The Walking Dead, i momenti più drammatici delle tre stagioni firmate Telltale
A pochi giorni dall’esordio di The Final Season, riviviamo insieme alcuni dei momenti più tragici delle tre stagioni di The Walking Dead in salsa videoludica
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
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La premessa è doverosa per un gioco, un’avventura grafica a scelte multiple come The Walking Dead. Anche se possibile, è molto difficile vedere, considerare e analizzare tutte le scene d’intermezzo, ogni singola conseguenza alle decisioni che, nell’arco di tre lunghe stagioni (più spin-off), abbiamo potuto e dovuto prendere, reagendo, spesso d’istinto, alle difficoltà, agli ostacoli e ai pericoli che gli sviluppatori e sceneggiatori di Telltale hanno confezionato per il pubblico di fan dell’opera di Robert Kirkman.
Il compito di rivivere alcuni dei momenti più drammatici delle tre stagioni di The Walking Dead, a pochi giorni dal debutto di The Final Season, è insomma arduo, oltre che paradossale, visto che anche coloro che hanno visto crescere e maturare la giovane Clementine, potrebbero non essere mai stati testimoni di alcuni degli eventi descritti in seguito.
Non andrebbe nemmeno specificato, ma vogliamo comunque sottolinearlo a scanso d’equivoci: da qui in avanti abbonderanno gli spoiler. Se non volete rovinarvi la sorpresa, se non avete ancora giocato alle stagioni precedenti di The Walking Dead e siete intenzionati a farlo, interrompete immediatamente la lettura.
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La propria run, in soldoni, difficilmente corrisponde in tutto e per tutto a quella di un proprio amico, nonostante, in fin dei conti, i sentieri percorribili tendano per forza di cose a raccordarsi in precisi eventi che instradano l’esperienza verso conclusioni accomunate da numerosi elementi.
Eppure, proprio non vogliamo sottrarci dal rendere un breve omaggio alla bravura dei ragazzi di Telltale, capaci non solo di carpire lo spirito dell’opera di riferimento, ma anche di inscenare piccoli e grandi drammi spesso con lodevole efficacia.