The Legend of Zelda: Breath of the Wild 2, l'analisi del primo trailer e le nostre teorie
Il seguito di The Legend of Zelda: Breath of the Wild 2 si è mostrato durante il Nintendo Direct dell'E3 2019. Abbiamo analizzato il trailer e messo in piedi alcune teorie, sulla storia e sul gameplay
Iniziamo ora a parlare di quello che potrebbe essere Breath of the Wild 2. Lo faremo in tre fasi: analisi del trailer, ipotesi sulla trama e teorie sul posizionamento nella timeline, ipotesi sull’evoluzione del gameplay.
I primi secondi del trailer ci mostrano un’energia magica luminosa di colore verde, qualcosa che a memoria non ci sembra fosse presente nell’avventura originale, e che è probabilmente legata al nuovo villain che Link e Zelda dovranno affrontare. L’energia controlla, o convoglia, dei filamenti rossastri che sono della esatta consistenza e forma di ciò che componeva la Calamità Ganon. Siamo quindi nel sepolcro del nemico sconfitto. Un’ulteriore conferma ci arriva dal portale Nintendo Prime, che ha tradotto i simboli utilizzando l’alfabeto Gerudo, rivelando il mantra “seal Ganon”, ovvero sigilla/sigillare Ganon.
La scena successiva ci mostra delle pitture rupestri, che raffigurano chiaramente Ganondorf, ovvero il nemico di Link come lo abbiamo conosciuto in opere come Ocarina of Time e Twilight Princess. Un aspetto che in Breath of the Wild non è neanche lontanamente mostrato, e proprio nel sequel potrebbe fare il suo debutto.
Come vedremo anche successivamente, Link e Zelda sono nelle profondità del Castello di Hyrule, chiaramente in cerca di qualcosa, probabilmente dopo una lunga esplorazione perché hanno con sé delle bisacce caricate sulla grossa bestia che cavalcano (bestia che si abbevera successivamente, quindi l’esplorazione potrebbe essere durata a lungo). Ipotizziamo che un terremoto o un altro fenomeno di qualche tipo abbia spinto i due ad indagare nei sotterranei. Un’idea che viene consolidata da alcune scene successive, quando vediamo il duo percorrere un lungo ponte diroccato, circondato dai alcuni strani cristalli verdi.
Spendiamo due parole su Link e Zelda.
Esteticamente sono molto simili a quanto visto in Breath of the Wild, quindi verrebbe da pensare che non sia passato così tanto tempo dalle vicende dell’avventura originale. Eppure c’è un indizio che ci fa pensare che gli eventi potrebbero non essere così strettamente legati: il taglio di capelli di Zelda. La modifica dei capelli, soprattutto nei personaggi femminili, è un trucco che viene spesso usato in ogni medium di intrattenimento visivo (e non solo) per dare un segnale visuale chiaro del passare del tempo, senza specificare esattamente l’entità del gap. Mentre Link è praticamente identico (gli abiti sono giusto un po’ diversi), l’idea di una Zelda con i capelli corti potrebbe farci presupporre che stavolta potrebbe essere al centro dell’azione, e potrebbe aver tagliato i capelli lunghi da sacerdotessa/principessa proprio come ostacolo al suo dover essere pronta all’avventura.
Ritornando all’esplorazione, durante il montaggio serrato intravediamo un corpo scheletrico al centro del miasma rossastro, da cui emerge (o forse in cui penetra?) la luce magica verde di cui sopra. Il corpo sembra essere con relativa certezza quello di Ganondorf. Lo confermano i gioielli, alcuni elementi visivi dei pochi abiti intatti che indossa, la capigliatura rossastra e folta, ed infine il dettaglio degli occhi rossi, che rimanda la descrizione che la giovane Zelda fa di Ganondorf in Ocarina of Time, descrivendolo come un uomo dagli occhi malvagi.
Alcuni dettagli importanti della durata di un fotogramma o poco più.
Il primo è Link che entra in contatto con l’energia magica (che nel frattempo scopriamo essere collegata ad un braccio etereo), potrebbe essere collegato ad una nuova capacità che l’eroe potrà sfruttare durante l’avventura? Oppure una situazione narrativa per cui, per smuovere le carte in tavola, Link verrà corrotto in qualche modo e sarà in una condizione di grandissimo svantaggio? Magari indebolito fisicamente o mentalmente. Un dettaglio che appare anche in un vecchio concept di Breath of the Wild, legato ad una meccanica di gioco poi abbandonata, che potrebbe rimandare al braccio prostetico di Sekiro: Shadows Die Twice.
