The Last of Us: dieci curiosità sul primo episodio
Ecco a voi dieci curiosità legate al primo episodio di The Last of Us, serie TV tratta dall'omonimo videogioco sviluppato da Naughty Dog
La nuova serie The Last of Us è disponibile in streaming solo su NOW. Ogni lunedì viene trasmesso un nuovo episodio in lingua originale, in contemporanea USA. Il lunedì successivo lo stesso episodio è disponibile anche doppiato in italiano.
Già dal primo episodio possiamo constatare come The Last of Us sia una produzione ricchissima di dettagli. Abbiamo quindi deciso di raccogliere dieci curiosità che forse potrebbero esservi sfuggite. Siete pronti? Si parte!
L’ORIGINE DI TUTTO
Nelle scorse settimane, Craig Mazin ha confermato un'importante differenza rispetto all’opera originale. Nel videogioco di Naughty Dog la pandemia è creata dal fungo Cordyceps, che, tramite le spore, infetta il cervello delle persone. Nella serie, invece, non è ancora chiaro quale sia l’origine del morbo, ma è stato ufficializzato che non ci saranno spore o affini. Questo perché, secondo Mazin, il pubblico post Covid è molto più consapevole di una volta di come si diffondono i virus nell'area, e così alcuni passaggi narrativi dove le spore si diffondono solamente nel raggio di pochi metri sarebbero stati problematici. Ad ogni modo, nella parte iniziale della serie troviamo uno scienziato che ipotizza proprio come il Cordyceps possa effettivamente diffondersi nel mondo, se le temperature del pianeta dovessero salire troppo. Un’affermazione che, se contestualizzata con l’attuale situazione globale, dovrebbe far sinceramente riflettere...
UN COMPOSITORE ECCEZIONALE
Ai fan del videogioco saranno bastate poche note per sentire un brivido scorrere lungo la schiena. Questo perché alle musiche non troviamo solo David Fleming, ma anche Gustavo Santaolalla, compositore della colonna sonora dei due capitoli del franchise videoludico. L’autore argentino è celebre nel mondo cinematografico anche per aver scritto le soundtrack de I segreti di Brokeback Mountain, On the Road e di numerosi altri film. Paradossalmente è stato proprio The Last of Us a rappresentare un unicum nella sua carriera, vissuta lavorando prevalentemente a film e serie TV.
IL SALTO TEMPORALE
Il videogioco racconta una storia ambientata nel prossimo futuro. La pandemia dovuta al Cordyceps, infatti, ha inizio nel 2013, mentre la maggior parte della vicenda avviene vent’anni dopo, nel 2033. Druckmann e Mazin, per la realizzazione di questa serie TV disponibile in streaming solo su NOW, hanno invece deciso di tirare indietro le lancette del loro orologio di dieci anni. Ecco che, di conseguenza, la nuova pandemia ha avuto inizio nel 2003, con i fatti principali che si snodano nel corso del 2023. Una scelta per nulla casuale, dato che ipotizzano cosa sarebbe potuto accadere nel nostro mondo se una malattia misteriosa si fosse diffusa in via del tutto incontrollata. L'ennesima intuizione che fa percepire The Last of Us più come un gigantesco “What If” sulla nostra realtà, anziché un’opera del tutto di fantasia.
IL BIGLIETTO DI AUGURI
Al primo risveglio di Sarah, possiamo dare un’occhiata alla sua camera da letto. Al di là di una straordinaria somiglianza con la camera della figlia di Nathan Drake che possiamo vedere nella sezione finale del videogioco Uncharted 4: La fine di un ladro (firmato sempre da Naughty Dog), è un particolare elemento a balzarci all’occhio. Sulla scrivania, infatti, possiamo chiaramente vedere il biglietto di auguri che Sarah sta preparando per suo padre. Nel videogioco dal quale è tratta la serie è persino possibile prendere in mano quel biglietto e leggerlo, entrando ulteriormente nelle vite dei due personaggi. Inserire questo dettaglio è senza dubbio una chicca non da poco, possibile soprattutto grazie alla presenza di Druckmann alla scrittura.
