Spyro Reignited Trilogy e il sensazionalismo discreto delle esclusive
Spyro Reignited Trilogy, dopo tanti rumour, è realtà. Con il suo annuncio potrebbe essere cambiato qualcosa nel modo in cui certe esclusive vengono rivelate
L’annuncio fa parte di una Trilogia Remastered di Sony® (nome inventato dal sottoscritto sul momento) che comprende Crash Bandicoot N. Sane Trilogy, Medievil, ed ovviamente la collection del draghetto, titoli annunciati in modo molto diverso tra loro, che seguono la scia di una serie di annunci che da tempo la casa nipponica fa in maniera abbastanza peculiare. Mi riferisco ad alcune delle sue esclusive.
Abbiamo scoperto l’esistenza delle “esclusive temporali”, dei “console first” oppure “console only”, appellativi francamente poco lusinghieri e cristallini nei confronti del consumatore. Alcuni di questi sono stati usati – o parzialmente omessi - per tre titoli in particolare, a loro modo importanti e decisivi in alcuni momenti della vita di PlayStation 4, che attualmente sono dei multipiattaforma: Crash N.Sane Trilogy, Hellblade: Senua's Sacrifice e No Man’s Sky.
Il marsupiale simbolo di Sony è ritornato poco meno di un anno fa con una trilogia che ha generato un piccolo cataclisma tra i giocatori. Con la Crash Bandicoot N. Sane Trilogy sono riaffiorati i ricordi di molti giocatori, ma soprattutto la velenosissima nostalgia canaglia che ha l’incredibile potere di alterare la realtà. Così è diventato un platform dal level design avveniristico, annullando di fatto anni ed anni di evoluzione del game design nei platform perché “Crash era un capolavoro”, dotato di una difficoltà suprema da paragonare al soulslike del caso (salvo scoprire che gli sviluppatori hanno modificato il modello poligonale di Crash per rendere i salti più complessi), ed in generale il Messia videoludico tornato sulle PlayStation 4 di tutto il mondo per mettere in riga tutti gli altri.
"l’idea che una produzione per anni venga spinta come baluardo della propria console senza accennare minimamente al fatto che sia un’esclusiva temporanea inizia ad essere fastidiosa"Ma la trilogia uscirà anche su Xbox One, PC, e addirittura Nintendo Switch (affronto supremo, nella stessa console in cui c’è Super Mario Odyssey!) il 10 luglio 2018. Tutto questo dopo mesi e mesi di incessante campagna marketing da parte di Sony, pronta a sottolineare ogni volta l’importanza del ritorno di Crash su PlayStation 4, con tanto di bundle e super offerte dedicate di cui molti hanno approfittato, ma mai che il gioco fosse un’esclusiva temporale.
Il caso di Hellblade: Senua's Sacrifice è diverso, trattandosi pur sempre di un’esclusiva (anche questa, prima avrebbe dovuto essere totale, poi solo console) su cui Sony ha puntato parecchio in fase di promozione, non ha di certo avuto (purtroppo) il richiamo mediatico della trilogia di Crash. Ma la critica l’ha amato, ha vinto anche numerosi premi (il personaggio di Senua è stato premiato agli Italian Video Game Awards 2018), è stato un gioco passato tutt’altro che in sordina, ed anche in questo caso nessun accenno al fatto che sarebbe uscito il prossimo 11 aprile.
È chiaro che l’omertà di questi casi è imputabile ad accordi commerciali più che leciti. Non è mia intenzione puntare il dito contro Sony, né accusarli di comportamenti scorretti. In fondo, omettendo il dettaglio delle versioni multipiattaforma non dicono nemmeno il contrario, quindi impossibile rivalersi in qualche modo.
Il caso di No Man’s Sky sfiora però il grottesco.
[caption id="attachment_159197" align="alignnone" width="1280"] Non ce lo dimenticheremo mai, per un motivo o per un altro.[/caption]
Sul titolo di Hello Games se ne sono scritte di ogni. Tra cattiverie (alcune meritate, alcune meno) e strenue difese dell’impossibile, No Man’s Sky è uno dei casi videoludici più importanti da considerare negli ultimi anni.
Il periodo, per Sony e PlayStation 4, era molto diverso da quello attuale dove le esclusive abbondano ed il parco titoli è fin troppo saturo di prodotti. No Man’s Sky era un indie, promosso da Sony stessa come il tripla A delle grandi occasioni, il videogioco in grado di trainare le vendite della console e per cui chiunque se la sarebbe dovuta portare a casa. Sul titolo di Hello Games sono state riposte promesse poi difficilmente mantenute, se non dopo anni ed anni di aggiornamenti e patch correttive.
All’epoca, durante il lancio, ci volle qualche giorno per capire che No Man’s Sky sarebbe uscito anche su PC fin da subito (il lupo perde il pelo, ma non il vizio), ma in ambito console l’immagine del titolo è stata sempre saldamente in mano a Sony, talmente tanto che gli utenti PlayStation se lo sono sentito come proprio, un videogioco da seguire ed amare in ogni sua forma.
Ma No Man’s Sky, in un'edizione aggiornata di tutti i contenuti e comprensivo della nuova patch, NEXT, uscirà nell’estate 2018 anche su Xbox One, per la prima volta.
In questo caso è difficile non definire almeno un po’ ridicola la situazione. Evitando il discorso dell’evoluzione del gioco ad oggi, su cui si è appunto detto fin troppo, è proprio l’idea che una produzione per anni venga spinta come baluardo della propria console senza accennare minimamente al fatto che sia un’esclusiva temporanea che inizia ad essere fastidiosa.
Tre casi, quelli postumi di Crash Bandicoot N. Sane Trilogy, No Man’s Sky e Hellblade: Senua's Sacrifice, che creano un precedente importante e sicuramente serviranno da lezione per evitare questo sensazionalismo discreto intorno a delle esclusive che, forse, tanto esclusive non sono. Probabilmente non è un caso che Spyro Reignited Trilogy sia stato annunciato direttamente anche per Xbox One (e vedrete che arriverà anche su PC e Nintendo Switch, il tempo di contare le vendite).