The Whale e gli altri casi di casting controversi: quando gli attori scatenano polemiche

Con l'arrivo di The Whale ripercorriamo altri casi di casting controversi che hanno suscitato polemiche per la rappresentazione

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I casting più controversi, quando la scelta degli attori per un ruolo mette in difficoltà il film.

The Whale è un film che fa dell’autenticità la sua bandiera. Charlie, il protagonista interpretato da Brendan Fraser, la ricerca nelle persone, e le invita ad essere vere, autentiche, sé stesse. Il film ha ricevuto applausi dove è stato presentato (seppur non un consenso critico) ma si è trovato comunque immerso nelle polemiche. Quello di Brendan Fraser, che offre una grande interpretazione, si è rivelato uno dei tanti casi di casting controversi. 

L’attore Daniel Franzese ha infatti criticato la sua presenza nel film, pur ammettendo di rispettare molto il collega, in un’intervista a People in cui parlava più ampiamente dei ruoli concessi alle persone gay. Perché indossare una tuta prostetica, si chiede Franzese, e non dare la possibilità di interpretare il personaggio a un omosessuale obeso (come lui)? Questa lamentela, inserita in un discorso più ampio, non è posta per pretendere il ruolo andato a Fraser, specifica, quanto per sottolineare come alcuni ruoli siano ancora preclusi alle persone LGBTQ+ a vantaggio delle persone eterosessuali. 

Il motivo è presto detto per Franzese: “anche se l’America è pronta ad avere una persona gay nel ruolo di protagonista, avranno difficoltà a venderlo oltreoceano, perciò (i produttori) si spaventano. Serviranno pionieri che sanno correre i rischi per permetterci di farci le ossa come attori in questi ruoli cosicché anche noi possiamo avere la possibilità di una piena carriera a Hollywood”.

Quello di Brendan Fraser non è certo l’unico caso. Molti casting controversi hanno attraversato l’industria americana soprattutto negli ultimi anni. Ne abbiamo raccolto qualcuno tra i più clamorosi che hanno acceso le polemiche, in qualche caso addirittura facendo fare un passo indietro agli attori scelti. 

Scarlett Johansson in Ghost in the Shell

Il maggiore Motoko Kusanagi è un personaggio di etnia asiatica nel film originale. Non è così nell’adattamento in live action di Ghost in the Shell in cui ha le fattezze di Scarlett Johansson e il cui nome è stato cambiato in Mira Killian, come per giustificare la scelta di casting. Ancora prima dell’uscita fiorirono le polemiche per il whitewashing che, secondo la produzione, contribuirono a rendere il film un pesante flop.

Mamoru Oshii – autore dell’anime originale – ha preso le difese dell’attrice:

Dove sarebbe il problema? Il Maggiore è un cyborg che assume una certe forma fisica. Il nome “Motoko Kusanagi” e il suo corpo non rappresentano il suo vero nome e il suo corpo, perciò non è scritto da nessuna parte che debba essere un’attrice asiatica a interpretarla.

Nonostante questo Scarlett Johansson dovette affrontare poco dopo un altro giro di polemiche. Scritturata nel cast di Rub and Tug, l’attrice cisgender avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Dante “Tex” Gill, un uomo transgender. La scelta non piacque, alzando il vociare online. Inizialmente la star rispose per le rime, con un tweet al vetriolo: “Dite loro che possono rigirare i vari commenti ai portavoce di Jeffrey Tambor, Jared Leto e Felicity Huffman”. Altri attori che hanno interpretato persone transgender pur non essendolo a loro volta. Se ne pentì presto.

Lasciò il ruolo poco tempo dopo, scusandosi per essere stata insensibile, e sostenendo di comprendere le ragioni che hanno alimentato il dibattito. Il film non è più stato realizzato.

Eddie Redmayne e Jared Leto come persone transgender

Rispettivamente in The Danish Girl e Dallas Buyers Club, Eddie Redmayne e Jared Leto sono stati oggetto di polemiche simili. Il primo anni dopo si è dichiarato pentito di avere prestato il volto all’artista transgender Lili Elbe, un’icona per la comunità. Fu infatti la seconda persona a sottoporsi a un intervento chirurgico di riassegnazione sessuale e a essere identificata come donna transessuale. Alcuni critici si lamentarono della scelta di casting sin dalla prima proiezione, ma le vere polemiche si acuirono dopo, quando l’attore difese J.K. Rowling dagli attacchi subiti online (pur sottolineando di non condividere le sue posizioni). Ritornò il dibattito sull’interpretazione fatta da lui, attore cisgender. Si disse pentito di avere accettato il ruolo, pur con tutte le migliori intenzioni.

Jared Leto, che interpreta una donna transgender in Dallas Buyers Club, fu coinvolto in un battibecco con il pubblico durante la promozione del film. In una sessione di domande e risposte al Santa Barbara Film Festival un intervento dal pubblico lo accusò di trans-misoginia e di non meritarsi premi per avere interpretato una donna transgender essendo lui un uomo. Il dibattito continuò anche fuori da quella sede e nell'opinione pubblica. Il problema evidenziato è sempre quello dell’appropriazione di ruoli transgender, già di per sé molto rari al cinema, da parte di persone che non lo sono. Tutto ciò non impedì a Leto di vincere un Oscar per il ruolo come miglior attore non protagonista. 

