The Secret Life of ABC Family - L'oscuro passato di un canale Disney
La storia di ABC Family, network che da anni è presente nel panorama seriale con i suoi prodotti rivolti a un pubblico giovane e principalmente femminile...
Il canale di cui parleremo questa settimana ha consolidato da anni la sua presenza nel panorama seriale come fornitore di prodotti rivolti a un pubblico giovane e principalmente femminile. In realtà il network ha una storia più lunga e controversa di quanto si possa immaginare e il volto che mostra oggi è solo l’ultimo di una lunga. Sto parlando di ABC Family.
Dopo il 1977 il CBN Satellite Service, presto ribattezzato The CBN Family Channel, comincia a crescere e a raccogliere abbastanza profitti da obbligarlo a nascondere il suo legame diretto con la CBN, in quanto parte di un’organizzazione non profit. Di conseguenza CBN Satellite Service cambia nome in The Family Channel e aggiunge alla programmazione contenuti rivolti ai bambini e adolescenti.
Nel 1997 New Corp., impero mediatico fondato da Rupert Murdoch e vicino alla FOX, dimostra interesse in The Family Channel e propone una partnership, che il canale accetta in cambio della corposa library di show per bambini posseduta da FOX Kids. The Family Channel diventa così FOX Family.
Purtroppo gli ascolti non decollano e a partire dal 2003 FOX Family passa sotto il controllo della Disney, e così nasce la ABC Family (una clausola contrattuale prevede che, qualunque sia il proprietario, il canale debba mantenere il Family nel nome, oltre a conservare nel palinsesto The 700 Club, talk show religioso del gruppo CBN, trasmesso ancora oggi).
Nonostante il target simile al gemello Disney Channel, ABC Family prova a ricollocarsi indirizzandosi a un pubblico adolescente/universitario: prima propone repliche dei grandi successi di casa Disney-Paramount (quando ancora ABC non aveva uno studio televisivo proprio) come Alias, Less Than Perfect e Gilmore Girls, poi si butta nel mercato seriale con prodotti originali.
Il network tenta varie strade, ispirandosi soprattutto al modello del vecchio emittente WB, i cui show occupano già il suo palinsesto. La prima grande conferma viene da Kyle XY, un ibrido fantascienza-family drama. In questa fase di orientamento iniziale il canale alterna alle classiche rivisitazioni del genere teen, come il piacevole Greek, alcune brillanti sperimentazioni, come il gioiellino The Middleman, adattamento dell’omonima graphic novel e ironico pastiche tra fumetto e televisione della Golden Age troppo sofisticato per sopravvivere a lungo.
Il secondo successo di ABC Family è The Secret Life of the American Teenager. Il network si fionda così sulle trash soap per adolescenti, ponendosi in competizione diretta con l’appena nata CW e le sue varie Gossip Girl.
Ma la più importante hit del canale sarà Pretty Little Liars, presto un fenomeno televisivo in grado di battere gli ascolti della CW per la prima volta. Prevedibilmente l’intera offerta di ABC Family si adegua a questi due grandi successi e propone prodotti come Switched at Birth, The Fosters e The Lying Game. In parallelo il canale riesce anche a consolidare alcune sit-com originali, ossia Melissa & Joey e Baby Daddy. Resta poco spazio per opere di natura diversa e minore immediatezza, come lo sfortunato e delizioso Bunheads di Amy Sherman-Palladino, cancellato alla prima stagione.
Da canale cristiano-conservatore a dimora delle “giovani, carine e bugiarde” e della famiglia arcobaleno di The Fosters. Di sicuro ne verrebbe fuori una biografia interessante, forse più dell’intera programmazione attuale di ABC Family.
Cult di sempre: Greek, The Secret Life of the American Teenager
In onda da tenere d’occhio: Pretty Little Liars, Switched at Birth