Sul set di Senza rimorso: esploriamo la zona di guerra del film di Sollima | EXCL

Il nostro viaggio negli Studi Babelsberg di Berlino durante le riprese di Senza rimorso, il film di Stefano Sollima con Michael B. Jordan

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L’ingresso che separa il mondo esterno dal set di Senza rimorso sembra il portellone di un sottomarino. Una piccola anticamera illuminata da una luce rossa pronta a trasformarsi in verde nel momento in cui l’accesso viene nuovamente consentito alla fine di ogni ciak. Fuori da questa porta, in una fredda mattina di fine novembre, c’è Stefano Sollima. È proprio il regista ad accogliere BadTaste sul suo set. Un breve saluto prima di iniziare una giornata adrenalinica. Il menu del giorno include la realizzazione di inquadrature e primi piani durante la sequenza di un disastro aereo, alcune riprese di una sparatoria e diverse ore nell’occhio del ciclone di un assedio urbano.

Oltre quel portellone c’è un tappeto di vetri rotti. Frammenti che sembrano veri a occhio nudo. La tentazione di prenderli in mano, approfittando della disattenzione della troupe, è forte. Fortissima anzi. Al punto che la delusione è altrettanto potente nel momento in cui ci si rende conto che si tratta di pezzi di gomma. Del resto, non vuoi mai sapere troppo sulla magia del cinema. La sensazione di delusione è la stessa che si prova al tatto del polistirolo che sul set viene utilizzato al posto del cemento per costruire gli edifici.
Tutto si svolge a Babelsberg, a una trentina di chilometri da Berlino. Gli stessi studi scelti dal team Wachowski per ricreare gli universi di Speed Racer, Cloud Atlas e anche del quarto Matrix. La capitale tedesca rimane però fuori da quel portellone. Nonostante sia stato quasi interamente girato a Berlino, Senza rimorso è infatti ambientato in tutt’altri luoghi.

ZONA DI GUERRA

Seguire i vetri rotti è un po’ come percorrere la strada dei mattoni gialli del Mago di Oz. Anche questi, infatti, conducono su un percorso in grado di provocare meraviglia. Precisamente su un campo di battaglia che sembra una scacchiera di automobili crivellate sull’asfalto dilaniato. Tante buche e decine di lamiere accartocciate: signore e signori ecco la Terza Guerra Mondiale su scala piccola. Non ci sono vittime per fortuna. Almeno per adesso. È ancora mattina e le comparse torneranno a girare nel pomeriggio. Parafrasando Indiana Jones: “Questo set dovrebbe stare in un museo”, perché si tratta di un’opera d’arte di guerriglia urbana.

Non c’è tempo di decifrare le scritte in cirillico stampate sulle fiancate delle auto della polizia fatte esplodere durante la scena, BadTaste viene chiamato su un teatro di posa distante pochi metri, dove si assiste a un altro tipo di Armageddon. È lì che il figlio di Apollo Creed si presenta con indosso una tuta d’assalto. Al suo fianco ci sono altri tre tipi vestiti allo stesso modo e altrettante macchine da presa puntate su di loro. La scena che stanno girando è ambientata all’interno di un aeroplano militare. Esattamente nell’area del velivolo utilizzata per saltare fuori e paracadutarsi. Il portellone dell’aereo si alza e i quattro guardano l’orizzonte cercando di capire se possono lanciarsi. Lo stesso aereo finirà per schiantarsi in mare in quella che sarà una delle sequenze più spettacolari del film.

La scena che stanno girando è un’inquadratura lunga una quarantina di secondi. Dopo cinque o sei ciak, Michael B. Jordan, protagonista e produttore di Senza rimorso, si avvicina: “Posso rivelarlo?” – chiede voltandosi verso la sua addetta stampa. Lei annuisce. “Questa storia è ambientata in Russia, in Siria e negli Stati Uniti. Le prime due le abbiamo ricostruite interamente a Berlino”.

senza rimorso sul set

LA NASCITA DI JOHN CLARK

Senza rimorso è tratto dal romanzo omonimo di Tom Clancy. Jordan specifica che si tratta più di “ispirato a” che di un fedele adattamento. Quel libro è stato pubblicato nel 1993, tre decenni dopo viene svecchiato per il cinema grazie alla mano sicura di Taylor Sheridan, capo-sceneggiatore già nominato all’Oscar per Hell or High Water. In sala si assisterà alla origin story di John Kelly alias John Clark. L’antieroe dei romanzi di Clancy è una super-spia già apparsa come personaggio di supporto nei film di Jack Ryan, interpretato prima da Willem Dafoe e poi da Liev Schreiber. Adesso Clark passa in prima linea, protagonista di un vero e proprio Revenge Movie che si snoda a metà strada tra film di guerra e thriller di spionaggio.

