The Dark Pictures: Man of Medan, pregi e difetti della modalità multigiocatore

La modalità multigiocatore di The Dark Pictures: Man of Medan è stata una sorpresa: analizziamone pregi e difetti

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Se avete letto la nostra recensione saprete già che The Dark Pictures: Man of Medan, primo episodio dell'antologia horror, è una buona avventura, ma dalla quale ci si aspettava di più. La vera sorpresa è stata la modalità multigiocatore. In quella che è almeno a livello ideale una crasi tra Until Dawn e Hidden Agenda, l’avventura thriller pubblicata nella collana PlayLink, propone due alternative per più giocatori.

La prima è la Serata al Cinema, nella quale si può condividere l’avventura con un massimo di altri quattro giocatori, scegliendo uno dei personaggi e passandosi il controller di volta in volta. L’altra è la Storia Condivisa, nella quale si gioca online con un altro giocatore dotato di una copia del gioco, ma in contemporanea.

[caption id="attachment_198910" align="aligncenter" width="1920"]The Dark Pictures: Man of Medan Nella modalità Storia Condivisa già nel prologo si possono fare degli incontri inediti[/caption]

Nel primo caso, di fatto, il multigiocatore è solo un pretesto per costruire al volo una partita insieme ad amici. All’atto pratico Serata al Cinema non funziona troppo diversamente dall'avventura singolo giocatore, passandosi il pad in maniera artigianale quando cambia il personaggio protagonista della scena.

"Serata al Cinema non funziona troppo diversamente dall'avventura singolo giocatore"Prima di iniziare bisogna inserire i nomi dei giocatori, i quali potranno scegliere poi uno dei cinque personaggi principali da interpretare. Nel caso siano meno di cinque, qualcuno può interpretarne più di uno. In questo caso è come avere delle vite extra, perché se uno dei protagonisti dovesse morire il giocatore potrà continuare a giocare nei panni dell'altro.

Sfortunatamente non c’è nessuna indicazione sul carattere dei personaggi in fase di selezione, sarebbe bastato giusto avere delle parole chiave per quanto riguarda la psicologia, e invece si sceglie solo in base all’aspetto. Peccato, anche perché esperienze del genere funzionano molto di più se si riesce a fare un po’ di roleplay, visto che in compagnia l’elemento di tensione ed angoscia viene a mancare. Per il resto, alla conclusione di ogni atto viene assegnata una valutazione ai giocatori, una medaglia per chi è stato più saggio, chi ha saputo dispensare i consigli migliori, lo spericolato e altro ancora, ma il fatto che non ci sia nessun punteggio o regolamento stabilito in partenza fa sembrare alla fine tutto artificioso.

[caption id="attachment_198912" align="aligncenter" width="1920"]The Dark Pictures: Man of medan screenshot Uno degli esempi di dialoghi che in single player avvengono "fuori scena"[/caption]

Se la Serata al Cinema è più una scusa per giocare Man of Medan con gli amici e potrebbe rappresentare un’ottima prima volta, la modalità Storia Condivisa ha invece una caratteristica molto più particolare. Si gioca in due online, con altrettante copie, ma l’azione è contemporanea. Questo significa che si possono controllare personaggi in momenti della storia che, altrimenti, sarebbero oscuri.

Non vengono solo mostrate nuove scene tra personaggi e dialoghi che approfondiscono il rapporto tra loro, ma anche veri e propri frammenti della trama legata al mistero della Medan. Si tratta, a conti fatti, di un’esperienza complementare per capire interamente il mistero dietro le vicende del gio. Un’aggiunta notevole, che a differenza della modalità Serata al Cinema non è un mero palliativo ma qualcosa che può aggiungere un fattore rigiocabilità reale al titolo. Non c’è il matchmaking e l’atmosfera viene parzialmente distrutta dal fatto che si può parlare in party, ma questa idea di multiplayer in un’avventura interattiva è oltremodo vincente, e non vediamo l’ora di scoprirne le evoluzioni future.

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