Super Bad - Il cinema del revisionismo sui supereroi
In occasione della proiezione di Chronicle domani sera alla Casa del Cinema di Roma, parliamo del cinema del revisionismo sui supereroi
Quando la vera Chiesa si consolida, inevitabilmente arriva la controriforma, quando una tendenza, un’idea o anche solo una visione di mondo sembrano dominare, regolarmente qualcuno comincia a sovvertirla e a raccontare il suo opposto, l’altra faccia della medaglia. È così che proprio negli anni di massimo splendore del cinema di supereroi, la stessa industria americana ha iniziato a fare del revisionismo, cioè a realizzare film nei quali l’eroismo mascherato non è proprio il massimo, nei quali i poteri non sono usati per il meglio e nei quali forse questa storia di tizi con poteri che si battono per il bene non è un bene.
Questa settimana alla Casa del cinema di Roma in occasione della rassegna Super Bad vedrete Chronicle, che di questo filone è uno degli interpreti principali, ma prima e dopo di esso diverse altre produzioni americane (e non) hanno messo in questione il ruolo e lo statuto dell’eroismo. Se i film Marvel e DC (quelli che incassano di più, i portabandiera del genere) promuovono un ideale altissimo di eroismo, raccontano la gioia e il piacere dell’essere migliori degli altri, ottundendo qualsiasi asperità, oppure il peso e la responsabilità di doversi battere per conto di chi non può, mostrando le asperità come un male motivato da un’ideale di ferro, i film revisionisti fanno lo stesso non sorvolando sulla violenza e l’imposizione del volere di un uomo sugli altri, raccontano la stessa storia premendo sulle parti più marce e schifose.Il film Marvel e DC In ogni caso hanno come protagonisti i “migliori”, chi invece fa revisionismo sui supereroi parte dal presupposto che ad aver ricevuto i poteri o ad indossare una maschera non sono necessariamente i migliori ma probabilmente i peggiori, coloro i quali incarnano gli ideali più bassi invece dei più alti.