The Defenders è la prima serie a funzionare davvero come una graphic novel
The Defenders è quanto di più simile ci possa essere nella produzione audiovisiva alla graphic novel
La decisione di rendere l’incontro tra Daredevil, Jessica Jones, Iron Fist e Luke Cage una miniserie e non una serie regolare (cioè un prodotto che finisce e non uno che continua) è quanto di più simile ci possa essere nella produzione audiovisiva alla graphic novel: un racconto grosso e corposo che ha un chiaro inizio e una chiara fine. Soprattutto, vista l’ampiezza del bacino a cui la Marvel può attingere (uno fatto di storie, personaggi e brand) la scelta della miniserie è quella che meglio serve i loro propositi.
Non sfugge a nessuno ovviamente che dietro la decisione di fare di The Defenders una miniserie e non una serie ci siano anche ragioni produttive. Le stesse per le quali sempre di più la tv di qualità americana predilige questo formato ibrido tra il film molto lungo e la serie molto breve. Big Little Lies, The Night Of, Top of The Lake e poi anche le serie antologiche come True Detective o Feud sono organizzate così, un certo numero di ore e poi basta. Dettaglio che svantaggia chi ha avuto un’ottima idea da sfruttare al massimo (Il Trono di Spade, House Of Cards e simili renderebbero di meno se fossero più brevi) ma che avvantaggia chi invece vive di hype e anticipazioni come le produzioni Marvel, chi insomma preferisce saltare da un progetto a un altro.
The Defenders infatti non è l’unione di quattro serie in una più grossa ma un temporanea associazione di 4 personaggi, uniti da uno scopo ben preciso. Dunque non è nemmeno un crossover, continuando il paragone con le modalità narrative dei fumetti. Non si tratta infatti di una storia che entra nelle trame dei singoli personaggi e le coinvolge. Quella della difesa di New York da una minaccia più grande di quanto ognuno dei quattro eroi possa affrontare non è una “storia ombrello” che contiene al suo interno altre storie più piccole, che si inserisce nella continuity di ogni personaggio (e della sua serie) portandola avanti o causando mutamenti che poi ritroveremo nelle nuove (eventuali) stagioni di ognuno. È solo una storia a sé stante. Una graphic novel per la televisione.