Torna a far discutere una dichiarazione di James Cameron su Terminator: "I poliziotti disumanizzano le persone che hanno giurato di proteggere"

Una vecchia affermazione di James Cameron sta facendo molto discutere. Terminator è in realtà una dura critica alla polizia di Los Angeles?

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Ci sono film che non tramontano mai e che non smettono di far parlare di sé: Terminator 2 - Il giorno del giudizio di James Cameron è uno questi.

La fantascienza è da sempre uno dei generi più analizzati e interpretati da parte dei fan e degli studiosi. È la sua stessa natura di “immagine di un futuro presente” che rende questo tipo di racconti perfetti per raccontare l’oggi. L’opera di James Cameron è riuscita per questo motivo a sopravvivere nel tempo a diversi sequel non all’altezza dei predecessori: ancora oggi, infatti, Terminator 2 riesce a parlare al presente. Le analogie con la cronaca attuale, nonostante (o proprio perché) il film sia stato portato in sala nel 1991, si fanno sempre più attuali pur sotto una cornice da blockbuster d’azione. 

Chiaramente per Cameron la saga ha sempre rappresentato molto di più di semplici macchinari umanoidi che viaggiano nel tempo per scongiurare l’estinzione dell’umanità. La saga, soprattutto nei suoi primi film, ha avuto come centro l’idea di sopravvivenza in un mondo in declino. L’esaltazione della natura umana attraverso il confronto con la distorsione del progresso visti nella prospettiva di due mondi in collisione. Il tutto partendo da un importante assunto: la tecnologia non fa bene e non fa male. È l’uso che ne facciamo noi a decidere quale sarà la sua funzione.

Non è quindi un caso che il T-1000 interpretato da Robert Patrick abbia le sembianze di un poliziotto. Ma le motivazioni addotte hanno creato un’accesa discussione: il pensiero di Cameron riguardo alle forze dell’ordine è infatti tutt’altro che velato. Nella biografia The Futurist: The Life and Films of James Cameron scritta da Rebecca Keegan nel 2009 è contenuto un estratto da un’intervista a Cameron che è recentemente tornato di attualità grazie a un tweet di Film Facts.

La dichiarazione sta facendo molto discutere e ha dato una nuova lettura ai temi della saga e, in particolare, a ciò che il T-1000 rappresenta simbolicamente.

Il regista, nel libro, ha spiegato la decisione di dare questa particolare forma al nemico del film Terminator. Nella prima fase della lavorazione del villain, Cameron si confrontò infatti con Stan Winston il quale gli sottopose alcune sue perplessità: non riusciva infatti a "visualizzare" il personaggio. Data la natura informe del T-1000, occorrevano degli elementi del design che lo rendessero iconico e riconoscibile. Il regista non lasciò passare 24 ore e chiamò l’artista degli effetti speciali spiegandogli la sua nuova idea: il personaggio sarebbe stato un poliziotto di Los Angeles. Questo ha permesso a Cameron di introdurre nella storia con più forza i temi dei film di Terminator:

I film di Terminator non parlano solo della razza umana uccisa dalle macchine del futuro. Raccontano di come abbiamo perso il contatto con la nostra umanità diventando delle macchine a nostra volta, e questo ci permette di ucciderci e torturarci a vicenda. 

Nella dichiarazione, Cameron aggiunse la seguente frase che, in un’America divisa a seguito di episodi di violenza della polizia sulla comunità afroamericana, sta accendendo gli animi:

I poliziotti pensano che tutti coloro che non sono poliziotti siano inferiori, stupidi, deboli e malvagi. Disumanizzano le persone che hanno giurato di proteggere e si densibilizzano in modo da riuscire a svolgere il loro lavoro.

Non sembra quindi esserci per Cameron una grande differenza tra Skynet, i Terminator e i poliziotti. C’è da dire però che il tema della disumanizzazione è nato in un contesto molto simile a quello attuale. Nel 1991 infatti, mentre stavano girando Terminator, l’America venne scossa dalla diffusione un filmato amatoriale. Nelle immagini si vedeva il tassista afroamericano Rodney King venire brutalmente picchiato dalla polizia di Los Angeles. Le riprese generarono uno sconcerto e delle proteste simili (sebbene in misura diversa) a quelle attuali. 

Le affermazioni di Cameron erano e sono sicuramente molto dure, ma che trovano perfetto senso rispetto ai temi e all’immaginario rappresentato in Terminator. In particolare quindi la scelta di dare questo aspetto al T-1000 aprirebbe un’ulteriore interpretazione sulla critica sociale del film. Terminator 2 è nato in un contesto sociale e civile lontano dal nostro, ma ha saputo cogliere i temi e gli orrori che ancora, purtroppo, non sono tramontati. Per questo è, ancora oggi, un classico intramontabile.

Qual è il vostro parere sulle affermazioni di James Cameron? Avevate già intuito questa interpretazione del personaggio? Fatecelo sapere nei commenti.

Fonte: Snoopes, Screenrant

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