Tilda Swinton in Doctor Strange

Accuse di witewashing anche per Tilda Swinton in Doctor Strange. Interpreta infatti l’Antico, un personaggio asiatico nei fumetti. Lo sceneggiatore del film C. Robert Cargill ha spiegato il perché di questa scelta e di come qualsiasi scelta fatta per adattare il personaggio sarebbe stata una sconfitta

L’Antico era uno stereotipo razzista che proviene da una regione del mondo che si trova in una situazione politica davvero complicata. È tibetano, quindi se affermi che il Tibet è una nazione e che lui è Tibetano, rischi di alienarti un miliardo di persone che pensano che non sia vero, e il rischio è che il governo Cinese dica: “Hey, sapete che siamo una delle nazioni con più spettatori cinematografici al mondo? Non proietteremo il vostro film perché avete preso una posizione politica”. Se invece decidi di non fare così, e piazzi una attrice cinese in Tibet, sei fuori di testa perchè non hai idea di cosa stai parlando.

Per non inimicarsi un importante mercato come quello cinese, la Marvel si è attirata però queste polemiche che hanno interessato anche l’attrice la quale ha però commentato con serenità la decisione di accettare la parte. Anni dopo però fu proprio Kevin Feige a fare “mea culpa” riguardo alla decisione di questo che è dei casting controversi che più hanno fatto rumore nell’MCU. 

Ed Skrein in Hellboy

Ed Skrein doveva interpretare il Maggiore Ben Daimio nel reboot di Hellboy. Il personaggio nel fumetto di Mike Mignola è un americano di origini giapponesi. La comunità asiatica americana ha fatto sentire la sua voce sui social, capitanata dall’attore Simu Liu. Dopo qualche settimana Ed Skrein ha comunicato a Lionsgate e al pubblico su Twitter la sua intenzione di lasciare il personaggio per permettere una corretta rappresentazione. Dopo una nuova ricerca la produzione si è orientata verso l’ingaggio di Daniel Dae Kim

Whitewashing in Exodus: Dei e Re

A ridosso dell’uscita di Exodus: Dei e Re, il kolossal di Ridley Scott, arrivarono le accuse di whitewashing. La presenza di attori bianchi come Christian Bale (Mosé), Aaron Paul (Giosueé), Joel Edgerton (Ramses II), Sigourney Weaver (Tuya, la madre di Ramses) era fuori luogo per la vicenda della fuga dall’Egitto. 

Questa la risposta di Ridley Scott:

L’Egitto era – come oggi del resto – il punto in cui confluivano diverse culture, un crocevia fra Africa, Medio Oriente e Europa. Abbiamo scelto attori di etnie differenti per offrire un effettivo riflesso di ciò, quindi ci sono iraniani, spagnoli, arabi. Ci sono svariate teorie sull’appartenenza etnica del popolo egiziano e abbiamo discusso molto in merito a come portare tutto ciò sul grande schermo.

Peccato che, prima di questo, disse anche:

Non posso mettere insieme un film con questo budget e dire che il mio attore principale è Mohammad tal dei tali. Non verrei mai finanziato.

John Wayne - Il conquistatore

Una pessima decisione, uno tra i casting controversi più clamorosi di sempre. John Wayne che interpreta Gengis Khān ne Il conquistatore. Wayne era all’apice della carriera e aveva letto la sceneggiatura, facendo pressione alla produzione per interpretare la parte. Il film è diventato il simbolo delle difficoltà degli attori asioamericani di ritagliarsi un posto ad Hollywood. 

Il film viene però ricordato anche per un’altra ragione: delle 220 persone del cast, 91 svilupparono una forma tumorale entro gli anni ’80. Si pensa che la causa possa essere stata l’esposizione alle radiazioni dato che le riprese esterne furono girate a poche miglia stottovento del Nevada Test Site, un sito di frequenti test atomici. 

Angelina Jolie - A Mighty Heart - Un cuore grande

La storia di Mariane Pearl, moglie del giornalista Daniel Pearl rapito e ucciso in Pakistan. La donna è di origini cubane, Angelina Jolie, che la interpreta, non lo è. A Mighty Heart - Un cuore grande portò con sé un po’ di malumori per il cambio fisico dell’attrice, con la pelle scurita. Uno dei casting controversi che però non impedirono la realizzazione del film.

Viggo Mortensen - Falling

Falling è il primo film diretto da Viggo Mortensen che interpreta anche il protagonista, un uomo gay che vive con suo marito e deve prendersi cura del padre anziano e affetto da demenza senile. Le accuse: l’attore interpreta un uomo gay pur non essendolo a sua volta.

La risposta:

Cosa ne sapete della mia vita? Date per scontato che io sia completamente eterosessuale. Forse lo sono, forse non lo sono. Francamente, non è un vostro problema. Voglio che il mio film funzioni, e voglio che il personaggio di John sia efficace. Quindi ho pensato che non sarebbe stata una buona idea se non l’avessi fatto.

E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti o seguendoci su Twitch!

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