Super Mario Party esalta l'anima multiplayer di Nintendo Switch - Hands-on

Abbiamo provato con mano Super Mario Party, scoprendo quanto ancora abbia da dire e da dare la saga di Nintendo.

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Presentare al pubblico, ma soprattutto alla stampa specializzata, un titolo come Super Mario Party non è un compito semplice. Un po’ perché i giornalisti di oggi sono ormai abituati a macinare eventi costantemente, e stupirli è sempre più arduo, un po’ perché la comunicazione di un titolo del genere è complessa, visto che deve arrivare ad un target specifico, che non sempre collima con quello delle varie testate di riferimento. Il rischio è insomma quello di mostrare una produzione dalle buone qualità, ma di non riuscire a trasmetterne il messaggio correttamente, un pericolo in cui spesso incespicano anche produttori e sviluppatori blasonati.

Nintendo ha dunque cercato di fare a modo suo, cioè mettendo a proprio agio gli interessati ed organizzando una sessione di gioco quasi “casalinga”, dove testare le proprie capacità di squadra e dare sfoggio della competitività. Qualche giorno fa, circa venti testate si sono dunque ritrovate al VideogamesParty di Milano per sfidarsi in un testa a testa sull’ancora inedito Super Mario Party. Quello che ne è uscito è stata una mattinata fatta di ovazioni, sberleffi e sfottò che non solo ha fatto divertire un po’ tutti, ma che ha anche permesso ai presenti di respirare tutta l’atmosfera Nintendo.

Super Mario Party screenshot

Si è riso un sacco, ci si è appassionati, sono volate provocazioni per ogni punto messo a segno ed è stato così semplice e naturale immaginare una sessione tra giocatori casual, magari seduti sul divano, che parlarne oggi e raccontarvelo risulta altrettanto facile. Super Mario Party, per chi non ne avesse mai sentito parlare, è sostanzialmente una mega raccolta di mini giochi, collaborativi o competitivi a seconda della circostanza, racchiusi all’interno di un gargantuesco gioco in scatola, con tutta la cura per il dettaglio da sempre presente nei titoli della casa giapponese. Ovviamente tantissimi i tabelloni su cui giocare a disposizione, ma per questa demo ci siamo gettati a testa bassa sulle Rovine di Womp, un percorso piuttosto semplice, senza eccessive trappole o bivi, perfetto per prendere mano con le meccaniche iniziali del titolo. Fatte le squadre, c’è voluto qualche minuto extra per cominciare a giocare perché la scelta dei personaggi, molteplici e tutti amabili (Waluigi non è stato messo da parte questa volta!), non è così semplice o scontata. Non si sceglie banalmente una pedina in Super Mario Party, ma un eroe con punti di forza e debolezze ben specifici, determinate dai dadi a sua disposizione. Nella parte principale del tabellone per poter avanzare nelle varie caselle sarà necessario lanciare un dado a sei facce, utilizzando la casualità come elemento preponderante. Si guarda quindi girare il dado virtuale freneticamente sullo schermo cercando di colpire poi la faccia desiderata con il numero perfetto per finire su una casella propizia.

Proprio per questo la scelta dei personaggi è determinante, perché alcuni vi permetteranno di muovervi ben oltre i classici sei spazi, rischiando però al contempo di perdere monete, oppure di annullare i tiri più bassi in favore di monete extra a ogni lancio, rallentato però la vostra scalata. L’obiettivo finale è quindi quello di muoversi per tutto il tabellone, raccogliere monete e poi scambiarle con Toadette per acquistare una Stella. La squadra con più stelle alla fine del match sarà quella decretata vincitrice, niente di più semplice...almeno sulla carta. Alla prova dei fatti, invece, le cose sono ben più complesse di così perché i vari tabelloni tematici sono costellati di insidie, di bonus, di caselle che cambiano forma al percorso, che ne mutano l’aspetto o che attivano trappole distruggendo le strategie degli altri giocatori, o magari anche le vostre. Si tirano i dadi cercando insomma di raggiungere i tanti bonus, che possono andare da un miglioramento sul tiro successivo, a monete in regalo, ma può capitare di finire su caselle sfortunate che vi sottraggono monete regalandole agli avversari o che possono addirittura farvi perdere le tanto sudate stelle.

Ogni singolo turno si completa e si conclude solo quando tutti i partecipanti hanno tirato il loro dado e si sono mossi, arrivando a competere testa a testa in un minigioco, che ovviamente viene scelto casualmente tra i tantissimi a disposizione, ulteriore elemento che potrebbe favorire o sfavorire alcuni partecipanti, facendo lievitare ulteriormente il fattore fortuna nell’economia della partita.

Per quanto abbiamo visto, fortunatamente il titolo tende a dare un lieve vantaggio a chi è più indietro sul punteggio, ma non è sempre così. A volte i minigiochi prevedono testa a testa furiosi senza esclusioni di colpi, dovendo battere gli altri giocatori a mini giochi di riflessi, di abilità, di memoria, di ritmo e coordinazione e chi più ne ha più ne metta. Ci siamo dovuti confrontare anche in tre contro uno, con gli eventuali handicap, in un tennis fantasioso ma molto divertente e anche in un curioso gioco dove rubare i dolciumi dal piatto con precisione e rapidità, sfruttando come sempre tutte le tecnologie integrate del Joycon, in modo molto similare a quanto visto in passato o con 1-2 Switch.

Super Mario Party screenshot

La cosa più importante, dunque è che giocare a Super Mario Party è divertente per chiunque, per i più navigati e anche per i neofiti, che possono semplicemente muovere come pazzi il pad cercando di fare solo più casino possibile. È un titolo che però non lascia da parte strategie e matematica, soprattutto quando si cercano alleati negli altri giocatori per sopraffare il primo in classifica, o magari ci si affida ad alleati virtuali sotto forma di altri personaggi che tireranno dadi extra aiutandoci ad arrivare prima ai nostri obiettivi. Intricata il giusto, la mappa di gioco svolge un ruolo fondamentale nel divertimento e, anche qui, andrà verificato quante ce ne saranno nel gioco completo, la loro varietà e la loro difficoltà onde evitare di trovarsi con il fiato corto a pochi mesi dal lancio, nonostante le sensazioni ci dicono che con un buon gruppo di amici, in locale si intende, ci si possa divertire da matti e senza troppi vantaggi per chi gioca di frequente, percorrendo sempre la solita ambientazione.

Ad affiancare i contenuti principali ci penserà poi una modalità online dedicata solo ai minigiochi, senza tabelloni o altre feature che possano rallentare eccessivamente l’esperienza di gioco, così come fa la sua comparsa la stanza dei giochi di Toad, una funzionalità che permette di giocare con due Nintendo Switch in modalità portatile affiancandole e creando stage e puzzle semplicemente ruotando gli schermi e avvicinandoli gli uni agli altri.

Tutto questo e molto altro lo scopriremo insieme a partire dal 5 ottobre, quando Super Mario Party approderà su Nintendo Switch e noi torneremo a parlarvene in sede di review.

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