Tomb Raider: La leggenda di Lara Croft e il difficile rapporto tra l’avventuriera e il mondo del cinema

In occasione dell'uscita di Tomb Raider: La leggenda di Lara Croft, ragioniamo insieme sul difficile rapporto tra l'eroina dei videogiochi e il mercato cinematografico

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Quando si pensa a titoli che hanno fatto la storia dell’industria videoludica negli anni Novanta, Tomb Raider è senza dubbio uno dei primi nomi a balzare in mente. Questo non solo per l’incredibile qualità offerta dall’opera targata Core Design, ma anche per la risonanza avuta dal franchise nel corso degli anni. Lara Croft è diventata una vera e propria icona, superando il confine del videogioco per diventare una figura immortale e destinata a rimanere nella memoria di tutti coloro che hanno incrociato, in un modo o nell’altro, il suo percorso.

Il successo di Tomb Raider ha permesso alla saga di raggiungere l’incredibile cifra di 95 milioni di copie vendute, tra titoli originali e spin-off. Una fama tale da spingere i proprietari del marchio a dare vita a fumetti, romanzi, film e serie TV.

A partire dal 10 ottobre, infatti, sarà disponibile su Netflix Tomb Raider: La leggenda di Lara Croft, serie animata composto da otto episodi che si preannuncia molto interessante per i fan. L’idea alla base del progetto è quella di narrare gli avvenimenti accaduti successivamente a Shadow of the Tomb Raider, titolo targato Eidos Montréal pubblicato nel 2018. In questo modo possiamo scoprire un periodo intermedio della vita di Lara, che la porterà a diventare l’avventuriera che abbiamo imparato da amare dal 1996. Un’idea molto affascinante, che ha permesso agli autori di ripescare anche personaggi comparsi raramente, ma rimasti nel cuore dei giocatori. Personaggi come Zip, tecnico informatico introdotto in Tomb Raider: Chronicles e che compare quindi per la prima volta in questo reboot della saga iniziato nel 2013.

In occasione dell’uscita di Tomb Raider: La leggenda di Lara Croft abbiamo quindi deciso di ragionare insieme a voi sul rapporto tra l’avventuriera e il mondo del cinema. Un rapporto iniziato nel 2001 e ancora in corso, nonostante sembri un franchise destinato più alle piattaforme di streaming, che al grande schermo.

L’indimenticabile Croft di Angelina Jolie

Chiunque sia cresciuto negli anni Novanta e Duemila non può non aver visto almeno una volta Lara Croft: Tomb Raider, film del 2001 diretto da Simon West (Con Air). Considerato da tutti come la prima pellicola di successo tratta da un videogioco, quest’opera è divenuta famosa non per la trama avvincente o gli effetti speciali mozzafiato, bensì per l’incredibile carisma della sua protagonista. A interpretare Lara Croft troviamo infatti Angelina Jolie, all’epoca ventiseienne e capace di trasmettere lo stesso magnetismo della controparte originale dell’archeologa.

Lara Croft: Tomb Raider fu un vero e proprio successo al botteghino, incassando quasi 280 milioni di dollari. Nonostante il grande apprezzamento da parte del pubblico, che ha permesso alla pellicola di venire ricordata con trasporto ancora al giorno d’oggi, la critica non fu altrettanto gentile nei confronti del film di West. La prima opera cinematografica dedicata all’avventuriera venne accusata di "non avere alcun pregio", ricevendo recensioni estremamente negativa e persino una candidatura per Angelina Jolie ai Razzie Awards come “peggior attrice protagonista”.

Nonostante queste critiche, due anni dopo arrivò al cinema Lara Croft: Tomb Raider - La culla della vita, film questa volta diretto da Jan de Bont (Twister) e pronto a espandere le avventure della novella esploratrice. Il successo fu questa volta più moderato, permettendo alla pellicola di incassare “solamente” 156 milioni di dollari, a fronte di un budget di circa 95 milioni. Non certo un insuccesso, ma sicuramente inferiore al film precedente. La critica in questo caso ci andò più leggera, ma senza lasciarsi andare in elogi di alcun tipo. Gli incassi parlavano chiaro: seppure in calo, Lara Croft aveva ancora margine di manovra per tornare al cinema. Peccato però che Angelina Jolie decise di tirarsi fuori dai giochi, bloccando così sul nascere il terzo capitolo della saga.

