Svilupparty 2017: una passeggiata tra i dev italiani

Un report dallo Svilupparty 2017, evento fondamentale per i team di sviluppo italiani

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Per tre giorni, lo scorso fine settimana, le sale della Biblioteca Renzo Renzi e gli spazi dell’Archivio Videoludico sono state invase da orde di sviluppatori festanti, nerd di ogni settore, publisher, giornalisti, videogiochi dai generi più disparati ma soprattutto da videogiocatori. Sembrava quasi di trovarsi all’E3: naturalmente una versione in miniatura dell’immensa expo videoludica che si tiene ogni anno a Los Angeles, ma con tante idee e novità tutte italiane!

Quasi ottanta gli sviluppatori presenti all’edizione di quest’anno. Mi sentivo come un bambino goloso in un negozio di dolciumi, con gli assaggi gratuiti e i pasticceri pronti a svelarmi i segreti dietro ogni manicaretto. Uno dei succulenti dolcetti che ha attirato subito la mia attenzione era vestito di giallo e aveva quell’appeal da classico Disney che bene o male portiamo tutti nel cuore. Detective Gallo è il nome del noir umoristico interamente animato a mano e che strizza l’occhio a Paperino e compagni. Un divertente punta e clicca con protagonista uno scontroso pennuto e un plurimo caso di omicidio vegetale: cinque piante esotiche sono state brutalmente uccise e Gallo è chiamato a investigare sull’accaduto in seguito alla richiesta di un multimilionario disposto a pagare una cifra esorbitante pur di scoprire il responsabile di questo atroce delitto. Una storia diversa questa realizzata da Footprints Games, in cui l’ironia si intreccia con quella sensazione pulp tipica delle pellicole di Tarantino.

Detective Gallo screenshot

È stata di terrore, invece, la sensazione che mi ha avvolto giocando a Chronicles of Innsmouth, avventura grafica che si basa sui macabri racconti di Lovecraft. Realizzata da PsychoDev, il titolo ripropone in tutto e per tutto la pixel art tipica delle vecchie avventure Lucas. Faticosa da digerire per l’occhio odierno, abituato ormai ai prodigi dell’Unreal Engine, la grafica del titolo non presenta però ostacoli per la narrazione, anzi, aiuta il giocatore a immedesimarsi in quelle atmosfere polverose e dimenticate che ruotano attorno a Innsmouth e alla setta secolare che la controlla. Molto interessante è la possibilità di morire, atipica per il genere, e le interruzioni della narrazione principale da parte di episodi del passato, interamente giocabili e che vanno ad approfondire la mitologia dietro al titolo.

[caption id="attachment_172908" align="aligncenter" width="600"]Chronicles of Innsmouth screenshot Chronicles of Innsmouth[/caption]

Affascinante per design e meccaniche, Fuzeboy mi ha riportato alla mente la saga di Bubble Bobble, in particolare il suo secondo episodio Rainbow Island. Protagonista del gioco è un ragazzino in salopette a metà tra Dipper del cartoon Gravity Falls e Dustin di Stranger Things. Il titolo è un platform a scorrimento ambientato in un castello pieno zeppo di nemici, porte e passaggi nascosti. Il piccolo eroe dovrà mettersi alla ricerca del Libro della Miccia Infinita. Proprio come un novello Bomberman, il giocatore potrà piazzare, lanciare e calciare bombe per aprirsi la strada nel castello. Nikles Games è ancora alle prime fasi di sviluppo del gioco, ma ha già assicurato che l’avventura prevede numerosi segreti da scoprire e diversi boss da far saltare in aria.

[caption id="attachment_172910" align="aligncenter" width="600"]Fuzeboy Fuzeboy[/caption]

Tra i titoli più strani dell’evento c’era Houdini, una sorta di scontro all’O.K. Corral tra due prestigiatori. Il titolo LifeLit Games è un arcade multiplayer che si basa sul gioco in locale e che vede i giocatori premere velocemente i tasti a schermo per liberare il proprio mago dalle catene o dalle trappole che lo tengono imprigionato. Una volta libero il mago sarà finalmente in grado di estrarre la pistola e sparare al suo avversario. Un gioco di velocità che nei livelli avanzati richiede anche molta abilità perché premere i tasti giusti non basterà più per liberarsi dai lucchetti, dato che saremo chiamati a risolvere piccoli enigmi numerici.

Infine, anche Bud Spencer e Terence Hill hanno calcato gli schermi di Svilupparty con Slaps and Beans, picchiaduro a scorrimento nostalgico che ripercorre non solo la carriera e gli iconici film dei due attori ma si presta anche da contenitore di tutto quel panorama culturale che caratterizzava i nostri anni settanta e ottanta. Trinity Team presenta un titolo colorato e colmo di pixel che richiama i combattimenti alla Double Dragon arricchiti però da piccoli enigmi e sezioni platform che vanno ad alleggerire la meccanica ripetitiva del genere. Tra le tante idee divertenti riprese dai film dell’iconico duo, c’è anche la possibilità di sfidare gli avversari in una gara di Dune Buggy.

[caption id="attachment_172911" align="aligncenter" width="600"]Slaps and Beans screenshot Slaps and Beans[/caption]

Sono molti altri i titoli che hanno segnato la nostra passeggiata tra i corridoi di Svilupparty: l’avventura pirata di Willy Morgan o Beyond the Sky e i suoi esperimenti volti a miscelare letteratura e videogioco. Come l’operazione di racconto della memoria di Princesa Mafalda, visual novel che mostra l’odissea del piroscafo Mafalda affondato in acque brasiliane nel 1927 o quella di Escape from Salem, che invece ci riporta tra le fiamme dei roghi della caccia alle streghe. E poi ancora Riot, simulatore di rivolte o Splash’n Squash Party, titolo in cui la percussione di un touch screen e la coordinazione con altri giocatori salverà il mondo da malefici palloncini galleggianti!

È stata una bella esperienza ma molto di ciò che abbiamo provato era ancora in lavorazione. Qualche gioco presentava un solo livello; alcuni erano poco più di un video aggrappato a una buona idea; altri andavano in cerca di un publisher e altri ancora provavano a trovare il loro posto in questo mondo videoludico. Come andrà a finire? Lo scopriremo al prossimo Svilupparty.

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