito forte da Scary Movie: Il sesto senso, The Village, Signs, venivano spogliati del loro aspetto più adulto, rivelando la comicità involontaria di un bambino che parla con i morti e di animali che impazziscono senza motivo. Da lì in poi i film di Shyamalan, nella parte di crisi della sua carriera, sembrarono -guarda un po’- parodie involontarie. 

La fruizione audiovisiva nel post 2000 è andata sempre di più verso la consapevolezza dello spettatore. Chi guarda i film non solo è trattato come un investitore a cui vengono mostrati molti materiali in anteprima online e vengono ascoltate le sue proteste e cambiando i piani in corsa (come nel famoso caso di Sonic). Il pubblico è diventato sempre più esperto nel conoscere e prevedere i meccanismi narrativi. Sono nati così i film dalla struttura scomposta, quasi matematica (Memento, per dirne uno) e quelli che riflettono sulla narrazione stessa (Synecdoche, New York). Considerando lo spettatore disilluso, ovvero non più disposto a sospendere l’incredulità a prescindere, le produzioni hanno iniziato a decostruire proprio la forma del racconto. Così i protagonisti degli horror come Bussano alla porta hanno visto tanti film horror e sanno come reagire. I generi si ibridano e si citano, come il futuro di Ready Player One dipendente sulla nostalgia degli anni ’80. Soprattutto però il blockbuster ha iniziato a ridere di se stesso per evitare che fossero gli altri a farlo.

Come si può fare una parodia di Guardiani della Galassia quando il terzo atto si conclude proprio con una scena anticlimatica e comica? Come si può essere cattivi contro il successo di Deadpool & Wolverine quando è il film stesso a prendere in giro se stesso e ben due studi come Disney e Fox? Aquaman non si prende sul serio nel secondo film, chiudendo l’intero universo DC con una scena in cui il protagonista mangia con gusto uno scarafaggio, quasi a commento di quanto fatto su un set molto problematico. Matrix Resurrections fa un “dito medio” allo studio stesso che l’ha prodotto. Tutto Free Guy - Eroe per gioco è basato sul nutrire le aspettative citazioniste: così ecco arrivare uno scudo di Captain America per stupire e una serie di consapevoli cliché per riderne.

In missione per liberare la parodia

In Challengers si suda molto. Una liberazione di liquidi così copiosa e a rallentatore che dà un incredibile assist alle prese in giro. La follia religiosa di Dune è diventata un meme, ma il fedelissimo e sempre stupito Stilgar, o il putrido Barone Harkonnen, sono un alley-oop per le parodie ancora non sfruttati al cinema. Shyamalan ha di recente fatto un film su un padre (serial killer) intrappolato in un concerto teen. Uno spunto di trama che sembra cucito su misura per Scary Movie. Tom Cruise che a più di 60 anni salta dai burroni con la moto è diventato un elemento scatenante in Thelma. Eppure nulla di tutto questo è stato sfruttato appieno dal cinema parodico. 

Certo, il successo di Scary Movie ha generato anche cose veramente, ma veramente, irricevibili come 3ciento - Chi l'ha duro... la vince, Epic Movie o, in Italia, Box Office 3D - Il film dei film con Ezio Greggio che fa Harry Potter. Addirittura in 3D! Però Scary Movie oggi può recuperare la sua funzione goliardica per fare pulizia nelle scrivanie degli sceneggiatori. Un ritorno della parodia come genere puro, e non ibridato in narrazioni serie come “auto parodia” può liberare i creativi dal bisogno di strizzare l’occhio al pubblico anticipando l’eventuale presa in giro. Con un gioco delle parti più diviso tra chi costruisce e chi distrugge si può tornare a lavorare sull’immedesimazione e l’illusione. A credere nelle storie che si raccontano, magari trovandone anche di originali, e aspettando che una risata sancisca il loro successo. Solo i migliori film, in fondo, meritano una parodia.

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