Super Bad - Il cinema del revisionismo sui supereroi

In occasione della proiezione di Chronicle domani sera alla Casa del Cinema di Roma, parliamo del cinema del revisionismo sui supereroi

Critico e giornalista cinematografico


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SUPER BAD – Dal 3 luglio al 4 settembre i supereroi conquisteranno la Casa del Cinema presso Villa Borghese a Roma

Chronicle (2012) di Josh Trank: venerdì 07 agosto, ore 21, proiezione gratuita alla Arena Casa del Cinema, Roma (Villa Borghese)


Quando la vera Chiesa si consolida, inevitabilmente arriva la controriforma, quando una tendenza, un’idea o anche solo una visione di mondo sembrano dominare, regolarmente qualcuno comincia a sovvertirla e a raccontare il suo opposto, l’altra faccia della medaglia. È così che proprio negli anni di massimo splendore del cinema di supereroi, la stessa industria americana ha iniziato a fare del revisionismo, cioè a realizzare film nei quali l’eroismo mascherato non è proprio il massimo, nei quali i poteri non sono usati per il meglio e nei quali forse questa storia di tizi con poteri che si battono per il bene non è un bene.

Questa settimana alla Casa del cinema di Roma in occasione della rassegna Super Bad vedrete Chronicle, che di questo filone è uno degli interpreti principali, ma prima e dopo di esso diverse altre produzioni americane (e non) hanno messo in questione il ruolo e lo statuto dell’eroismo. Se i film Marvel e DC (quelli che incassano di più, i portabandiera del genere) promuovono un ideale altissimo di eroismo, raccontano la gioia e il piacere dell’essere migliori degli altri, ottundendo qualsiasi asperità, oppure il peso e la responsabilità di doversi battere per conto di chi non può, mostrando le asperità come un male motivato da un’ideale di ferro, i film revisionisti fanno lo stesso non sorvolando sulla violenza e l’imposizione del volere di un uomo sugli altri, raccontano la stessa storia premendo sulle parti più marce e schifose.

Il film Marvel e DC In ogni caso hanno come protagonisti i “migliori”, chi invece fa revisionismo sui supereroi parte dal presupposto che ad aver ricevuto i poteri o ad indossare una maschera non sono necessariamente i migliori ma probabilmente i peggiori, coloro i quali incarnano gli ideali più bassi invece dei più alti.

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