Super Mario Run è il tradimento di Nintendo alla propria identità
Alla fine anche Mario arrivò su mobile, con Super Mario Run. Ma potrebbe non essere tutto rose e fiori
Escludendo un dimenticato e dimenticabile remake del primissimo Super Mario Bros. uscito nel 1986 per il vetusto PC-8800 di NEC, Super Mario Run è la prima violazione ufficiale della regola di cui sopra: Mario non è più esclusiva delle console Nintendo ma può diventare patrimonio di una comunità più ampia, i circa due miliardi di utenti smartphone esistenti al mondo.
[caption id="attachment_165283" align="aligncenter" width="600"] Super Mario Run - screenshot[/caption]
Pur senza dare troppo peso alle speculazioni sui mercati finanziari (anche se Nintendo ha perso circa il 5% dopo il lancio del gioco), è evidente che l’arrivo su iPhone di Super Mario Run non ha creato la stessa isteria di Pokémon GO, anzi, fuori dal piccolo mondo antico degli appassionati, l’ultima creatura di Nintendo pare essere passata quasi senza lasciar alcun segno. Si, per ora l’app è in cima alla classifica dello store Apple ma non ci rimarrà per molto e, soprattutto, non è ancora possibile quantificare chi abbia effettivamente pagato dieci (10!) euro e quanti, invece, si siano accontentati dei tre livelli dimostrativi.
"Mario non è più esclusiva delle console Nintendo, ma può diventare patrimonio di una comunità più ampia, i circa due miliardi di utenti smartphone esistenti al mondo. Oppure no"Nintendo ha capito troppo tardi che l’utenza sedotta undici anni fa con Wii oggi non esiste più, o meglio si è trasferita in massa sugli smartphone e sui tablet; ai tempi del primo iPad il pubblico si sarebbe strappato le vesti per Super Mario oggi, invece, ha semplicemente imparato a farne a meno. Quello che un possessore di smartphone vede nell’esperimento di Nintendo altro non è che l’ennesimo reskin di Jetpack Joyride o Temple Run. Lo so, è triste, non dovrebbe essere così, il pubblico non capisce niente, tutto molto vero ma la realtà quando colpisce fa male. Sempre, pure se ti chiami Nintendo e hai praticamente inventato il gaming moderno.
[caption id="attachment_165284" align="aligncenter" width="600"] Super Mario Run - screenshot[/caption]
Come se non bastasse Super Mario Run viene proposto a un prezzo, per gli standard delle app, pressoché folle: dieci euro quando esperienze simili (ripeto, stiamo parlando in termini statistici) costano pochi centesimi o, addirittura, sono gratuite e propongono gli upgrade tramite microtransazioni varie. Poco importa se sia stato progettato da Miyamoto in persona, stiamo parlando di giochi che devono durare lo spazio di tre/quattro fermate in metro. Ah, no, che stupido, Super Mario Run richiede una connessione dati sempre attiva (grazie alla solita paranoia Nintendo) e, dunque, si può giocare solo sotto copertura 4G o WiFi.
Si potrebbe fare un discorso molto ampio pure sul fronte del gaming puro ma preferisco limitarmi a segnalare l’incongruenza totale fra quello che Mario è sempre stato - ovvero la precisione millimetrica nei salti e nei movimenti - e un gioco in cui il protagonista supera piccoli ostacoli e nemici secondari in automatico.
Con Super Mario Run Nintendo non solo ha svilito la sua principale icona ma finisce per tradire se stessa, i suoi valori, quella Nintendo Difference con cui ci ha ammorbati per anni. Purtroppo nelle recenti scelte di Kyoto sembra profilarsi lo stesso destino di SEGA, un’ultima console casalinga e poi il salto nel buio dei giochi su licenza. Forse l’arrivo di Nintendo Switch nei negozi finirà per ribaltare le previsioni ma, per ora, Super Mario Run pare suonare il de profundis della Nintendo che abbiamo imparato a conoscere e amare negli ultimi trent’anni.