Thermae Romae, le terme nippo-romane sul grande schermo

Abbiamo visto per voi il film live-action tratto dal manga Thermae Romae, proiettato nei cinema italiani...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Come vi avevamo segnalato il mese scorso, un paio di settimane fa è uscito anche nelle sale italiane Thermae Romae, adattamento cinematografico dell'omonimo manga di Yamazaki Mari. L'uscita di film tratti da fumetti americani è ormai un appuntamento regolare nei nostri cinema, ma lo stesso non si può dire per i titoli nipponici; siamo quindi andati a vedere con curiosità questa pellicola che, nonostante sia tratta da un manga relativamente popolare, ha conquistato il privilegio di una distribuzione italiana.

Lucius Modesto è un architetto nell'epoca di massimo splendore dell'impero romano, con l'incarico di progettare terme per il potente Adriano; il suo stile però non è abbastanza innovativo e rischia di non riuscire più a lavorare... fino a quando, per caso, si ritrova nel Giappone del XXI secolo dove può ammirare l'avanguardia tecnologica delle terme nipponiche odierne. Incantato dalle meraviglie osservate nel futuro, quando Lucius torna nella sua epoca segue l'ispirazione e ricrea quanto ha potuto vedere coi propri occhi, fino a quando il suo "talento" non viene riconosciuto e apprezzato dall'imperatore.
Comincia così una serie di viaggi nel tempo, durante i quali ogni volta Lucius Modesto scopre qualcosa in più e può tornare nel suo tempo con una nuova invenzione; questa struttura narrativa tradisce un po' troppo l'origine episodica della serie e appesantisce la visione della prima parte della pellicola. La recitazione sopra le righe, frequente in molte commedie giapponesi, rende simpatici i personaggi anche se l'equilibrio precario tra il divertente e l'esagerato lascerà al senso dell'umorismo del singolo spettatore determinare quali scene strapperanno un sorriso o una risata e quante invece faranno storcere il naso. Nonostante il ritmo narrativo e la scarsa omogeneità, la trama è originale e molti spunti sono interessanti, primo tra tutti l'azzeccato parallelo tra le due culture che più di ogni altra hanno apprezzato le terme, nonostante la distanza geografica e temporale.
Buona anche la resa visiva grazie a costumi e scenografie, tra cui fanno la parte del gigante le ambientazioni dell'antica Roma ricreate sul set di Cinecittà.

La seconda parte del film diventa più interessante quando il personaggio di Mami ottiene un ruolo più importante: giovane ragazza che spiega a Lucius come funzionano molti elementi del Giappone moderno, si ritrova a sua volta costretta a viaggiare nel tempo fino all'impero romano. Ma ciò che riesce a caratterizzare in modo stupefacente Mami è la sua passione per il disegno e il suo sogno di diventare una mangaka, elemento che collega Thermae Romae alle sue origini cartacee; questo elemento nel corso della storia assumerà un'importanza sempre maggiore, fino a trasformare la ragazza nella vera e propria narratrice della storia, grazie a un gioco metanarrativo semplice ma efficace.
La visione della pellicola è piacevole e pur essendo una commedia senza troppe pretese riesce a divertire; non si sa quanto la limitata distribuzione nel nostro Paese potrà far conoscere questo film, di cui speriamo un giorno di veder arrivare sui nostri schermi anche il sequel.

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