Il secondo è rappresentato dal miasma rossastro che esplode, si muove, ed entra in contatto con una struttura che ricorda in tutto e per tutto un meccanismo ancestrale tipico di Breath of the Wild, con dei rimandi molto forti anche all’estetica di Twilight Princess (ne riparleremo dopo). La stessa energia che, facendo una rapida associazione, porta a far muovere il Castello di Hyrule.
Poi, in rapidissime sequenze vediamo:
Link afferrare la mano di una Zelda che sembra in caduta, oppure appesa ad un muro, forse come conseguenza del terremoto che vedremo poco dopo
L’ingresso di una location mai vista prima, probabilmente la grotta in cui i due si sono avventurati
La mano eterea magica che afferra quella di Link in modo non molto compassionevole, conseguenza del terremoto anche questo?
Un’ombra sul muro che raffigura la mano di cui sopra che sembra rianimare l’ombra di un ormai riconoscibilissimo Ganondorf, il cui corpo è però ancora immobile
La rianimazione di Ganondorf, ormai praticamente confermato
Il Castello di Hyrule che si alza, e sembra addirittura spiccare il volo, o magari diventare un nuovo gigantesco colosso
Il filo conduttore di questo trailer è l’atmosfera lugubre, a tratti horror, che non può non ricordare opere come Twilight Princess o Majora’s Mask nella sua concezione, anche nell'accompagnamento sonoro. Dopo l’avventura originale al limite del fiabesco, con dei temi comunque sorprendentemente cupi come quelli del fallimento e il retaggio della morte, Breath of the Wild 2 sembrerebbe da questo trailer voler spingere su una narrazione più impegnata.
Con queste informazioni in mente, iniziamo a parlare della trama e di un eventuale posizionamento nella timeline della saga.
La prima, fondamentale, considerazione da fare è che questo sarà il primo sequel in senso stretto dell’intera saga di The Legend of Zelda.
Zelda II: The Adventure of Link non era legato in termini narrativi al predecessore, Majora’s Mask è più un seguito spirituale che il prosieguto delle vicende di Ocarina of Time. Per la prima volta ritroviamo gli stessi personaggi, lo stesso mondo e una narrazione direttamente successiva alla precedente. Questo è un elemento da sottolineare, perché per la prima volta Nintendo potrebbe trasformare The Legend of Zelda in una vera e propria saga accademicamente intesa come tale.
Può partire da qui fino all’infinito, oppure sfruttare Breath of the Wild 2 per dare definitivamente un senso alla timeline della serie, la quale finora è stata più un suggerimento che una costruzione definitiva. Una timeline che col tempo Nintendo ha ufficializzato attraverso la pubblicazione di alcuni volumi e che, per bene di analisi, vi consigliamo di riprendere sotto mano.
[caption id="attachment_196891" align="aligncenter" width="767"] Ripassino[/caption]
La cosa curiosa della storia di The Legend of Zelda è che più che una sequenza di eventi è una sorta di multiverso. Il capitolo pivotale della serie è Ocarina of Time, dal quale lo Zeldaverso si snoda in tre linee narrative differenti. A questo proposito sappiamo da molteplici interviste che Aonuma ha rilasciato nel corso della promozione di Breath of the Wild, e dopo, che il titolo per Nintendo Switch si posiziona alla fine di questa intricata timeline.
"Con Breath of the Wild 2 la saga può, per la prima volta in assoluto, andare avanti, continuare una narrazione"Lo si intuisce anche semplicemente giocando, visto che la Hyrule che viviamo su Switch propone più volte tanti rimandi alle molteplici avventure di Link, tra location, personaggi, storie e riferimenti generali a praticamente ogni videogioco precedente. Breath of the Wild è stato definito anche come una sorta di reboot, una definizione tutto sommato calzante e coerente. Con Breath of the Wild 2 la saga può, per la prima volta in assoluto, andare avanti, continuare una narrazione che potrebbe riproporre Ganondorf in una versione inedita, più crudele e intimidatoria che mai.
