Superman – La Leggenda: Christopher Reeve, seconda parte

Torniamo a parlarvi dell'interprete di Superman che più è rimasto nel cuore dei fan: Christopher Reeve!

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Nel febbraio 1977, il mondo del Cinema trova il suo nuovo Superman, forse quello definitivo: Christopher Reeve.

In prima battuta, all’attore viene suggerito di indossare una tuta muscolare rinforzata, per compensare il suo fisico, ma lui chiede di sottoporsi a un intensivo regime di allenamento volto ad aumentare il suo peso. Considerato che c'è ancora tempo prima dell'inizio delle riprese, le quali all'inizio si concentrano perlopiù sulle scene con Marlon Brando, la richiesta è accolta e gli viene affiancato come personal trainer David Prowse, ovvero il Darth Vader di Star Wars. L'allenamento dà i suoi frutti, e in pochi mesi Reeve passa da un peso di ottanta chili a uno di quasi cento.

Per il ruolo di Clark Kent da adolescente viene selezionato l'attore Jeff East, il quale deve sottoporsi ogni giorno a circa tre ore di trucco perché i suoi tratti facciali somiglino a quelli di Reeve. Per non confondere il pubblico, si decide che i suoi dialoghi vengano doppiati dallo stesso Reeve: East viene informato di ciò solo a cose fatte e per qualche tempo prova del risentimento nei confronti del suo collega, che appiana solo alcuni anni dopo.

Le riprese cominciano in via ufficiale il 28 marzo 1977, partendo dalle scene ambientate su Krypton. Marlon Brando, tenendo fede alla sua fama di attore fuori dal comune, rifiuta di imparare a memoria le sue battute, e dunque bigliettini vengono sparsi per tutto il set, addirittura sul pannolino del Kal-El neonato!

Per girare entrambi i film, i piani iniziali prevedono una durata della produzione di circa otto mesi. Oltre ai Pinewood Studios, vengono usate come location la città di New York (le scene ambientate a Metropolis) e la provincia canadese di Alberta (le scene ambientate a Smallville).

L'idea originaria è quella di far uscire il primo film nel giugno 1978, di modo tale che coincida con il quarantesimo anniversario dalla pubblicazione di Action Comics #1, albo d'esordio di Superman. Appare subito chiaro però che tale data non sarà rispettata. Richard Donner, infatti, è fin troppo meticoloso, tanto da arrivare a piazzare in alcune occasioni sette unità di regia per girare una singola scena.

La cosa porta ovviamente, oltre che a uno slittamento della data di uscita prevista, anche a un aumento del budget, rendendo la pellicola la più costosa fino a quel momento prodotta dalla Warner Bros., la quale decide comunque di investire ulteriori venti milioni di dollari per far sì che il progetto giunga alla conclusione.

Questa ingerenza degli esecutivi della Warner Bros., che rischia di far perdere ad Alexander Salkind e Ilya Salkind il controllo creativo, nonché l'aumento sia delle tempistiche di lavorazione che del budget, porta a un forte contrasto tra i due cineasti, spalleggiati dal produttore esecutivo Pierre Spengler, e Richard Donner, tanto che a un certo punto smettono sostanzialmente di parlarsi. Per mediare questa delicata situazione, viene convocato sul set Richard Lester, il quale ha collaborato in passato con i Salkind come regista dei film sui Moschettieri, e che funge da persona di collegamento tra Donner e la produzione.

Proprio Lester, considerati i lunghi tempi di produzione, avanza una proposta che viene accettata: in origine il film deve concludersi con un cliffhanger, in quanto uno dei missili di Lex Luthor esplodendo libera i prigionieri della Zona Fantasma - Zod, Non e Ursa - i quali si dirigono verso la Terra. Nel sequel, i tre criminali avrebbero distrutto il pianeta, e Superman sarebbe tornato indietro nel tempo per sistemare le cose.

Quest'ultima idea viene utilizzata per dare un finale compiuto al film, senza lasciare nodi in sospeso. Se il primo capitolo si rivelerà un successo, si proseguirà con la produzione del sequel (nonostante almeno tre quarti delle riprese della seconda pellicola siano già stati completati): una mossa azzardata, ma forse inevitabile.

Le riprese del primo film si concludono nell'ottobre 1978, diciotto mesi dopo il loro inizio. Per la colonna sonora viene in prima battuta contattato Jerry Goldsmith, che deve declinare a causa di altri impegni. Viene dunque selezionato John Williams, reduce dal successo dello score di Star Wars, che registra la colonna sonora insieme alla London Symphony Orchestra.

Superman

In totale, il budget investito per Superman si aggira sui cinquantacinque milioni di dollari. Stuart Baird, il montatore, compie un lavoro di editing a tempo di record e la premiere ha luogo a Washington il 10 dicembre 1978. L'investimento viene ripagato con un incasso globale di 300 milioni di dollari, che all'epoca risulta l'introito maggiore conseguito da un film della Warner Bros. Anche i creatori di Superman, Jerry Siegel e Joe Shuster, si dichiarano soddisfatti del risultato finale.

