The Man in the High Castle: la realizzazione della Times Square nazista!

Ecco com'è stata realizzata la scena d'apertura di The Man in the High Castle, nuova serie di Amazon

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Pochi giorni fa Amazon ha pubblicato il trailer ufficiale di The Man in the High Castle.

Prima del 20 novembre la serie non verrà rilasciata dal servizio streaming Amazon, anche se è già disponibile il pilot.

Nell'attesa, vi proponiamo oggi uno speciale basato su un approfondimento di EW che riguarda la scena d'apertura, già entrata nella storia della televisione per le sue suggestive ambientazioni che caratterizzano questa serie in maniera efficace.

Per calarsi un po' di più negli scenari, questo che vedete qui sotto è il teaser trailer pubblicato durante il Comic-Con di San Diego, che a grandi linee ci racconta a livello geografico la struttura della storia:

Vi ricordiamo che la serie è ambientata in un diverso e alternativo 1962 dove la Seconda Guerra Mondiale è stata vinta dall’asse Germania, Italia e Giappone che hanno battuto tutti gli altri alleati. Come risultato di questa vittoria gli Stati Uniti vengono divisi in tre parti: da una parte ci sono gli Stati giapponesi del Pacifico quindi la parte ovest delle Montagne Rocciose, poi vi è una zona neutrale chiamata Rocky Mountain States, e la terza parte vede tutto l’est dell’America controllato dalla Germania Nazista.

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New York City non è mai stata il centro del romanzo di Philip K. Dick sul quale la nuova serie di Amazon è basata. Ma la grande metropoli è la città che viene vista nella scena d'apertura della serie grazie ad un'ampia sequenza, creata dal production designer Drew Boughton, il quale definisce questa New York, più che altro la parte di Times Square, distorta e corrotta.

La scena, della durata di 33 secondi, è stata creata in CGI. A quanto pare era essenziale per i creatori che sin da subito la serie avesse quell'aspetto riconoscibile, grazie alla sua particolare ambientazione storica. E per realizzarla nel migliore dei modi Frank Spotnitz e David Semel (il regista del pilot) hanno dedicato particolare attenzione a ogni dettaglio. Spotnitz dichiara:

Abbiamo tentato di rendere alla perfezione il mondo che il romanzo racconta. La vera forza di questo show è proprio questo, ossia la profanazione dei nostri simboli pubblici da parte di stranieri. Ciascuno reagisce a questa cosa in un modo davvero profondo.

Per concepire al meglio la ripresa, il team ha prima ricercato informazioni su qualsiasi cosa fosse risalente a quel periodo.

Il regista ha visionato tantissime vecchie foto di New York, così come delle immagini di città come Monaco e dell'architettura che potesse essere sopravvissuta durante i 15 anni del Nazismo. Il produttore esecutivo Ridley Scott ha anche fornito una visual style guide, con foto da vecchi film che potessero rimarcare il tono del romanzo di Dick, incluso il suo stesso Blade Runner, anch'esso riadattamento dal romanzo di Philip K. Dick.

La sequenza non è stata girata a New York bensì a Seattle, visto che secondo Samel, il regista del pilot, la Times Square di oggi è troppo lontana dalla Times Square di quell'era. Il team ha trovato un incrocio che ricordava New York, ma comunque non è riuscito a trovare la giusta location, a quel punto ha deciso di girare in un parcheggio vuoto di Seattle.

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Nella scena gli attori camminano lungo le strade con delle macchine tedesche degli anni '40, che la produzione ha portato sul set. Delle luci rosse sono state posizionate sopra di loro (da questo il bagliore rossastro) e intorno delle edicole piene di giornali in lingua tedesca e inglese fungevano come da evidenziatore per il team degli effetti visivi. Luke Kleintank, che interpreta Joe, passeggia fuori da un teatro, e successivamente passa l'edicola. E da lì gli effetti speciali (VFX) si prendono cura del resto, senza interruzioni, si aggiunge poi la sequenza in CGI (tutto dopo che la camera ha fatto la sua panoramica passando l'edicola), fino alle riprese pratiche con gli attori.

Mesi dopo la fine delle riprese della scena d'apertura, Boughton ricorda ancora la difficoltà che vi è stata nel girarla:

Ora è facile per me, per Frank e per David raccontare come abbiamo fatto. Ma il lavoro dietro la sua realizzazione e la difficoltà richiesta ad essere onesti spaventavano e non poco, perché dovevi pensare che tutto il lavoro che stavi facendo doveva essere fantastico.

I Cartelloni

Boughton e il suo team hanno disegnato ognuno dei 40 cartelloni presenti nella scena. Inizialmente hanno incluso per la maggiore prodotti tedeschi, ma Spotnitz ha voluto che le pubblicità evocassero invece l'ideologia. Alcuni cartelloni mostravano inizialmente birra, salsicce e pretzel. Ma non era questo il punto, Spotnitz voleva qualcosa che facesse propaganda utilizzando aspetti come l'agricoltura, l'industria e la società di quel periodo.

La Svastica

Quando Boughton ha deciso di sostituire il marchio della Coca-Cola con il simbolo nazista, voleva mostrare come l'America e la sua ideologia fossero stati completamente sostituiti da quella nazista. Il Nazismo ha conquistato New York.

L'insegna del teatro

Quando vedrete la scena prestate particolare attenzione ai nomi scritti sull'insegna teatrale: Rock Hudson e June Allyson, sono il cast principale di un film chiamato The Punch Party. Il titolo si ispira al sequel di una popolare commedia nazista del 1944 The Punch Bowl.

La bandiera nazi-americana

Ovviamente Samel oltre alla svastica ha voluto completamente soffocare l'orgoglio americano unendo il simbolo del periodo nazista alla bandiera americana. Più familiare è la cosa e più è terrificante.

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Fonte:EW

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