The New Mutants: cosa è successo in cinque anni di inferno produttivo
The New Mutants arriva finalmente in sala dopo 5 anni di inferno produttivo. Ecco, nel dettaglio, tutto ciò che è accaduto
Ennesimo segnale dei grattacapi procurati da questa storia teen a tinte horror agli executive Fox e Disney è la recente polemica sulle proiezioni stampa. Disney ha infatti scelto di non fornire i link ai critici americani per visionare il film. Le anticipate stampa nei cinema fisici sono state giudicate un rischio eccessivo da molti giornalisti che si sono quindi rifiutati di recensire il film anzitempo.
Cosa è accaduto realmente nel dietro le quinte?
Cosa si dicevano i dirigenti mentre i continui rinvii venivano ammassati uno dietro l’altro? Un’inchiesta di Vulture ha permesso di ricostruire tutte le vicende. Vi presentiamo di seguito i punti cardine.
L’idea era quella di raccontare la storia lungo tre film che coniugassero la nostalgia anni ’80 dei teen movie alla John Hughes (Breakfast Club) con il terrore. Per ogni film si prediligeva un sottogenere horror specifico.
La proposta era attraente. L’horror costa poco, sicuramente meno dei grandi blockbuster d’azione. In quegli anni le grandi star del franchise X-Men stavano trainando la popolarità dei personaggi, richiedendo però budget sempre più ingenti. L’idea di lanciare una nuova linea di film a basso rischio e a grandi margini di profitto, qualora avessero colpito il pubblico, sembrava una mossa saggia.
La sceneggiatura di The New Mutants
Il primo script era dunque ambientato nel 1980, ma ancora prima di iniziare le riprese molti elementi del cinema di John Hughes vennero tolti dalla sceneggiatura contro la volontà di Boone e Lee. Gli interventi dello studio richiesero molte riunioni e sessioni di riscrittura a poco dall’inizio delle riprese.
Una fonte legata alla produzione e interrogata dal sito ha confermato che tra i film usati da modello vi era anche The Legend of Billie Jean:
Adolescenti ribelli che amano il punk rock sono già presenti negli X-Men, ma qui uno dei personaggi era un misogino che graffittava il suo pene sulle cose. Eravamo perplessi. Pensavamo: questo non può funzionare.
Il problema, secondo la fonte, era soprattutto legato alle aspettative del pubblico rispetto ai personaggi conosciuti. La sceneggiatura di Lee e Boone inizialmente comprendeva alcuni X-Men già visti al cinema e molto amati. È nota la partecipazione di Tempesta in una prima versione della sceneggiatura. Il personaggio, molto amato dentro e fuori lo schermo, era una sadica carceriera in questa versione del film. Era come se i ragazzi all’interno dell’edificio venissero torturati dai mutanti che tutti avevano imparato ad amare. Avrebbe sovvertito le aspettative, ma chiaramente quest'idea ha dato molti grattacapi a chi si doveva occupare della commerciabilità del film.
A questo punto lo studio ha “chiamato la cavalleria” per sbloccare una situazione di stallo creativo. Gli sceneggiatori di Colpa delle stelle Scott Neustadter e Michael H. Weber hanno dato una spolverata ai personaggi, senza risultare nei crediti di sceneggiatura.
Nell’inverno del 2016 però la dirigenza Fox ancora non era soddisfatta. Stacey Snider, chief executive dello studio ha ordinato di cambiare la direzione del film. Basta atmosfere da film teen anni ’80. Il film avrebbe dovuto puntare tutto sull’horror.
Conseguenza di tutto ciò? Un altro gruppo di sceneggiatori (non accreditati nei titoli di coda) ha riplasmato la storia, questa volta per renderla più spaventosa. Tra loro: Chad Hayes e Carey W. Hayes (che avevano sceneggiato i film della saga di The Conjuring), Joshua Zetumer (RoboCop) e Seth Grahame-Smith (lo scrittore di Orgoglio e pregiudizio e zombie).
E ancora non erano iniziate le riprese! Boone, secondo quanto raccontato, ha continuato a respingere le modifiche allo script.
Finalmente sul set
Ma i nodi devono venire al pettine. Nel 2017, a poco dall’inizio delle riprese la Fox ha organizzato una roundtable per leggere lo script e sottoporre a Boone le note dello studio per migliorare il film. In quella riunione furono radunati i sei sceneggiatori che hanno lavorato al film fino a quel punto e Scott Frank. Quest’ultimo è uno scrittore che ha lavorato a Logan e a Wolverine L'immortale e che ha ricoperto la funzione di un suggeritore del franchise degli X-Men, dando consigli a molti autori dei film legati ai mutanti.
Ricevuti i consigli e i cambiamenti, soprattutto inerenti al tono e allo sviluppo dei personaggi, si partì con le riprese tra luglio e settembre 2017.
Tutto bene fin qui per la produzione di The New Mutants? No, ma poteva ancora andare peggio.
Quando le riprese principali furono terminate la Fox non era contenta del risultato. Probabilmente il motivo fu non tanto la bassa qualità del girato, quanto le intenzioni divergenti dello studio rispetto alla volontà del regista.
Da rifare completamente?
La fonte di Vulture spiega che, addirittura, in Fox si discusse di buttare via tutto il girato e rifare da capo il film. Quella che sembra una follia è in effetti giustificata dal basso rischio del film. Un ritorno totale sul set per un film così poco costoso l’avrebbe reso comunque il film degli X-Men meno dispendioso della saga. O per lo meno così discutevano gli executive.
Ma perchè non fare semplici reshoots e pickups? Sappiamo da più dichiarazioni, tra cui quelle di Boone stesso, che The New Mutants non ebbe nessuna sessione di riprese aggiuntive. Questo perché, nel frattempo, si stava completando la gigantesca acquisizione di Fox da parte di Disney. L’operazione durò due anni e portò molti film a vedere slittata la data di uscita. Tra questi ovviamente il film di Boone.
Dall’inizio del progetto alla fine era passato talmente tanto tempo che aggiungere inquadrature avrebbe rovinato la continuità della scena dal momento che tutti gli attori erano visibilmente invecchiati. Nel frattempo il flop di X-Men: Dark Phoenix aveva dato ancora meno confidenza sul buon esito del film e aveva tolto per molto tempo Simon Kinberg dal progetto The New Mutants, facendo perdere una guida importante.
Fox dubitava fortemente della commerciabilità del film. Ma, secondo le fonti interne alle aziende, anche in Disney ci furono accese discussioni. La questione era relativa al catalogo. Era un film da grande schermo? O, in caso contrario, era adatto per Hulu o per Disney+? E mentre si indagavano i possibili target, la release venne spostata al 3 aprile 2020. Da qui in poi sappiamo tutti come è andata, a causa del Covid-19.
Ma perché, a questo punto, far uscire The New Mutants in sala e non direttamente in home video? Soprattutto in un periodo in cui Disney ha valutato di fare uscire direttamente in piattaforma due blockbuster dal budget molto più elevato come Artemis Fowl e Mulan? Come spiega Deadline, sul film vige un accordo commerciale con la casa di produzione TSG che vincola la distribuzione dell’opera in sala prima che in video on demand. Un caso in cui le rigide regole sulle finestre di sfruttamento potrebbero avere salvato l’esperienza del film sul grande schermo.
Che cosa ne pensate dell’intricata faccenda di The New Mutants? Potete dircelo nei commenti!