Star Wars: Tales of the Jedi, come ritrovare la fede dopo averla perduta

Star Wars: Tales of the Jedi ha tutto il potenziale per riuscire a far innamorare nuovamente i vecchi fan del franchise ideato da George Lucas

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Star Wars: Tales of the Jedi è una serie animata che è riuscita ad abbracciare la filosofia alla base del franchise ideato da George Lucas nel lontano 1977. Un franchise che per alcune persone potrebbe aver perso il proprio fascino dopo l'ultima trilogia cinematografica, per molti incapace di rispettare gli alti standard qualitativi (ed emotivi) della saga. Proprio Tales of the Jedi, però, può essere la chiave di volta per tornare a innamorarsi di Star Wars.

Ma partiamo dal principio.

UNO TRA I TANTI

Se state leggendo questo articolo, siete probabilmente cresciuti a pane e Guerre Stellari. Impossibile, quindi, non essersi esaltati all’arrivo di Han Solo al termine di Una Nuova Speranza o non aver spalancato la bocca di fronte alla rivelazione di Darth Vader ne L’Impero Colpisce Ancora. Per non parlare della valanga di emozioni provate durante il dialogo finale tra Luke e suo padre ne Il Ritorno dello Jedi.

Questi sentimenti così forti hanno spinto moltissime persone ad approfondire un universo narrativo tanto avvincente, potenziato da diverse opere trans-mediali nate negli anni successivi. Videogiochi, fumetti, romanzi e, a partire dal 1999, una nuova trilogia cinematografica, diversi spin-off e serie TV, prima animate e poi in live action. Nonostante gli inevitabili alti e bassi qualitativi, il franchise ha sempre mantenuto un grande carisma, esaltando la maggior parte del pubblico, sia esso formato da fan storici o da nuovi appassionati.

Questo fino a qualche anno fa.

LA CADUTA

Nel 2015 esce nelle sale di tutto il mondo Star Wars: Il risveglio della Forza, un film forte dell'effetto nostalgia, ma che propone un tono diverso da quello delle produzioni precedenti. Per questo motivo, il pubblico si divide. Nei mesi successivi in molti cercano di capire se fosse il film a essere “sbagliato” o se fossero loro a essere cambiati, diventando inadatti per questo nuovo corso di Guerre Stellari.

Due anni dopo esce al cinema Gli ultimi Jedi. Il risultato è migliore del precedente, ma ancora una volta manca qualcosa. Nel frattempo le produzioni aumentano, dando vita a un’infinita quantità di fumetti, giochi e opere raffiguranti il marchio Star Wars. Diventa effettivamente difficile seguire tutto e questo diventa un vero problema quando le produzioni trans-mediali aggiungono pezzi importanti anche alla trama dei film. Pezzi che colmano la caratterizzazione di alcuni personaggi della nuova trilogia, fin troppo trascurati al cinema (Phasma, stiamo parlando di te).

Nel 2019 il tracollo. Con L’ascesa di Skywalker si spezza qualcosa tra il pubblico e gli autori. In molti arrivano al cinema con il fiato corto, rimanendo delusi dalla conclusione della storia e allontanandosi una volta per tutte dal franchise. Un franchise incapace di trasmettere le stesse emozioni di un tempo.

LA SCINTILLA

Eppure mese dopo mese qualcosa si muove sotto la pelle del fan di Star Wars (e no, non sono i Midi-chlorian). Star Wars: The Clone Wars si conferma un vero gioiello, Star Wars Jedi: Fallen Order da nuovo lustro ai videogiochi ambientati nel mondo di Lucas e serie come The Mandalorian stupiscono e intrattengono.

La scintilla della passione rimane però ancora sopita, sepolta, ma la curiosità comincia a farsi sentire. Dave Filoni, progetto dopo progetto, si afferma come vero salvatore del franchise, riuscendo a dare vita a opere molto apprezzate anche dai fan di vecchia data. Ed ecco che arriviamo a Star Wars: Tales of the Jedi, serie animata in grado di trasformare la succitata scintilla in una vera e propria fiamma.

IL FUOCO DELLA PASSIONE

Bastano sei episodi di Tales of the Jedi per ricordare agli appassionati i numerosi motivi che li hanno fatti innamorare di Star Wars. Un sapiente mix tra umorismo, azione, epica e filosofia, dove quest’ultima deve emergere prepotentemente per amalgamare al meglio le altre parti. Il tutto riportando in scena personaggi molto amati come Qui-Gon Jinn e rivelando alcuni passaggi fondamentali della storyline, come il passaggio al Lato Oscuro del Conte Dooku. Per molti sarà come rivivere quell’esperienza provata in sala molti anni prima. Quell'esperienza durante la quale storia, estetica e musica si fondono per trasportare il pubblico a migliaia di Parsec di distanza.

Con poco più di un’ora, Dave Filoni è riuscito a trasmettere più emozioni di tutti i tre film dell’ultima trilogia messi assieme. Inutile dire che il merito non è solamente suo, ma anche del supporto alla scrittura di Charles ed Alan Murray, per non parlare della regia di Saul Ruiz e della colonna sonora di Kevin Kiner. In Tales of the Jedi tutto funziona come dovrebbe, regalando a un fan di Star Wars esattamente ciò che stava attendendo da tempo.

In questa prima stagione si parla spesso di eredità e di responsabilità. Un discorso quasi metanarrativo, dato che non riguarda solamente i protagonisti delle varie vicende, ma il brand stesso. Poco importa quali siano le azioni portate in scena, purché i valori non vengano traditi. Ecco quindi che le vicende di Qui-Gon, Anakin, Dooku e Ashoka ci accompagnano lentamente verso il futuro, senza però farci dimenticare il passato.

Se anche voi avete da tempo perso la passione per Guerre Stellari, permetteteci di darvi un consiglio: recuperate The Clone Wars e, subito dopo, tuffatevi in Tales of the Jedi. Potreste scoprire che dimenticare le recenti delusioni cinematografiche è più facile di quanto non si creda. Questa affermazione è ancora più vera se si pensa alla qualità raggiunta anche da Andor, serie per la quale il mondo intero sembrava avere poco interesse, ma che si è rivelata una vera e propria sorpresa. Insomma: per tutti noi fan di vecchia data non è ancora finita. C’è ancora speranza. Una Nuova Speranza.

Se volete raccontarci la vostra personale esperienza con l'universo di Star Wars, vi aspettiamo tutte le settimane sul nostro canale Twitch.

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