Steam Deck, perché Valve insiste con l’hardware? | Speciale
Steam Deck è un hardware non certo originale, né particolarmente performante. Potrebbe interessare a qualcuno, ma esattamente a chi?
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
La vera domanda, sempre valida in questi casi, è una sola: perché un’azienda con un business solido e collaudato come Valve, vuole nuovamente tentare di addentrarsi in territori che non sono di sua competenza?
La casa di Redmond, dicevamo, da sempre sviluppatrice di software ha tentato più e più volte di valicare il confine collezionando, solo nei casi fortunati, un tenue o passeggero successo.
Se Hololens resta un progetto per lo più fumoso e di nicchia, se della partnership con Nokia sarebbe meglio non parlarne proprio, solo la famiglia Surface e le console Xbox si stagliano come solitarie eccezioni nella corsa all’hardware di un’azienda che, è bene sottolinearlo, avrebbe fatto meglio a restare (quasi) sempre nel suo campo di competenza.
Xbox, più di ogni altra cosa, è la cartina tornasole dell’intero ragionamento: fatto salvo per Xbox 360, le cui vendite record sono più da attribuire alla falsa partenza di PlayStation 3 che ad altro, in ambito console Microsoft ha sempre convinto il proprio pubblico grazie ai servizi. Xbox Live, quando il multiplayer online muoveva i primi passi lontano dal PC; Game Pass ora, piattaforma che attualmente sorregge l’intero ecosistema composto da Xbox Series X e S.
Premessa piuttosto lunga, ce ne rendiamo conto, ma fondamentale per inquadrare al meglio quale rischio stia correndo Valve con Steam Deck, prodotto che vira decisamente dal business core dell’azienda. Del resto, vendere hardware non è come vendere software e non ci si può certo inventare produttori di console dall’oggi al domani.
Lo sa bene Sony, per esempio, che pur dominando costantemente le classifiche per quanto concerne le piattaforme casalinghe, in ambito handheld ha sempre sofferto il dominio schiacciante di Nintendo. Già, la Grande N che con le sue console puntualmente meno dotate tecnologicamente, sembrano contenere al loro interno la formula magica del successo. Se PSP ha ben figurato, ha comunque raccolto un favore del pubblico ridicolo in confronto al Nintendo DS. Non c’è mai stata partita tra PS Vita e Nintendo 3DS. Già altri portatili simili, in questi anni, hanno tentato di emulare la formula di Nintendo Switch, senza riuscire comunque a registrare vendite degne di nota.
Perché con Steam Deck dovrebbe andare diversamente?
Il parere del sottoscritto è che non andrà affatto diversamente. L’idea, di per sé, è sicuramente intrigante. Un PC portatile a tutti gli effetti, pensato soprattutto ma non solo per il gaming, integrato alla libreria Steam, ovviamente, ma che potrà accogliere al suo interno anche il catalogo di Xbox Game Pass e non solo (i più smanettoni avranno capito a cosa ci riferiamo).
Il problema di Steam Deck è il suo posizionamento sul mercato, totalmente e assolutamente fuori fuoco.
Gli amanti dell’high-tech, così come gli hardcore gamer, hanno già un PC perfettamente performante e non potranno che arricciare il naso di fronte ai compromessi tecnici che comunque il portatile richiederà, anche nella sua versione migliore e più costosa (parliamo di ben 679 euro, molto più di una PlayStation 5, per intenderci).
L’utente medio riterrà semplicemente eccessivo l’esborso di denaro richiesto e si domanderà sul senso di un’altra console, quando buona parte degli indie si possono già giocare nello stesso posto su cui gira anche The Legend of Zelda, Super Mario e compagnia bella.
I giocatori casuali, già equipaggiati di uno smartphone o al massimo di un Nintendo Switch, non prenderanno nemmeno in considerazione Steam Deck.
L’unico bacino che potrebbe trovare intrigante l’offerta di Valve è un’indistinta e fluttuante fascia di videogiocatori legati al mercato console, privi di un PC abbastanza performante da permettergli di accedere allo sterminato catalogo di Steam senza troppi grattacapi.
Più delle specifiche tecniche, ancor prima della dubbia ergonomia, molto più della risicata durata della batteria, il vero problema di Steam Deck è proprio questo: a chi è rivolta questa console? Per chi è pensata?
Dal cimitero delle console dimenticate, le Steam Machine si fanno ancora le stesse domande. Perché Nintendo Switch sarà anche tecnicamente arretrato, ma parla una lingua chiarissima con la sua utenza. Cosa che Microsoft, Sony in ambito portatile e Valve, salvo sorprese dell’ultimo minuto, non sono sempre a loro agio nel farlo.
Felici di sbagliarci sulle possibili sorti di Steam Deck, ma le premesse non sembrano particolarmente incoraggianti, nonostante il boom di preordini dichiarati da Valve stessa.