Star Wars: Tales of the Empire, pregi e difetti di un universo interconnesso

Star Wars: Tales of the Empire è il risultato di un universo ormai estremamente coeso. Ma siamo sicuri che questo sia un pregio?

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Star Wars: Tales of the Empire è una sorta di “seconda stagione” di quel Tales of the Jedi uscito nel 2022 e che tanto ci aveva conquistato all’epoca. Un progetto pensato per tappare i buchi lasciati dalla serie cinematografica, andando a posizionare le informazioni al posto giusto e dare vita così a un mosaico sempre più definito e, inevitabilmente, sempre più fitto. Tales of the Empire ha lo stesso obiettivo, ma questa volta è evidente che gli autori abbiano volto lo sguardo altrove. Questa volta, infatti, gli sceneggiatori non si sono soffermati sui personaggi più famosi come Ahsoka o Dooku, preferendo pescare Jedi (e Sith) provenienti da specifici episodi di alcune serie TV. Il risultato? Un’opera altrettanto interessante, ma potenzialmente di nicchia.

Per essere precisi, I primi tre episodi di Star Wars: Tales of the Empire narrano la storia di Morgan Elsbeth, combattente al servizio dell’Impero vista prima in The Mandalorian e diventata poi la principale villain di Ahsoka. Le ultime tre puntate, invece, puntano i riflettori su Bariss Offee, Jedi comparsa nella quinta stagione di The Clone Wars e della quale non abbiamo più saputo nulla una volta terminata la sua storyline. Si tratta di due personaggi molto affascinanti, ma che potrebbero risultare sconosciuti ai più. Ci siamo quindi trovati a riflettere sul senso di uno show di questo tipo. 

C'è un motivo per raccontare situazioni così “di nicchia”? Come potrebbero reagire gli spettatori che non hanno visto le serie alla base di queste storie? Uno show dovrebbe essere per forza autoconclusivo, oppure il fatto che alcuni elementi rimangano aperti crea unione tra le opere? Non abbiamo ovviamente una risposta definitiva a questi quesiti, ma vogliamo provare a ragionarci insieme a voi.

LA FORZA DI UN UNICO UNIVERSO

Ammettiamolo: per un fan di un qualsiasi franchise è una vera e propria goduria notare tutte le sfumature che tengono unito un universo condiviso. Collegare i puntini per dare vita a un’immagine unica, più coesa e più definita è non solo estremamente appagante, ma è anche una sorta di esame che ci si sente di aver superato ogni qualvolta si aggiunge un tassello in più al mosaico. Vi ricordate per quale motivo Bariss Offee inizia la sua avventura in cella? Allora avete "studiato" bene The Clone Wars. Non vi preoccupa che il finale della storyline di Morgan Esbeth sia tronco? Probabilmente sapete già quale sarà il suo destino in Ahsoka.

Insomma: il cervello di un fan riesce sempre a porre una pezza su queste “lacune". Una mossa che permette agli spettatori più attenti di godere appieno di un franchise tanto vasto.

Con il passare del tempo, infatti, Star Wars è diventato sempre più complesso da seguire. Un'affermazione vera soprattutto vista l’importanza degli avvenimenti accaduti all’interno delle varie serie TV. Se ai neofiti questo può causare qualche problema, come vedremo tra poco, è comunque innegabile l’ottimo lavoro di (ri)scrittura fatto negli ultimi anni. Dopo aver recuperato ogni singolo prodotto legato al brand di “Guerre Stellari” è possibile godere di una storia completa. Una storia ricca di dettagli e sfumature interconnesse tra un’opera e l’altra. Un lavoro sopraffino, come non si vedeva da diverso tempo. Un risultato raggiunto parzialmente anche da altri franchise (tra i quali troviamo i “vicini” prodotti targati Marvel Studios), ma che mai come in questo caso sfrutta ogni singolo spazio vuoto o personaggio secondario per dare vita a storie tanto interessanti quanto unite tra loro.

E, dopo tanto tempo, possiamo finalmente dirlo: è un bellissimo momento per essere fan di Star Wars.

UN LATO OSCURO DA NON SOTTOVALUTARE

Se Star Wars: Tales of the Empire può regalare grandi soddisfazioni agli appassionati, purtroppo non si può dire lo stesso per i neofiti. Ipotizzando che esista qualcuno che decida di espandere la propria conoscenza del franchise a partire da questo show animato, quello che si troverebbe davanti è un progetto in alcuni casi senza coda e, in altri, con delle grosse lacune narrative. Un discorso che potrebbe coinvolgere coloro che hanno visto “solamente” i nove film e seguito le vicende della famiglia Skywalker. Per rimediare a questo smarrimento, è necessario recuperare quanto prima le opere supervisionate da Dave Filoni. L'autore statunitense, progetto dopo progetto, sembra infatti voler rendere Star Wars: The Clone Wars il centro di questo "nuovo" universo espanso.

Che si tratti di Rebels, The Bad Batch, di Ashoka o di questo Tales of the Empire, infatti, la serie animata The Clone Wars risulta semplicemente centrale. Stiamo parlando di 133 episodi, che potrebbero spaventare coloro che in questo momento vorrebbero trovare un modo per infiltrarsi in uno dei franchise più affascinanti di sempre. Sia chiaro: la serie animata ideata nel 2008 da George Lucas è un gioiello di rara bellezza. Un'epica avventura che porta avanti trame complesse e che raggiunge una piena maturazione con le ultime stagioni. Nonostante ciò, è evidente che si tratti di una barriera d’ingresso un po’ troppo alta per alcune persone e che, inevitabilmente, non deve essere sottovalutata.

STAR WARS: TALES OF THE EMPIRE, UN’OPERA AL SERVIZIO DEL BRAND

Come vi abbiamo accennato in apertura, non abbiamo delle risposte alle domande che ci siamo posti. Star Wars: Tales of the Empire è l’ennesima prova che creare un universo tanto unito può dare grande soddisfazione agli appassionati e che, di conseguenza, queste storie meritano di essere raccontate. Allo stesso tempo, però, è anche la dimostrazione di quanto sia difficile ora come ora immergersi nel mondo di Star Wars, un tempo apprezzato proprio per la sua semplicità. Se siete a digiuno dal franchise da diverso tempo, la scelta è una sola: recuperare decine di ore di contenuti, oppure ignorarli e guardare altrove. Noi possiamo solamente evidenziare quanto il viaggio che vi aspetta sia non solo affascinante, ma in grado persino di farvi rivalutare (in positivo) l’intero brand. Persino dopo il cataclisma causato dell’ultima trilogia. Se fare il primo passo o meno, però, spetta solo a voi.

E voi che cosa ne pensate? Seguite Star Wars, oppure è una saga che ormai vi siete lasciati alle spalle? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i canali social di BadTaste (TikTok incluso).

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