Nonostante l’idea che Breath of the Wild 2 si possa collegare in qualche modo ad Ocarina of Time, mostrando effettivamente la genesi di Ganondorf come villain, bisogna considerare tale connessione che andrebbe a cozzare totalmente contro la timeline. Un collegamento ci potrebbe essere, ma di tipo ideologico.
Abbiamo sempre saputo che Link è spesso più un concetto che un personaggio, l’Eroe del Tempo, l’Eroe con la Tunica Verde, una figura che di volta in volta si palesa e intraprende il viaggio dell’eroe. Quindi Breath of the Wild 2 potrebbe semplicemente continuare a raccontare quella storia che abbiamo visto reinterpretata tante volte, la Triforza divisa tra Link, Zelda e Ganondorf, e riproporla nella Hyrule morta e risorta di Breath of the Wild.
Ma il vero fulcro di Breath of the Wild 2 sarà il gameplay, ed è proprio su questo aspetto che Nintendo dovrà giocarsi il tutto per tutto.
Breath of the Wild è stato, e lo ribadiamo a scanso di equivoci e con buona pace degli haters, un capolavoro con difetti prossimi allo zero assoluto. In termini di gameplay il titolo aveva solo un problema - figlio della volontà di dare al giocatore la completa libertà di crearsi la propria storia - legato al bilanciamento della difficoltà. Completare tutti i colossi e i contenuti secondari rende la battaglia contro Ganon meno ardua di quanto possa sembrare all’inizio. Questa potrebbe essere la chiave di volta di Breath of the Wild 2, riuscire a replicare la scalabilità dei nemici che vediamo in molti action RPG senza però intaccare il senso di libertà che ha definito il nuovo corso della saga. Nonostante ciò, andare a riproporre un sequel di un titolo con un gameplay così rivoluzionario è seminale è sempre un pericolo, forse l’unica vera perplessità sollevabile al suo riguardo.
Un altro punto interessante è legato proprio alle figure di Link e Zelda. Nintendo ce li mostra chiaramente entrambi come avventurieri in questo trailer, e verrebbe da pensare che la principessa possa essere giocabile in qualche modo.
In fondo, Zelda è apparsa in alcune occasioni come un personaggio molto più attivo della damigella in pericolo. In Twilight Princess era una regnante saggia e decisa, nell’apocrifo Hyrule Warriors l’abbiamo addirittura vista combattere (con un design riuscitissimo, tra l’altro) e proprio in Breath of the Wild la sua storia la rende un personaggio forte in un’accezione ancora diversa. Una sacerdotessa divisa tra dovere e volere, in grado di trattenere per 100 anni la minaccia della Calamità Ganon con le sue sole forze. La costruzione fatta nel precedente capitolo, insieme al non trascurabile dettaglio dei capelli corti di cui sopra, ci fanno pensare che Zelda potrebbe davvero entrare in gioco nell’avventura.
Come? Le soluzioni sono, principalmente, tre: personaggi selezionabili, co-op, oppure Zelda sola protagonista.
[caption id="attachment_196894" align="aligncenter" width="1024"] Che sia giunto il momento per Zelda di vivere la propria avventura da protagonista?[/caption]
Nel primo caso potremmo usare Link e Zelda a piacimento, oppure impersonarli in determinati momenti di gioco. La prima soluzione è senz’altro la più stimolante, perché potrebbe prevedere un diverso gameplay per i due personaggi, con il classico Link e una Zelda magari più votata alla magia e al combattimento dalla distanza. Ancora più complessa l’idea di inserire la modalità cooperativa per tutta l’avventura, che sarebbe senz’altro una svolta clamorosa per la serie.
Ma la vera rivoluzione sarebbe Zelda come protagonista. Il che è ironico, visto che la saga si chiama The Legend of Zelda, ma cambiare la prospettiva dell’avventura sarebbe davvero affascinante, nonché la naturale evoluzione di un percorso di costruzione del personaggio iniziato col precedente capitolo, e che sarebbe meraviglioso vedere portato a conclusione proprio con Breath of the Wild 2. Senza neanche volerci addentrare nelle riflessioni di stampo sociale riguardo il cambio di sesso del protagonista di uno dei videogiochi più importanti dell’industria giapponese, invertendo lo storico ruolo cavaliere-principessa, questa prospettiva sarebbe stupefacente.