LA T-SHIRT DI SARAH
Nella prima metà dell’episodio possiamo notare come Sarah, la figlia di Joel, indossi una maglietta degli Halican Drops, band amata anche dalla versione videoludica dell’innocente ragazzina. Come se non bastasse, sul retro della t-shirt troviamo il tour del gruppo musicale, che cita tutte le città che Joel ed Ellie visiteranno nel corso del loro lungo viaggio. Si tratta di una chicca che dimostra la passione di Druckmann per le citazioni e la cura maniacale nel tratteggiare parallelismi e differenze rispetto al materiale originale.
“CURTIS AND VIPER 2”
Per festeggiare il compleanno di Joel, Sarah propone a suo padre di guardare un film insieme. Quel film si intitola “Curtis and Viper 2” e non si tratta certo di una novità per i fan del gioco. In The Last of Us Parte 2, infatti, troviamo Ellie in pattuglia con la sua amica Dina. Le due ragazze chiacchierano di vari argomenti, ma a un certo punto Ellie rivela di voler invitare Joel a vedere un film. Film che, come avrete ormai immaginato, è proprio “Curtis and Viper 2”. Trovate tutti i dettagli del caso in questo nostro articolo.
IL MOTTO DELLE LUCI
Nella parte di trama ambientata nel 2023, scopriamo che i militari hanno preso il controllo di diverse città, imponendo ordine e disciplina per evitare che le persone possano compiere gesti troppo rischiosi. A ribellarsi a questa dittatura troviamo le Luci, un gruppo di persone decise a fare qualsiasi cosa per impedire ai soldati di governare il mondo libero. Il loro motto, che compare scritto su diversi muri di Boston, è “When you’re lost in the darkness, look for the light”. Un motto presente anche nel videogioco e che, esattamente come dieci anni fa, funziona benissimo nell'adattamento italiano. Questo perché in originale le Luci sono chiamate “Fireflies”, lucciole.
MARLENE
Se guardando il primo episodio vi è sembrato che il personaggio di Marlene avesse una voce e un volto familiari, probabilmente è perché avete giocato The Last of Us con molta attenzione. L’attrice scelta per dare il volto al capo delle Luci, infatti, è Merle Dandridge, attrice americana nota proprio per il ruolo di Marlene anche nella serie di videogiochi di Naughty Dog. Si tratta di uno splendido parallelismo, che siamo certi farà la gioia dei fan più sfegatati del survival horror uscito dieci anni fa su PlayStation.
CHI È RILEY?
Nel corso di un interrogatorio di Ellie condotto da Marlene, la donna viene accusata di essere una “terrorista”. Marlene risponde quindi alla ragazzina tirando in ballo Riley, un personaggio non ancora comparso nella serie disponibile su NOW. Senza volervi anticipare troppo, dato che dai trailer è evidente che lo show adatterà anche il DLC The Last of Us: Left Behind, vi basti sapere che Riley è una “vecchia” conoscenza di Ellie. Conoscenza che risulterà fondamentale non solo per lo sviluppo della coraggiosa ragazza, ma anche per la trama complessiva del gioco/serie tv.
LA SERIE SEGUIRÀ L'ORIGINALE ANCHE IN FUTURO
In base a quanto affermato da Neil Druckmann e da Craig Mazin, la prima stagione di The Last of Us adatterà il primo capitolo saga videoludica e il succitato Left Behind, contenuto aggiuntivo dedicato al passato di Ellie. Una potenziale seconda stagione, invece, non creerà nuovi contenuti: gli autori preferiscono infatti seguire pedissequamente il materiale originale. È logico pensare, quindi, che nel caso si decida di dare vita a una nuova stagione, si possa sperare di vedere trasposto The Last of Us Parte 2, secondo episodio del franchise e riuscito tanto quanto il primo. Insomma, non c’è da temere: la storia del gioco non subirà riscritture.
E voi che cosa ne pensate? Conoscevate tutti queste curiosità, oppure avete scoperto qualcosa di nuovo? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, venite a chiacchierare della serie TV con noi sul nostro canale Twitch!