The Punisher, quando Frank Castle preferiva le mazzate - 500 lire

Frank Castle è stato protagonista di uno dei migliori beat 'em up da sala di Capcom: The Punisher

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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E' francamente difficile immaginare il motivo per il quale Frank Castle, il Punisher, debba preferire prendere a cazzotti i cattivi, piuttosto che sparargli in testa, lui che rispetto ai supereroi è noto preferire soluzioni drastiche: uccidere non è un tabù per Frank, perché è un uomo in guerra contro il crimine, e il crimine va annientato. Comunque in The Punisher, picchiaduro a scorrimento del 1993, nel quale lo scrivente inabissò varie 500 lire, insieme a suo fratello, bizzarramente non nella sala giochi della sua città natìa ma in quella di uno splendido paesino di montagna, Sappada, Frank mena la gente, tanto e tanta, anche se occasionalmente le spara anche. O l'accoltella, la fa saltare per aria, le dà fuoco e così via, perché comunque il beat 'em up di Capcom ha sempre previsto oltre alla rissa anche l'utilizzo di armi di vario tipo.

[caption id="attachment_179938" align="aligncenter" width="1000"]The Punisher screenshot Puro stile anni novanta[/caption]

Dicevamo della lotta contro il crimine, che nei primi livelli viene attuata contro teppisti e mafiosetti di basso rango dagli italici nomi (Bruno è il loro capo), poi mano a mano il livello dello scontro e quindi della pericolosità dei cattivi si alza, secondo quanto prevede un basilare intreccio narrativo che svela a circa metà dell'opera mazzuolatoria l'antagonista principale: Kingpin! Per farsi strada verso il potente boss il Punisher picchia duro, durissimo: questo è solo uno dei tantissimi picchiaduro a scorrimento di Capcom, ma sicuramente è uno di quelli nei quali si percepisce in maniera più netta la fisicità dei colpi, sarà per gli effetti sonori, sarà per le onomatopee che vengono fuori in ogni momento, ma il picchiare dà soddisfazione non comune.

"The Punisher mette in mano al giocatore tutta una serie di gingilli niente male, attraverso i quali elargire ai cattivi la punizione per i propri crimini"Similmente a Cadillacs and Dinosaurs The Punisher mette poi in mano al giocatore tutta una serie di gingilli niente male, attraverso i quali elargire ai cattivi la punizione per i propri crimini. Il focus, visto che comunque si sta parlando di un titolo dedicato ad un pazzo vendicativo, è sulle armi da fuoco, addirittura ci sono momenti (troppo poch per i nostri gusti in realtà) nei quali Frank prende in mano la sua pistola e spara a più non posso, nei quali il menare non è proprio previsto. Ma anche al di fuori di questi i livelli sono disseminati di fucili, pistole, coltelli e quant'altro, strumenti di morte per un grande dispensatore di morte. Non solo: nel proprio inventario Frank ha sempre qualche granata, utile a fare chiarezza nei momenti più caotici.

[caption id="attachment_179939" align="aligncenter" width="1000"]The Punisher screenshot Le fasi nelle quali si spara e basta sono molto frenetiche, ce ne vorrebbero di più[/caption]

Ovviamente come in ogni picchiaduro a scorrimento che si rispetti c'è la possibilità di giocare in due e il partner che Capcom scegli di affiancare al Punisher è Nick Fury, in maniera abbastanza bizzarra, visto che non propriamente di un perpetratore di massacri si parla, ma alla fine va bene così visto che ogni scusa è buona per picchiare. E poi c'è il fascino dell'estetica del gioco, così smaccatamente anni novanta in tutto, soprattutto nei colori, e molto vicina a quella dei comics dell'epoca. Tutto fa di The Punisher un grande classico delle sale giochi, curiosamente uno dei pochi a non essere convertito su SNES, bensì su Mega Drive, con risultati mediocri. E' inutile interrogarsi su quanto sia fedele al personaggio, anche perché oltre il menare non offre nulla, d'altronde a quei tempi poco importava e ci si divertiva lo stesso.

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