Senza rimorso racconterà infatti la storia di un eroe della patria che torna a casa in America per godersi un minimo di tranquillità con la moglie. Letteralmente un minimo. Perché presto accade qualcosa che lo porterà attraverso un percorso di adrenalina e violenza. E sete di vendetta.

V PER VENDETTA

Dietro il monitor Stefano Sollima è silenzioso. In tranquillità, come se quel mondo fatto di carcasse di aeroplani e campi di battaglia fosse il suo habitat naturale. “È un italiano, quindi è totalmente coinvolto in tutto quello che fa – commenta l’art director Andreas Olshausen – È un tipo veramente esigente: per ogni scena ha chiesto sempre di spingere al massimo. Voleva più di questo, più di quest’altro. Il che va benissimo per un film grande come questo”.

Tra un ciak e l’altro arriva Jack Kesy, uno dei tre attori che affiancano Jordan nella scena dell’aeroplano: “In questa sequenza cerchiamo di saltare fuori da un aereo a 30.000 piedi. In piena notte, nell’oceano. E sono tante le cose che possono andare storte”. Kesy spiega come questo non sia il solito set da green-screen: “In realtà abbiamo lavorato con pochissimi fondali verdi. Quasi tutto quello che vedrete è catturato dalla macchina da presa. Non abbiamo dovuto fingere”.

L’elemento umano non manca, questi guerrieri contemporanei sono anche in grado di provare emozioni: “Noi tre siamo un gruppo di agenti operativi, inviati per aiutare il protagonista nella sua missione di vendetta – continua Kesy - Mi piace pensare a questi personaggi come ai cowboy di questo film. All’inizio non ci conosciamo affatto, siamo come dei mercenari specializzati in combattimento e spionaggio tattico. Il ‘meglio del meglio’ per intenderci. Velocemente capiamo che prenderemmo volentieri una pallottola pur di salvare la vita al protagonista interpretato da Michael”.

Senza rimorso - sul set

ESTERNO - MURMANSK, RUSSIA (RICOSTRUITA A BERLINO)

Gerd Nefzer, supervisore degli effetti speciali già premiato con l’Oscar per Blade Runner 2049, è uno che nel suo curriculum colleziona titoli come Il ponte delle spie, Captain America: Civil War e il nuovo Dune. Nefzer fissa da lontano Jordan. In ammirazione: “Non ho mai avuto il piacere di lavorare con Tom Cruise, quindi non conosco di prima mano il suo metodo di lavoro. Ma ho letto anche io quello che si dice sul suo conto. Credo che siano pochi gli attori che oggi riescono a ottenere il permesso dello studio e della compagnia di assicurazione e girare pericolose scene d’azione rinunciando alla controfigura. Michael ha praticamente fatto tutto da sé”. Più avanti l’attore confermerà a BadTaste che si tratta di circa l’80% degli stunt. “Abbiamo usato la tecnologia del face-replacement sul corpo di uno stuntman in pochissime inquadrature. Non è accaduto quasi mai. Sono rimasto sorpreso per come abbia scelto di mettersi al centro di una stanza e rimanerci dentro mentre esplodeva, con tutti i detriti che gli si scagliavano addosso”. Il walkie-talkie di Nefzer si accende emettendo dei suoni. “Adesso vi saluto, devo tornare alla scena dell’assedio di Murmansk. La città che abbiamo ricostruito proprio qua fuori”.

La nostra set visit continuerà nei prossimi giorni, in vista dell'uscita di Senza rimorso prevista per il 30 aprile su Prime Video di Amazon.

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