Star Wars: quando potremmo rivedere Orson Krennic?
Ben Mendelsohn sogna di poter tornare a vestire i panni del villain di Rogue One. Come e quando potrebbe farlo?
Durante la recentissima intervista rilasciata a BadTaste.it, l’attore Ben Mendelsohn, noto e apprezzato per i suoi ruoli in molti dei blockbuster degli ultimi anni e specializzato in ruoli da cattivo, ma rimasto nel cuore degli appassionati di Star Wars per la sua magistrale interpretazione del tenace ma sfortunato Direttore Orson Krennic, ha espresso il desiderio di tornare a vestire l’uniforme bianca del gerarca Imperiale, affermando che "Krennic ha ancora molto da dare". Pio desiderio, affermazione generica, semplice affetto nei confronti del proprio personaggio o allusione a un effettivo, possibile ritorno? Al momento possiamo solo affidarci a pure congetture, e di certo non possiamo sperare in un ritorno successivo agli eventi di Rogue One: nessun "somehow Krennic returned" potrebbe salvare il direttore dalla sua fine più che definitiva. Ma perché non provare a immaginare in quali altre occasioni il Direttore Krennic potrebbe tornare a fare capolino in qualche produzione futura? Ecco le possibilità attualmente sul piatto.
La soluzione ideale: Andor stagione 2
È l’uovo di Colombo, dopotutto. Se la prima stagione della serie Disney+ firmata da Tony Gilroy raccontava le vicende più lontane e personali di Cassian Andor per concludersi con la sua partenza verso i ranghi della Ribellione vera e propria al fianco di Luthen Rael, la seconda stagione (prevista per il 2025) dovrà raccontarci più da vicino le imprese dell’agente Ribelle al servizio dell’Alleanza in embrione vera e propria. Per di più, Gilroy ha dichiarato che la conclusione della seconda stagione si aggancerà direttamente all’incipit di Rogue One, che vede Andor impegnato a raccogliere informazioni proprio sul progetto di Krennic, il nome in codice Stardust/Stellina che si riferisce direttamente alla Morte Nera. La possibilità che le loro strade si incrocino, se gli showrunner decideranno di seguire quella strada, è più che plausibile.
Dopotutto, la prima stagione si chiudeva con l’immagine incombente e minacciosa proprio della Morte Nera in costruzione, no? Chissà che i disordini dell’evasione da Narkina V, dove venivano costruiti i pezzi della stazione da battaglia, non provochino proprio quei ritardi che saranno poi rimproverati al supervisore del progetto?
Altri periodi dell'ascesa Imperiale
In teoria, gli interi vent’anni che vanno dalla fondazione dell’Impero alla Battaglia di Scarif sono terreno fertile in cui il personaggio di Krennic può muoversi, anche se, al fine di coinvolgere Medelsohn, il direttore dovrebbe partecipare all’azione necessariamente negli ultimi anni di quella fascia temporale. Qua e là affiorano già varie comparsate del personaggio nel materiale canonico cartaceo o audiovisivo. Praticamente tutta la storia della costruzione della Morte Nera e della realizzazione del progetto di Krennic sono raccontate nell’ottimo romanzo Catalyst, di James Luceno, che rivela come la rivalità tra Krennic e Tarkin sia di vecchissima data e di come abbia spinto entrambi gli ufficiali ad azioni alquanto estreme. Il direttore viene nominato anche nella serie animata Star Wars Rebels, dove il progetto Stardust viene messo in diretta contrapposizione a quello del TIE Defender voluto dal Grand’Ammiraglio Thrawn (e una ‘partita a scacchi’ per contendersi il favore dell’Imperatore tra Krennic e Thrawn può tranquillamente essere catalogato come un wet dream di tutti i fan Imperiali). E in tempi recenti il personaggio fa una piccola comparsata anche nel summit Imperiale di Eriadu, nel 15° episodio della seconda stagione di The Bad Batch. Piccole tracce, ma sufficienti a indicare come il direttore sia attivo e presente in molte delle fasi salienti della storia dell’Impero, e ognuna fornisce un aggancio facilmente sfruttabile.
Un Krennic post-mortem?
Chiudiamo questa carrellata di fantasia scherzando, ma non troppo, menzionando un’ultima apparizione di Krennic molto sui generis, ma meritevole di essere segnalata, perché non può non essere interpretato come un omaggio al personaggio e all’attore. È l’autore Cavan Scott, la firma che ha siglato molti dei romanzi e dei fumetti più apprezzati dai lettori, a richiamare in scena il direttore per un’ultima apparizione… mistica. Nel volume antologico a fumetti Tales from the Death Star, Scott ci racconta le ultime ore di vita di Tarkin prima della fatidica battaglia di Yavin. Forse per i nervi tesi, forse per una coscienza gravata e ignorata dalle molte nefandezze commesse nella sua scalata al potere, o forse per un pizzico di intervento soprannaturale vero e proprio, il Gran Moff è tormentato da una serie di visioni e di allucinazioni che gli mostrano gli spettri di tutte le vittime mietute nel corso degli anni al servizio dell’Impero. Prima più fugaci e rare, poi più potenti e intense, assillano la mente del governatore finché appena prima del colpo fatidico sparato da Luke a bordo dell’ala-X Rosso Cinque, l’orda degli spettri si manifesta nella sua completezza, capitanata da un cadaverico Krennic che, nel momento in cui la Morte Nera esplode, si congeda definitivamente dal suo rivale ripetendo la sua celebre frase “Oh, it’s beautiful!”. Quando si dice giustizia poetica!