Titanic - Il perfetto film da Oscar senza cercare l'Oscar

Vinse 11 Oscar e impose James Cameron al di fuori della fantascienza. Ma l'Oscar per Titanic fu più frutto di passione e incoscienza che non di calcolo e previsione

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Planet Ice

Si può passare in meno di 20 anni dal dare vita a dei vermoni sul set di un film di Roger Corman con la qualifica di effettista speciale addetto alle miniature (il film era I Magnifici Sette Nello Spazio) a una megaproduzione quasi suicida da più di 200 milioni di dollari con soggetto principale legato all'inabissamento più famoso del '900, riassunta dal regista agli investitori di Paramount e 20th Century Fox con il pitch: "Romeo e Giulietta sul Titanic"? Certo che si può a patto che il regista sia un canadese ex camionista, tremendamente ma non programmaticamente ambizioso, senza alcun tipo di sovrastruttura ideologica o settaria (niente scuole di cinema, nessun background cinefilo spinto) pronto al salto di genere cinematografico dal fantastico (Piraña Paura, Terminator, Aliens - Scontro Finale, The Abyss, Terminator 2) e spy movie (True Lies) a un dramma in costume ambientato nel 1912, tratto da una storia vera. Steven Spielberg aveva "fregato" Stanley Kubrick acquistando i diritti cinematografici del romanzo di Thomas Kinneally Schindler's Ark dopo che Kubrick aveva cincischiato con lo scrittore australiano per anni e anni circa la possibilità di un suo adattamento cinematografico. Il regista di E.T. aveva saputo dell'interessamento kubrickiano e lo aveva superato in velocità arrivando a un accordo con Kinneally in quattro e quattr'otto per provare quell'assalto all'Oscar che non era andato a buon fine nel 1985 con Il Colore Viola da best-seller di Alice Walker. James Cameron quando arriva a Titanic non ha chiaro in mente che l'obiettivo finale è l'Oscar ma certamente è la prima volta nella sua carriera in cui gli capita di mettersi al timone di un melodramma in costume dedicato a più generazioni di spettatori, senza mostri, viaggi stellari, parossismi action o macchine del tempo se non fosse per lo sforzo mnemonico compiuto da una sopravvissuta alla tragedia del Titanic di ben 101 anni di età interpretata dalla compianta Gloria Stuart, letteralmente ex gloria hollywoodiana degli anni '30. Il titolo provvisorio e ironico con cui Cameron comincia a girare quello che sarebbe diventato il film prima più costoso e poi più redditizio della Storia Del Cinema è Planet Ice. Potrebbe essere, effettivamente, l'intestazione di un film di Corman.

Oscar anni '90

Non bisogna mai essere troppo frettolosi quando si giudica la Storia dell'Academy Award. Dall'inizio degli anni '90 dominano in ordine cronologico: il dramma interrazziale A Spasso Con Daisy,  il western progressista Balla Coi Lupi, il thriller con serial-killer Il Silenzio Degli Innocenti, il western crepuscolare Gli Spietati, il dramma storico sull'Olocausto Schindler's List, il fantabiografico Forrest Gump, l'epico libertario Braveheart e il melodramma storico Il Paziente Inglese. Quello di Cameron è il dodicesimo film ispirato alla tragedia del Titanic. Il primo (Saved From The Titanic) viene realizzato dopo soli 29 giorni dal fatto con un vero sopravvissuto (Dorothy Gibson) dei 700 salvatisi. Chiunque ricordi quel folle 1997 sa che la pellicola è pronta per essere massacrata da tutti. Si è sforato il budget, l'uscita viene ritardata dall'estate a dicembre (in un periodo, però, molto più adatto alla campagna Oscar), la stampa parla di sevizie sul set da parte di un regista fuori controllo e Cameron è costretto ad affittare una pagina del Los Angeles Times, a giugno, per attenuare il gossip contro il film. Poi a dicembre accadde il miracolo: un regista passionale e totalmente popolare nel senso di rispetto per un largo pubblico interclassista che si vuole immergere nel racconto senza secondi fini... riesce a connettersi con gli spettatori di tutto il mondo in modo del tutto inaspettato. Il resto lo conoscete. Record di Oscar come solo all'epoca era riuscito a Ben-Hur di William Wyler e dopo sarebbe capitato solo in occasione de Il Signore Degli Anelli - Il Ritorno Del Re di Peter Jackson. In più il film diventa un campione d'incassi worldwide diventando numero uno in termini di botteghino planetario.

Conclusioni

Ripensando a ieri è tutto molto organico nello strepitoso successo di Titanic. Sembra una favola hollywoodiana... perché lo è. Il pubblico di diversi strati sociali della nascente società globale (il meno vicino alla pellicola è forse il giovane cinefilo legato già da qualche anno al nuovo cinema indipendente di Quentin Tarantino e Steven Soderbergh) adora quell'esperienza (ripetendola più di una volta in sala) per via di due attori freschi diventati improvvisamente star (e dire che Cameron aveva dovuto resistere alle avance di Tom Cruise e Matthew McCounaghey per il ruolo che poi andò a DiCaprio), una storia d'amore contrastata, un fatto storico di cui tutti conoscevano la mostruosa conclusione, la grande spettacolarità comunque garantita dal regista di Aliens (dice infatti: "Volevo girare Titanic come fosse un episodio della saga Terminator") e la voglia di fare sincero melodramma pop.
Cameron non sognava l'Oscar. Sognava il suo Titanic.

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