Superman: in che modo i fumetti DC possono aver ispirato James Gunn?

James Gunn ha elencato i fumetti che stanno ispirando il suo Superman. Cosa ci possiamo aspettare da questa selezione?

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Superman è un personaggio estremamente complesso. Creato nel 1938 da Jerry Siegel e Joe Shuster, l’altere ego di Clark Kent è diventato nel tempo l’emblema del supereroe. Un simbolo di forza e carisma, che può apparire “banale” solamente a un primo sguardo. Se ci si addentra nella psicologia di Kal-El (questo il nome kryptoniano di Superman), si scoprono un’infinità di sfumature in grado di renderlo un personaggio affascinante tanto negli anni Quaranta, quanto nell’epoca moderna. Questa sua complessità dovrebbe essere presente anche nelle pellicole dedicate al supereroe, che però non sempre riescono a mettere a fuoco cosa si cela dentro la mente di quello che è, alla fine, una sorta di Dio tra gli uomini. Un Dio che ama la Terra e che farebbe qualsiasi cosa pur di difenderla.

Il 2025 sarà un anno molto importante per l'eroe che gli appassionati chiamano teneramente "l’Azzurrone". Toccherà a James “Guardiani della Galassia” Gunn mettere mano a questa icona del fumetto. Il suo “Superman”, infatti, è previsto per l’11 luglio del prossimo anno, ma il regista sta tenendo aggiornati i fan con costanza e dedizione. Prima rivelando il casting, che ha convinto praticamente tutti. Poi pubblicando le foto dei fumetti che hanno funto da ispirazione per la scrittura della sceneggiatura.

Nel link che trovate qui sopra vi mostriamo la selezione di James Gunn, ma negli ultimi giorni abbiamo ragionato molto sui fumetti proposti dal celebre regista. Perché questi titoli nello specifico? Qual è lo scopo di Gunn? Discutiamone insieme.

UN CLASSICO MODERNO

La passione di James Gunn per i supereroi è palese e il regista non ha mai nascosto di amare il personaggio di Superman. Non ci sorprende, quindi, trovare tra i fumetti presi come riferimento quel Superman #1 che ha dato il via alla serie dedicata esclusivamente a Kal-El. La quarta di copertina (il retro del fumetto) mostrata su Instagram dal regista è iconica: Superman spezza facilmente le catene che lo bloccano, dimostrando la sua forza innaturale. Una scena ripresa più volte anche da altri autori, che hanno tentato di volta in volta di tradurre con il proprio stile l’innaturale tranquillità del supereroe nel compiere un’azione all’apparenza così semplice.

A conferma del desiderio di rappresentare un Superman meno complesso rispetto a quello di Zack Snyder e più “classico”, troviamo anche l’Azzurrone della serie animata di Max Fleischer e quello di Superman: The Animated Series. In tutti e due i casi, ci troviamo di fronte a un personaggio molto vicino a quello della succitata serie a fumetti degli anni Trenta e pensato per scatenare meraviglia negli occhi degli spettatori. Perché questo deve suscitare Superman: meraviglia. Dovrebbe farci alzare gli occhi al cielo, nella speranza di vedere l'eroe sfrecciare tra i palazzi. Dovrebbe ispirare la razza umana, non spingerla a temerlo e ad attaccarlo. 

Per arrivare a questo, però, Clark Kent deve imparare a sua volta a essere migliore. Ecco perché tra la lista di fumetti troviamo anche Action Comics, serie scritta da Grant Morrison che ci mostra come un “normale” abitante di Smallville possa diventare l'icona di Metropolis. Ben venga quindi il Superman classico, ma sembra proprio che Gunn voglia anche farci vedere cosa ha spinto il kryptoniano a diventare il supereroe che tutti conosciamo.

SPERANZA

Per quanto il personaggio funzioni bene anche nella sua natura meno cupa, è importante non sottovalutare la potenza di alcune storie più serie dedicate a Superman. Ecco che James Gunn mette nella sua lista di fumetti anche quel All-Star Superman che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita. Con questa miniserie Grant Morrison e Frank Quietely ci insegnano che Superman ha a cuore la vita di ogni singolo abitante di Metropolis. Abitanti che talvolta non hanno bisogno di essere salvati da devastanti attacchi alieni, bensì dalle cupe emozioni presenti nei loro cuori. È proprio in questi casi, come scrivevamo nello scorso paragrafo, che Superman diventa un faro di speranza. Un punto fisso nella vita di chiunque si senta triste, debole e o schiacciato dalla vita.

Ma cosa accade quando il mondo non è pronto a recepire questi sentimenti? Che succederebbe se i supereroi si comportassero in maniera più violenta, riflettendo a loro volta la razza umana? Domande alle quali tenta di rispondere Kingdom Come, capolavoro a fumetti di Mark Waid e Alex Ross che Gunn ha inserito nella propria lista di reference per il proprio film. Una scelta fatta probabilmente per contrapporre l’Azzurrone ad Authority, team di supereroi nettamente meno “gentili” di Kal-El che dovrebbe, almeno in parte, comparire nella pellicola del prossimo anno.

PARTE DEL TUTTO

Da diverso tempo, ormai, Superman non è più solo. Nelle varie storie dedicate al personaggio, infatti, sono stati introdotti diversi comprimari di rilievo. Comprimari che aiutano il nostro eroe in diverse situazioni, siano essere puramente d’azione o momenti più intimi e personali. A quanto pare James Gunn non vuole un Clark Kent isolato da tutto e da tutti come nella precedente iterazione del DC Exteded Universe, bensì vuole inserirlo in un contesto più dinamico e più “vivo”. Ecco che quindi trovano spazio personaggi come Jimmy Olsen, Supergirl e, soprattutto, Lois Lane. Una delle immagini scelte dal regista americano, infatti, ci mostra un bellissimo bacio tra le stelle preso da Action Comics del 2022. L’ennesima dimostrazione di come il rapporto tra Superman e la giornalista sarà centrale nell’evolversi del racconto.

Quello che ci aspetta, quindi, è un Superman diverso da quello visto sinora. Un Superman più vicino a quello dei film di Donner e, soprattutto, alla sua controparte a fumetti. La passione di Gunn per questo magnifico linguaggio e i suoi precedenti lavori dovrebbero già tranquillizzare tutti gli amanti del supereroe targato DC. Se questo non bastasse, la selezione di opere prese come riferimento dovrebbe fare il resto. Ora non ci resta che attendere il 2025, nella speranza di poter tornare ad alzare gli occhi al cielo, tentando di scorgere quel mantello rosso sfrecciare tra le nuvole.

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