Un (potenziale) nuovo inizio

Nel 2011 la GK Films acquistò i diritti cinematografici della serie videoludica con l’intenzione di riportare in auge il personaggio. Un’idea più facile a dirsi, che a farsi. Il tempo passò e, nonostante la scrittura del film fosse pressoché completa, non se ne fece nulla. Due anni dopo, la Metro-Goldwyn-Mayer acquistò a sua volta i diritti dalla GK Films, decidendo di ricominciare da capo lo sviluppo della pellicola. Negli anni successivi venne ufficializzato il tutto: Alicia Vikander (The Danish Girl) sarebbe stata la nuova Lara Croft e Roar Uthaug (Dagmar - L’anima dei vichinghi) il nuovo regista.

Nacque così Tomb Raider, pellicola del 2018 che riadattò quanto visto nel già citato reboot del 2013 a opera di Crystal Dynamics. Una storia più terrena e una protagonista più umana decretarono ancora una volta il successo della pellicola da parte del pubblico. Il film, infatti, incassò quasi 275 milioni di dollari, conquistando anche il cuore di parte della critica. Certo: le recensioni negative ci furono ancora, ma molte meno rispetto al passato. In ogni caso i recensori furono unanimi nel dire che Tomb Raider era l’inizio di qualcosa di nuovo. Di un ritorno della celeberrima eroina sul grande schermo, destinata a rimanerci per lungo tempo. Le cose, però, non andarono come previsto.

Nel 2019 arrivò la conferma che i fan stavano aspettando: Alicia Vikander sarebbe tornata nei panni di Lara Croft per un nuovo film, diretto questa volta da Ben Wheatley (Free Fire). Qualcosa, però, iniziò presto ad andare storto. Non vennero pubblicate nuove informazioni sulla pellicola per diversi mesi e, nel 2021, venne riferito che Misha Green avrebbe preso in mano il progetto, assumendo il ruolo di regista e sceneggiatrice. Passano altri mesi e, nel 2022, arrivò la doccia fredda: la Metro-Goldwyn-Mayer  aveva perso i diritti della saga, che finì così in mano al nuovo proprietario del marchio: Embracer Group. Come ciliegina sulla torta, Alicia Vikander rinunciò al ruolo di Lara, ponendo definitivamente la parola “fine” a questo tormentato rilancio del personaggio.

La serie animata dimenticata

Tra i due film con protagonista Angelina Jolie e la pellicola del 2018, Lara Croft è però protagonista di una piccola chicca dimenticata ormai da moltissimi spettatori. Re/Visioned: Tomb Raider è una serie animata del 2007 che si impone di raccontare dieci differenti storie con protagonista l’intrepida archeologa. Dieci storie per dieci episodi dallo stile differente, ma caratterizzato da un cast di autori d’eccezione. Stiamo parlando di nomi del calibro di Jim Lee, Warren Ellis, Gail Simone e Ivan Reis, che coloro che sono avvezzi al mondo dei fumetti avranno già sentito nominare.

Il risultato è una sorta di “Love, Death & Robots” interamente dedicato all’eroina videoludica. Una serie antologica che alterna uno stile vicino a quello degli anime dell’epoca con episodi vicini al design di Kim Possibile. Un esperimento senza alcuna continuity che ottiene comunque un discreto successo, ma del quale non viene mai realizzata una seconda stagione. Ne caso ve lo stiate chiedendo: sì, Re/Visioned: Tomb Raider non è mai arrivato in Italia, ma è ancora possibile vedere alcuni episodi della serie su YouTube.

Insomma: il rapporto tra Lara Croft e il linguaggio cinematografico ha dato vita a opere sì meritevoli di attenzione, ma incapaci di fare il grande salto. La colpa è prettamente legata ai problemi di produzione dei vari progetti, che sono così passati da un team all’altro senza riuscire ad affermarsi. Al momento i diritti di Tomb Raider sono in mano ad Amazon che, grazie al talento di Phoebe Waller-Bridge, sta lavorando a una nuova serie live-action. Le informazioni, al momento, si fermano qui. Non è ancora noto, infatti, chi sia l’attrice che sarà chiamata a interpretare Lara e quando sia destinato a uscire questo nuovo reboot del personaggio. Fino ad allora dovremo “accontentarci” di Tomb Raider: La leggenda di Lara Croft, in arrivo tra pochi giorni all’interno del catalogo di Netflix.

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