The Mandalorian, come Westworld, utilizza un linguaggio da videogioco

The Mandalorian ibrida il genere della fantascienza con il western, e in qualche modo si appoggia ad uno storytelling da videogioco.

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Spoiler Alert
Cos'hanno in comune The Mandalorian e Westworld? Apparentemente nulla, anzi. La prima è una serie essenziale e immediata, lineare e semplice secondo canoni di scrittura molto rari oggi. La seconda fa della complessità un biglietto da visita, mentre la sovrapposizione dei piani temporali rischia di mandare in tilt anche il cervello dello spettatore più attento. Eppure qualcosa c'è. The Mandalorian e Westworld sono due serie che, in modo diverso, ibridano il genere della fantascienza con il western, e in qualche modo si appoggiano ad uno storytelling da videogioco.

In particolare, i primi tre episodi di The Mandalorian costituiscono una narrazione chiusa in sé, che si appoggia continuamente alle strutture narrative del medium giocato. E tutto parte dal protagonista. Il mandaloriano è l'avatar senza volto, definito solo dai lineamenti stilizzati del casco che non si toglie mai. Così, da un lato è spersonalizzato, ma dall'altro lato in questo modo la sua essenzialità e iconicità sono continuamente riaffermate. Da fan di Star Wars non dovrebbe sorprenderci, visto che è lo stesso meccanismo di Boba Fett e Darth Vader. Sembra un paradosso, ma è molto più forte così rispetto ad un volto (quello di Pedro Pascal). Come Samus Aran o Isaac Clarke, il personaggio esiste senza essere definito dal suo aspetto fisico, ma solo per essere delimitato dalle potenzialità del suo equipaggiamento.

E l'equipaggiamento in The Mandalorian è tutto. Non solo perché l'acciaio Beskar è legato alla ritualità dei mandaloriani, ma perché permette al personaggio di potenziarsi e accedere a nuove funzioni. E la scrittura di questo aspetto nei tre episodi non potrebbe essere più emblematica. La prima volta che vediamo il mandaloriano la sua armatura è più basilare, le sue difese più deboli, la sua gamma di attacchi più limitata. Questa è la missione zero, in cui il livello di difficoltà è ancora molto basso, ma è anche la fase tutorial che spiega come funziona questo mondo. Le regole sono semplici, e corrispondono all'incontro con figure chiave che sono riconoscibili secondo la loro funzione specifica.

Il mandaloriano esegue la missione, quindi si reca dal contatto della Gilda, Greef Karga, per riscuotere quanto dovuto, poi si sposta dall'armaiola e utilizza il denaro per potenziarsi. La cifra non è indifferente, più la missione è difficile, più si guadagna, più ci si potrà potenziare. Lo spazio di The Mandalorian sul pianeta Nevarro è interamente definito in base alle funzioni narrative e ai luoghi strumentali alla narrazione. Nulla è superfluo. C'è il luogo specifico dove selezionare le missioni parlando con una persona, e c'è "l'Altare del Vincolo" dove spendere le anime per potenziare l'armatura. Il nostro mandaloriano potrebbe accontentarsi di livellare pian piano con missioni semplici, ma decide di fare il passo lungo e di accettare un compito molto difficile.

Baby Yoda non è così importante ai fini della struttura dell'intreccio. Certo, l'affetto verso la creatura spinge il mandaloriano a tornare indietro per salvarlo, ma in fondo per ora si tratta solo di uno strumento prezioso da recuperare. Baby Yoda è l'obiettivo della quest, ma, come in un Zelda, il raggiungimento del luogo desiderato implica la padronanza di certe tecniche che permettono al giocatore di avanzare in quell'area. In questo caso si tratta di imparare a cavalcare i Blurrg. Ancora una volta un passaggio obbligato in una zona d'addestramento e una figura, Kuill, che è introdotta per spiegare certe dinamiche al giocatore. Non si tratta di potenziarsi, si tratta proprio di apprendere una nuova tecnica.

Il secondo episodio è ancora più palese. L'intero intreccio da RPG si riduce ad una sidequest, in realtà obbligata, per ottenere un uovo (ma è ininfluente, potrebbe anche essere un corno o un tesoro custodito). Dopo una serie di sfide più o meno semplici, il Mudhorn è il miniboss che chiude la parentesi su Arvala-7 (nella battaglia si viene aiutati dal personaggio non giocabile The Child). In tutto questo The Mandalorian propone sfide di tipo diverso, prima sparatutto insieme a IG-11, poi da cecchino contro i Jawa, poi sfida ravvicinata con il Mudhorn, e infine stealth nel laboratorio dove è imprigionato The Child. In chiusura, il mandaloriano potenziato esprime il desiderio di ottenere il jet-pack, ennesimo strumento che permetterebbe di sbloccare un'abilità.

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