Spider-Man: cosa sta accadendo?
Ha fatto impressione l'annullamento del quarto episodio di Spider-Man e il riavvio del franchise da parte della Sony. Ma quali saranno le ragioni di questa scelta? E cosa possiamo aspettarci?
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Come probabilmente molti di voi, la prima cosa che ho pensato è stata: perché? Perché ricominciare da zero una serie, quando attendere una nuova sceneggiatura per Sam Raimi e Co. avrebbe portato (alla peggio) a uscire comunque a maggio del 2012 come si sta pianificando ora con il reboot? Le spiegazioni a mio avviso sono due, una scontata e l'altra meno. Ovviamente, i costi sono decisamente inferiori, perché gli stipendi dell'accoppiata Sam Raimi-Tobey Maguire ovviamente non si ripeteranno, così come le loro percentuali sugli incassi. Inoltre, i produttori avranno mano libera nel prendere le loro decisioni, considerando che chiunque venga scelto non avrà il potere che deteneva Raimi.
Adesso ci si pongono delle domande su come verrà riportato al cinema Spidey. Personalmente, non capisco bene perché si debba ricominciare dalle origini e dal liceo, considerando che ormai quella è una storia che conoscono tutti, anche i più giovani (d'altronde, il primo capitolo di Raimi è del 2002, non secoli fa). Alcuni sostengono che si punterà molto sull'aspetto 'teen', che magari non tranquillizza gli appassionati, ma che ovviamente non sarebbe certo una follia nel momento in cui si decide di rappresentare dei liceali. Più che altro, mi chiedo se ci sarà un regista carismatico e bravo come era il Sam Raimi di inizio millennio (magari non un nome notissimo, ma con tanti bei film alle spalle) o si punterà su un onesto mestierante, insomma una sorta di Chris Weitz per New Moon? Spero tanto di sbagliarmi, ma temo che la seconda ipotesi sia più ragionevole.
In tutto questo, va anche analizzato meglio chi è James Vanderbilt, lo sceneggiatore a cui è stato affidato il futuro della saga. Da una parte, stiamo parlando dell'autore di Zodiac, uno dei film più coraggiosi degli ultimi anni; dall'altra, nel suo curriculum figurano anche Il tesoro dell'Amazzonia, Basic e Al calare delle tenebre. Certo, non è molto rassicurante il fatto che Sam Raimi non abbia amato la sceneggiatura di Spider-Man 4 (di cui Vanderbilt era tra gli autori), ma non è comunque il caso di fasciarci già la testa. Improbabile invece (per costi e per il peso del nome coinvolto) che si riutilizzi la sceneggiatura scritta nel 1991 da James Cameron, considerando che a quel punto sarebbe strano non vedere Cameron dietro la macchina da presa, con costi che farebbero rimpiangere il terzo capitolo di Spider-Man firmato Raimi.
C'è chi parla anche di una linea più dark, seguendo il fortunato esempio de Il cavaliere oscuro. Come già diceva Andrea, Spider-Man non è un fumetto particolarmente dark, ma ci sono ovviamente delle storie che fanno eccezione. Nel caso si scegliesse questa strada, spero fortemente si arriverà a una scelta coraggiosa ma vincente. Che ha un nome preciso: L'ultima caccia di Kraven...