Star Wars: la Guerra Segreta di Thrawn e l’Incidente di Batonn
Il Grand'Ammiraglio Thrawn sarà solo un temibile villain o un personaggio più complesso nel futuro di Star Wars? Ripercorriamo la sua storia
Il Grand’Ammiraglio Thrawn è entrato in scena soltanto negli ultimi episodi della serie di Ahsoka, ma è chiaro a tutti che c’è lui nel futuro immediato di Star Wars come villain principale. Sicuramente nelle future produzioni di Disney+ ambientate nell’epoca della Nuova Repubblica, ma anche nei potenziali film affidati a Dave Filoni e riconducibili a quell’era.
Thrawn in Star Wars Rebels: l’Antagonista Imperiale
Mettendo da parte tutto quello che riguarda il Grand’Ammiraglio nella continuity ormai catalogata come Legends, partiamo dal suo ingresso ufficiale nel canone attuale, vale a dire la terza stagione della serie animata Rebels. La presentazione, anche se indiretta, lascia ben pochi dubbi al riguardo. Il summit Imperiale che si tiene sul problematico pianeta Lothal vede il Governatore Pryce chiedere e ottenere dal Gran Moff Tarkin il permesso di far intervenire Thrawn per sedare le scintille di ribellione che l’equipaggio dello Spettro continua a seminare. In quell’occasione apprendiamo che Thrawn ha conseguito il rango di Grand’Ammiraglio a seguito della vittoria contro gli insorti sul pianeta Batonn. “Con un gran numero di vittime tra i civili,” fa notare l’Agente Kallus, che in questa occasione dà voce alla fazione Imperiale più “umana”. “Perdite considerate accettabili,” taglia corto il Governatore.
Timothy Zahn al salvataggio: Retcon su Batonn
La cosa non deve andare troppo a genio all’autore/creatore di Thrawn, il romanziere Timothy Zahn, che ha delle idee ben precise sulla dirittura morale del suo personaggio principe. Prima ancora di unirsi all’Impero, il giovane Thrawn dà il massimo valore a ogni forma di vita e tenta sempre di portare a termine le missioni sacrificando il minor numero di vite possibile, amiche o nemiche che siano. La presentazione affidatagli in Rebels deve avergli lasciato l’amaro in bocca, e così, una volta “sdoganato” il personaggio nel nuovo canone e richiamato in servizio per firmare nuovi romanzi a lui dedicati, Zahn corregge la rotta. Raccontando gli anni precedenti alle vicende di Rebels, coglie l’occasione per mettere i puntini sulle i riguardo all’incidente di Batonn coinvolgendo proprio l’alleata/protettrice di Thrawn, quell’Arynda Pryce che – lei sì – agirà senza il minimo scrupolo per le vite umane nelle vicende di Rebels. In cerca di una vendetta privata che coinvolge la sua famiglia, la Pryce spingerà le cose all’estremo facendo saltare in aria un deposito di esplosivi (e reclamando le vite dei suddetti civili) proprio nel bel mezzo dell’operazione militare guidata da Thrawn. Il computo delle vittime sarà dunque attribuito al comandante dell’azione militare in questione (creando non pochi dissapori tra Thrawn e la Pryce) e conciliando, anche se con un certo sforzo, la visione autoriale del personaggio con quella della serie animata.
Quale Thrawn ci aspetta?
Per non lasciare adito a ulteriori dubbi, nella trilogia di romanzi successiva, quella dedicata all’Ascendenza, il remoto tratto di spazio dove vivono i Chiss, la razza a cui appartiene Thrawn, viene illustrata in dettaglio la verità sull’ingresso di Thrawn nei ranghi Imperiali. L’Ascendenza Chiss si è trovata a fare da baluardo contro un’insidiosa razza aliena, quella dei Grysk, che costituisce una grave minaccia non solo per tutta l’Ascendenza, ma forse anche per il resto della Galassia. Conscio di non poter arginare questa minaccia da solo, Thrawn si avventura nella galassia che già conosciamo e si unisce all’Impero con l’intento di convogliare le forze Imperiali contro l’inevitabile invasione Grysk in un indeterminato futuro.
Ma qui la palla passa di nuovo a Filoni, che in Ashoka, almeno per il momento, non dà segno di voler tirare in ballo queste motivazioni e anzi ribadisce in un una manciata di battute l’intento e l’apparente fedeltà di Thrawn alla restaurazione dell’Impero che tutti conosciamo.
È chiaro che c’è una contesa in corso per la gestione del personaggio, e per la verità ogni interpretazione del personaggio ha i suoi buoni motivi. Indubbiamente Thrawn funziona benissimo come antagonista, villain e Imperiale di alto rango, e se vogliamo proprio andare a cercare il pelo nell’uovo, serve un certo sforzo di volontà per credere che il Grand’Ammiraglio sia riuscito a servire in un regime dittatoriale della risma dell’Impero uscendone sempre con le mani e con la coscienza pulita.
D’altro canto, le motivazioni e l’interpretazione di Zahn fanno di Thrawn un personaggio molto più complesso e intrigante, che suscita ammirazione senza mezzi termini, e che si pone chiaramente al di fuori della manichea ripartizione buoni/cattivi che caratterizza lo Star Wars più tradizionale. Quale Thrawn vedremo nelle future produzioni seriali e cinematografiche? “L’Erede dell’Impero” Filoniano o il difensore dell’Ascendenza di Zahn? I pronostici propendono nettamente per la prima ipotesi, naturalmente, ma sarebbe un peccato – e lascerebbe scontenti i molti fan del personaggio letterario – ignorare il background e il potenziale che il suo autore primigenio gli ha fornito. La risposta è… scritta nelle stelle. E nelle future produzioni di Star Wars.