Con queste premesse, la conclusione del sequel si dovrebbe rivelare un gioco da ragazzi, ma non è così. Nei mesi successivi all'uscita del film, infatti, le tensioni tra Richard Donner, Pierre Spengler e i Salkind non si appianano. Anzi, peggiorano ulteriormente.

Il rancore covato in quei difficili mesi, che ha portato alla prematura conclusione delle riprese del sequel, a quanto pare torna con prepotenza a farsi sentire. I Salkind cercano comunque di contattare Donner perché concluda il tutto, ma lui non risponde alle loro chiamate e in alcune dichiarazioni li offende pubblicamente.

Così, nel marzo 1979, i due cineasti congedano Donner con un laconico telegramma ("I tuoi servizi non sono più richiesti") e contattano in primo luogo Guy Hamilton, che declina. Richard Lester, colui che ha contribuito alla fase finale delle riprese del primo film, viene scelto come regista del secondo. Solo delle scene aggiuntive, si potrebbe pensare, visto che tre quarti della pellicola sono già stati girati.

C’è però un problema di fondo: secondo le regole dell'epoca del sindacato dei registi, per essere accreditati come realizzatori di una pellicola bisogna aver girato almeno il 51% delle riprese. Questo comporta dunque che Lester debba non solo girare le scene rimanenti, ma anche rifare da capo scene già dirette a suo tempo da Donner, con tutte le complicazioni del caso (attori con capigliature diverse, che magari hanno messo su qualche chilo, ecc...).

Due degli attori principali del primo capitolo non prendono parte al sequel: il primo è Gene Hackman, il quale, oltre a essere rimasto contrariato per come è stato trattato Donner, è anche impegnato sul set del film Reds. L'attore ha comunque già girato con Donner quasi tutte le scene che lo riguardano e viene dunque sostituito da una controfigura per le poche riprese aggiuntive.

La defezione più grave, tuttavia, è quella di Marlon Brando, dettata da due motivi: in primo luogo l'attore intenta una causa contro i Salkind poiché non gli è stata garantita l'intera parte dei profitti concordata; secondariamente, Brando ha già girato tutte le scene che lo riguardano, e farlo apparire anche nel sequel significherebbe concedergli un'ulteriore parte dei profitti. I Salkind decidono dunque di non includere il grande attore nella seconda pellicola e di sostituirlo con Susannah York, attrice che interpreta la madre di Superman.

Le riprese iniziano in via ufficiale il primo giugno 1979, presso i Pinewood Studios di Londra. La sceneggiatura è sottoposta a ulteriore revisione da David Newman e Leslie Newman, sostituendo Jor-El con Lara, includendo una nuova scena ambientata a Parigi per spiegare la liberazione dei tre criminali kryptoniani dalla Zona Fantasma e le scene ambientate presso le cascate del Niagara. Le location esterne sono, oltre a Parigi, Norvegia (per le scene nell'Artico) e Canada, nella provincia di Alberta.

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Nonostante alcune tensioni sotterranee tra cast e produzione causate dall’allontanamento di Donner, le riprese si concludono nel mese di marzo del 1980. La premiere avviene in Australia nel dicembre 1980, mentre il film viene distribuito sul territorio statunitense solo nel giugno 1981. Con un budget complessivo di circa cinquantaquattro milioni di dollari, Superman II arriva a guadagnarne quasi duecento a livello mondiale, ripagando in maniera ampia gli investimenti fatti fino a quel momento.

Con queste premesse, un nuovo sequel viene subito messo in produzione, sempre con Richard Lester alla regia. Ilya Salkind scrive un primo trattamento che prevede le apparizioni di Brainiac e Mr. Mxyzptlk, ruolo per il quale viene considerato Dudley Moore, e Supergirl, su cui c’è l’intenzione di dedicarle uno spin-off.

La Warner Bros rigetta questa prima idea di Salkind e il tutto viene affidato a David Newman e Leslie Newman, i quali la modificano e la tramutano nella sceneggiatura finale. Il fatto che stavolta Tom Mankiewicz non metta mano al tutto si fa sentire, tanto che i toni umoristici, per non dire addirittura comici (presenti nei primi due film, ma nonostante tutto ben amalgamati), prendono in questa occasione il sopravvento rendendo le atmosfere del film fin troppo leggere, tranne quelle dove ci mette una pezza lo stesso Ilya Salkind (la lotta tra il Superman buono e quello cattivo e la battaglia con il supercomputer).

Con l’eccezione di Christopher Reeve, buona parte del cast storico viene messo da parte o ridotto a fare poco più di una comparsata. La "spalla comica" di Superman è Richard Pryor, il quale scherzandoci sopra durante un programma televisivo esprime il suo interesse a prendere parte a una pellicola dedicata all'Uomo d'Acciaio: lo prendono sul serio. Leggendo la sceneggiatura, Pryor intuisce subito quanto sia terribile, ma l'ingaggio promesso (cinque milioni di dollari) contribuisce a fargli abbandonare l'iniziale reticenza.

