Tom Cruise, la fine di un mito?

I media lo massacrano, la Paramount non gli rinnova il contratto: possibile che sia la fine dell’attore di maggiore successo degli ultimi vent’anni? Vediamo cosa potrebbe fare la stella di Hollywood per tornare grande…

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Tra risultati non eccezionali al botteghino e un’immagine pubblica decisamente discutibile, molti commentatori sono convinti che la carriera di Tom Cruise sia in fase calante. Eppure, basterebbe prendere alcuni provvedimenti e i risultati quasi sicuramente non tarderebbero ad arrivare.

- Migliorare il proprio ufficio stampa. Il periodo peggiore è passato, quando tutto era in mano alla sorella, dimostratasi assolutamente inadeguata al ruolo. Per chi non se lo ricordasse, è stato il momento in cui l’attore saltava sui divani di Oprah Winfrey o litigava aspramente in televisione con chi non la pensava come lui. Ma anche adesso, si potrebbe sicuramente svolgere un lavoro migliore, facendo magari notare con più forza che la Paramount non lo ha licenziato (come hanno scritto molti, mentre era più semplicemente un contratto non rinnovato) e che i risultati di Mission Impossible III non sono poi un disastro (nel mondo ha fatto praticamente quanto Superman Returns, pellicola costata però quasi 100 milioni in più, tra produzione e marketing).

- Ma un’ottima mano all’ufficio stampa gliela può dare lo stesso Cruise, evitando certi atteggiamenti strampalati. Su Scientology, meno propaganda e più disponibilità a confrontarsi con chi la pensa diversamente. Ma, in generale, se riuscisse a tenere separate le sue idee religiose dalla sua vita pubblica (come dovrebbero fare tutti, cristiani, musulmani, ebrei, buddhisti), sarebbe molto meglio. Per esempio, non c’è nulla di male (anzi…) a chiedere a suoi amici di non parlare alla neonata in maniera stupida. Ma se si scopre che è dovuto alle regole di Scientology, che questi consigli agli amici vengono comunicati prima della loro venuta in maniera ufficiale e il tutto esce sui giornali, è ovvio che l’episodio sembra l’ennesima follia…

- Rischiare. Cruise deve mettere in gioco la sua immagine, con ruoli difficili, complessi e possibilmente inediti. Quello che aveva fatto nel 1999 grazie a Magnolia, non certo quello che sta facendo attualmente con titoli stracotti come Mission Impossible III o improbabili come La guerra dei mondi (davvero è credibile come membro della classe operaia?) e Collateral (una parte non male, ma annacquata dalle assurdità della storia). Un ruolo da fanatico religioso sarebbe perfetto, ma forse basterebbe molto meno…

- Indossare una maglietta di South Park ad un evento pubblico. Sarebbe il modo migliore di dimostrare di essere ironico e di saper reagire bene alle prese in giro, piuttosto che chiamare gli avvocati e cercare di bloccare le trasmissioni del cartone. Il tutto senza spendere un dollaro…

Insomma, nulla è perduto e per Cruise il futuro potrebbe non essere così grigio. E, magari, senza neanche (ammesso che ce ne sia bisogno) di uscire dall’armadio…

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