Speed Racer: le ragioni di un flop
Dopo i disastrosi risultati mondiali, cerchiamo di capire cosa non ha funzionato per la pellicola dei Wachowski. E magari anche di vedere come certi giornalisti l'hanno difesa in maniera assurda...
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Quello su cui si è puntato sono stati invece gli effetti speciali, che dovrebbero essere innovativi. Ora, io credo che ci sia un po' di confusione a riguardo. E' vero che il pubblico vede molti blockbuster pieni di effetti speciali, ma questo non significa che gli spettatori amino la tecnologia fine a se stessa, soprattutto se è difficile da seguire (non so voi, ma con tutti quei colori, io dopo dieci minuti non osavo staccare gli occhi dai primi piani e trascuravo gli sfondi). Poi, francamente, se l'innovazione si traduce in immagini come queste (d'accordo le citazioni del cartone, ma almeno la gente in fila si poteva mettere) o nell'idea di mettere monumenti famosi di tutto il mondo in un rally (roba veramente da corporation senza idee, altro che la rivoluzione contro chi governa le corse), allora forse non è il caso di vantarsene troppo.
Bella poi l'idea, spacciata in tutte le salse, che avere una superstar asiatica come Rain fosse garanzia di enorme successo in Asia. D'accordo, il film ha aperto bene in Corea del Sud, ma se a Rain si fa fare il ruolo di un traditore ipocrita, allora non è il caso di sperare in miracoli.
Quello che però mi ha più sorpreso è stata la reazione di una parte della critica. Alcuni importanti recensori (come Anne Thompson di Variety o David Poland) hanno apprezzato il film, cosa ovviamente accettabilissima, anche se hanno utilizzato espressioni stranissime. La Thompson sostiene che alcuni recensori non hanno capito il film, "perché è per ragazzi!". Fermo restando che queste masse di ragazzi al cinema non ci sono andate, un trentenne che fa, si spara? E i film della Pixar non sono anche quelli per ragazzi? E allora perché gli adulti possono adorarli? Insomma, non sarà che certi critici devono disperatamente far finta di aver capito cosa piace ai ragazzi, magari toppando clamorosamente? Ancora più strano David Poland, che per difendere strenuamente (e follemente) il film, paragona i suoi incassi prima con quelli di Notte brava a Las Vegas (costato 35 milioni di dollari contro 120) e poi con le pellicole dei Coen (noti autori di blockbuster ricchi di effetti speciali, come no...). Su Richard Corliss, giornalista di Time che ha sostenuto che Speed Racer fosse il "futuro del cinema", è meglio stendere un velo pietoso, sperando per lui che le sue parole vengano dimenticate in fretta.