Sul set, Ilya Salkind conosce Cary Bates, uno storico sceneggiatore della DC Comics mandato dalla casa editrice a supervisionare il progetto. Salkind diviene suo amico e decide di coinvolgerlo in alcuni futuri progetti lavorativi.

Con un budget complessivo di quasi quaranta milioni di dollari, Superman III debutta nei cinema nel giugno 1983, arrivando infine a guadagnarne poco più di ottanta, e attirandosi anche molte critiche per la povertà della trama e alcune prove recitative non all'altezza. Questo convince i Salkind che il franchise vada rinnovato sfruttando un altro personaggio appartenente all'universo di Superman, ovvero Supergirl. La loro idea iniziale è infatti quella di creare una nuova serie di pellicole con protagonista la cugina di Superman.

Per la sceneggiatura viene contattato David Odell. Il primo trattamento prevede un ritorno tramite flashback alla distruzione di Krypton per mostrare come la città di Argo City sia sopravvissuta. La giovane Kara Zor-El, a seguito di una sua disattenzione, perde una immensa fonte di potere, la quale giunge nella mani di una contadina che a contatto con essa diviene malvagia. Superman, vulnerabile alla magia, viene reso vecchio e privo di poteri, lasciando dunque spazio a sua cugina, la quale recupera la fonte di potere e riporta alla normalità la contadina prima di tornare su Argo City.

Questa storia, però, non vede la luce. Christoper Reeve, infatti, dopo un primo assenso decide infine di non ritornare a indossare i panni di Superman, facendo sì che la sceneggiatura venga sottoposta ad almeno cinque riscritture per giustificare la sua assenza e modificare altri particolari della trama. Come regista viene contattato in prima battuta Robert Wise, che però declina l'offerta. L'incarico viene dunque affidato a Jeannot Szwarc.

Per il ruolo dell'antagonista di Supergirl, Selena, viene selezionata Dolly Parton, la quale però non ne vuole sapere, poiché per nulla interessata a interpretare il ruolo di una strega. La scelta finale ricade dunque su Faye Dunaway.

Rimane infine da sciogliere il nodo principale: il casting dell'eroina. Circa duecento attrici vengono provinate per il ruolo, tra cui anche una giovane Demi Moore. Alexander Salkind sceglie infine Brooke Shields, ma sia suo figlio Ilya che il regista pensano sia meglio utilizzare una attrice sconosciuta. La semi-esordiente Helen Slater diviene dunque la prima Supergirl del grande schermo.

supergirl

Le riprese vengono effettuate presso i Pinewood Studios di Londra, nell'estate del 1983. Il film, intitolato semplicemente Supergirl, viene distribuito dal luglio del 1984. Con un budget di circa trentacinque milioni di dollari, la pellicola arriva a incassarne appena quindici, rendendo il tutto un clamoroso flop.

A seguito di questa cocente delusione, i Salkind si convincono che il franchise di Superman abbia ormai esaurito le sue potenzialità e due anni dopo vendono i diritti di sfruttamento alla Cannon Films, una piccola casa di produzione indipendente con velleità di diventare una major. I fondatori, Menahem Golan e Yoram Globus, intendono riportare Superman alla sua antica gloria riunendo tutto il cast del primo film e riprendendo là dove Superman II si è interrotto.

Christoper Reeve è all'inizio riluttante a interpretare nuovamente Superman, ma la Cannon gli offre la possibilità di partecipare alla stesura del soggetto del film. Reeve allora accetta, ma solo dopo che la casa di produzione si dichiara disponibile a finanziare un suo progetto personale, Street Smart.

La Cannon stanzia un budget iniziale di trentasei milioni di dollari e riesce a mettere sotto contratto tutti i componenti storici del cast, incluso Gene Hackman. Contatta inoltre i registi dei precedenti film, Richard Donner e Richard Lester, i quali rifiutano entrambi, prima di ripiegare su Sidney J. Furie.

Poco prima dell'inizio delle riprese, tuttavia, la Cannon - che sta affrontando gravi problemi finanziari che qualche anno dopo porteranno al suo fallimento - decide di ridurre il budget a diciassette milioni di dollari, facendo subito capire che il progetto non parte sotto i migliori auspici. Per contenere in maniera ulteriore i costi, le riprese esterne vengono girate in Inghilterra, nonostante gran parte della trama si svolga a New York e il fatto che non ci si trovi negli Stati Uniti risulta più volte evidente.

Reeve intuisce subito che questo film si rivelerà un flop capace di rovinare la sua carriera, tanto che negli anni successivi si rifiuterà di parlarne. Il girato finale arriva a quasi due ore e venti minuti, ma i produttori decidono di accorciarlo a novanta minuti e di usare le riprese non incluse nel montaggio come materiale di partenza per un possibile quinto film. Superfluo dire che questo non accade.

Superman IV: The Quest for Peace debutta nei cinema nel luglio 1987, arrivando infine a guadagnare quindici milioni di dollari e attirandosi decine di critiche negative. Il fallimento di questa pellicola causa una piccola crisi nel franchise cinematografico dedicato a Superman, tanto che un nuovo film viene prodotto solo diciannove anni dopo.

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