Spider-Man in 3-D: qualche dubbio

Marc Webb è il regista giusto per rilanciare la serie di Spider-Man? E riuscirà a trovare un suo spazio in un progetto del genere? Come influirà il 3-D nel suo lavoro? Analizziamo queste ed altre questioni...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Qualche settimana fa avevo parlato dei miei dubbi dopo la scelta della Sony di lasciar 'andare' il gruppo storico (Sam Raimi, Tobey Maguire, Kirsten Dunst) che aveva portato al successo la trilogia di Spider-Man. Ora, dopo che nel frattempo abbiamo scoperto il regista a cui è stato affidato il progetto e anche il fatto che il reboot seguirà la moda del 3-D, ammetto di non essere tranquillissimo.

Andiamo con ordine. Marc Webb grazie a 500 giorni insieme ha mostrato un talento interessante. Da qui a dire però che è un genio, come fanno diversi commentatori statunitensi ed europei, ce ne passa. Si trattava di un film molto carino, con delle cose interessanti da dire sulle relazioni umane e con un cast perfettamente in palla (almeno su questo punto, possiamo ben sperare per Spider-Man, sia nella scelta degli interpreti che nella direzione degli stessi). Ma per gridare al miracolo, evidentemente bisogna essere digiuni di nouvelle vague francese e del primo Woody Allen.

Certo, la cosa importante sarebbe sapere se, con Webb, si punta ad allargare l'aspetto sentimentale (magari sperando che le ragazzine che vanno a vedere Twilight si interessino a un genere considerato maschile) a scapito dell'azione. D'altra parte, è già stato annunciato che il budget sarà limitato, anche se le voci che parlano di 80 milioni per il reboot mi sembrano assurde, visto che con quella cifra ormai non si fanno neanche prodotti come Percy Jackson. D'altra parte, è impossibile pensare che una saga del genere non avrà inseguimenti forsennati e scene spettacolari, che sono un must per questo genere di prodotti. Certo, si scoprisse poi che i produttori vogliono premere sull'acceleratore per quanto riguarda l'azione, la scelta di Webb risulterebbe quanto mai bizzarra.

Il mio dubbio maggiore è se un regista che finora al suo attivo ha solo un lungometraggio e per giunta a basso costo (senza scene d'azione complicate da girare) avrà problemi o meno ad affrontare un blockbuster così imponente. Qualcuno ha fatto il paragone con il Sam Raimi che venne scelto dieci anni fa, ma ovviamente non regge. Anche se non aveva mai affrontato budget enormi, Raimi veniva da una serie di acclamate pellicole fantastiche, che peraltro gli hanno permesso di prendere confidenza con gli effetti speciali e in generale con questo tipo di film. Webb invece sembra più simile come carriera a un Tim Story (Fantastic Four dopo la commedia La bottega del barbiere) o a un Mark Steven Johnson (Daredevil dopo la commedia Simon Birch). Ovviamente, questo non significa certo che i risultati saranno così mediocri/semidisastrosi come Daredevil e Fantastic Four, anche perché, come detto, Webb grazie al lavoro su 500 giorni insieme promette bene.

Ovviamente, i produttori aiuteranno Webb in tutti i modi con la loro esperienza, ma il sospetto è che forse questo regista sia l'uomo giusto per non avere tante rotture di scatole, potendogli imporre la propria volontà senza grossi problemi. E magari, un Webb impegnato a sopravvivere a una lavorazione massacrante potrebbe diventare una marionetta nelle loro mani. In questo senso, aggiungere alle tante difficoltà uno strumento complesso da gestire (e per il quale serve una certa conoscenza tecnica) come il 3-D di sicuro non aiuta il lavoro del realizzatore. D'accordo che ormai il 3-D viene visto come un modo facile di far soldi, ma questo dovrebbe significare una maggiore attenzione verso la parte spettacolare, magari concentrandosi meno sulla parte sentimentale/interiore? Forse, anche con l'annuncio dell'attore che interpreterà Peter Parker, riusciremo a capire di più qual è la strada presa...

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