Top 2016: I 10 migliori villain proposti dal cinema quest'anno

Di fatto hanno animato e reso memorabili i film in cui erano presenti. Tra animali, classici cattivi da fumetto e insospettabili modelle spunta un italiano

Critico e giornalista cinematografico


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Ci sono diversi animali nella classifica dei migliori villain del 2016, presenza inusuale ma rinfrancante, che parla di varietà e scarsa omologazione, di tradizione del cinema e di radici. Ovviamente non mancano creature dell’horror e i più classici villain da fumetto accanto a quelli più concreti del poliziesco e qualche strana mescolanza autoriale che ha dato vita a figure poco convenzionali ma ugualmente temibili.

Nel momento stesso in cui un film decide di avere un villain questo immediatamente diventa la sua anima, il collettore del fascino e la pedina più importante per la riuscita di tutta l’operazione e per il carisma della storia. Un villain riuscito regge un film intero senza problemi, anche a scapito di un protagonista scialbo. Viceversa non accade mai.

Prima di iniziare però mi preme precisare un fuori concorso: Darth Vader. Non è certo al centro di Rogue One, non è certo una novità di quel film, non è nemmeno il film in cui la sua presenza è più memorabile, in una parola non poteva stare in lista solo in virtù del credito accumulato in altri film. Tuttavia la sequenza finale in cui attacca i ribelli in prima persona per recuperare i dati ha ricordato a tutti cos’è un grande villain e come si muove, il timore che incute, i colori che porta.

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10. Howard - 10 Cloverfield Lane

Qualsiasi villain interpretato da John Goodman parte con un vantaggio. In questo caso Howard si posiziona tra il padre amorevole e l’aguzzino, tra il pazzo e il consapevole. Se tutto il film gioca tra illusione e realtà, cioè sul sospetto se davvero sia accaduto qualcosa là fuori, è solo grazie a lui. Quel misto di pazzia ma anche concretezza e potere di convincimento che Goodman incarna è l’unica carta con cui il film trova il suo equilibrio, senza di esso saremmo lasciati alle nostre ipotesi prive di qualsiasi fondamento.

Marvel's Captain America: Civil War..Zemo (Daniel Brühl)..Photo Credit: Film Frame..© Marvel 2016

9. Barone Helmut Zemo - Capitan America: Civil War

Ancora un grande attore. Il giorno che riconosceremo il valore di Daniel Bruhl sarà sempre troppo tardi. Stavolta è anche agevolato da un personaggio che parte con caratteristiche molto forti: un umano contro i supereroi. Difficile non stare dalla sua parte. Tutto cervello e zero muscoli si oppone non ad uno ma a tantissimi eroi mascherati con la forza dell’intrigo e di un piano molto molto ben ordito. Tutto con una calma invidiabile.

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8. Lo Squalo - Paradise Beach

Certo, LO squalo del cinema è un altro, ma questo non fa nulla per imitarlo (punti), ha tutta una sua testa e un suo atteggiamento (altri punti) e soprattutto è così sfacciatamente in CG ma così coerente e divertente, nel suo totale disimpegno, che difficilmente gli si vuole male. Come i tori nelle corride poi ingaggia un combattimento di gran valore, si danna, ce la mette tutta e si dimostra coraggioso. Impeccabile.

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7. Valak - The Conjuring - Il Caso Enfield

Nella lunghissima schiera di demoni che hanno preso parte a film di esorcismi o possessioni Valak trova il suo posto d’onore con un’incarnazione da applausi. La suora con le occhiaie da panda è l’immagine horror dell’anno senza ombra di dubbio. Non solo James Wan la gestisce e la usa a dovere (la soluzione del quadro la ricorderemo a lungo) ma anche solo come è concepita sprizza personalità da ogni poro.

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6. Le donne - The Neon Demon

Era da Le Streghe Son Tornate di de la Iglesia che il genere femminile non era messo così palesemente dalla parte dei villain. In una fase storica in cui sta trovando il posto opposto nel cinema, sempre più protagonista, sempre più positivo e sempre più celebrato, qualcuno come Refn ancora si ricorda della forza che possono avere le donne e le loro ossessioni se messe su quel lato della barricata. L’Odissea della protagonista di The Neon Demon, giovane modella a Los Angeles, bellissima e capace di catturare l’attenzione di tutti, scatena un’invidia e una competizione nelle altre modelle davvero feroce, e che sfocia in un quasi liberatorio cannibalismo.

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5. Irina Vaslov - Codice 999

Quasi irriconoscibile, durissima e perfetta per un film come questo poliziesco di minacce e violenza, Kate Winslet finalmente compie una trasformazione sensata e non solo finalizzata alla sua carriera. La sua Irina è una donna appariscente e autoritaria, un modello di comando al femminile che non ha niente a che vedere con il mondo degli uomini.

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4. Black Phillip - The Witch

Già il fatto che abbia un nome è incredibile. La capra nera, da sempre simbolo di satanismo e all’epoca dei padri pellegrini ritenuta proprio uno dei segni della presenza del demonio, è qui effettivamente il demonio. Robert Eggers con Black Phillip gioca tra allusione e realtà, ci fa pensare che sia tutto uno stereotipo scemo e invece poi era davvero lui!

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3. La presenza - It Follows

Chiamatelo come volete ma quella cosa che insegue la gente in It Follows è tutto il film, è la sua trovata migliore e la sua parte più riuscita. Al netto di un film lungi dall’essere perfetto, l’idea che esista un qualcosa di non spiegato ma visibile solo al maledetto di turno, che lo segue camminando ovunque questi vada, che passi ad un’altra persona solo se il maledetto in questione ci fa sesso e che, una volta uccisa questa, torni indietro al precedente è pazzesca e da sola apre orizzonti di senso vastissimi.

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2. Il cieco - Man in The Dark

La sua presenza è così fondamentale che i titolisti italiani ci hanno centrato il loro adattamento dell’originale Don’t Breathe (che poi cambiare un titolo per l’Italia usando sempre l’inglese è un esotismo che fa sempre ridere). Vecchio, stanco, incazzato e letale, è un piacere anche solo il fatto che esista, poi che sia interpretato da uno Stephen Lang in gran forma è la ciliegina.

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1. Lo Zingaro - Lo Chiamavano Jeeg Robot

Io solo una cosa vojo sape'…” C’è un motivo molto preciso per il quale tra tutti Lo Zingaro è il villain più determinante e importante del 2016. Perché a differenza degli altri ha saputo entrare così tanto nell’immaginario collettivo da farsi meme. È stato l’unico a travalicare i confini del cinema ed entrare in uno scampolo di cultura pop (in senso allargato), l’unico a tracimare ed essere riutilizzato online per scopi diversi, conosciuto anche da chi il film non l’ha visto né lo vedrà mai. È il passaggio da importante e riconoscibile ad “iconico”. E Lo Zingaro, il primo vero villain da fumetto del cinema italiano, lo è.

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