#Top2015 - Le 10 migliori serie tv in onda
Terzo appuntamento con gli speciali di fine anno: stavolta diamo uno sguardo alle migliori serie in onda al momento
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Questa non è una classifica, le serie sono elencate per data di debutto
Dato che le serie nate nel 2015 le abbiamo già trattate, in questo elenco si trovano solo show che hanno almeno due stagioni alle spalle.
Questo elenco si basa solo su gusti personali. Segnalateci quelle che secondo voi sono le migliori serie in onda.
Game of Thrones
The Americans
Non ci potrebbe essere una serie più diversa da quella precedente. Dove Game of Thrones è immenso, coinvolgente, grandioso, la serie di spionaggio di FX è lenta, piccola, difficile e respinge il grande pubblico. Mentre Keri Russell e Matthew Rhys sono eccezionali nei loro ruoli di agenti sovietici infiltrati sul suolo americano, la serie schiaccia il conflitto e le tensioni da fantapolitica su uno scenario da spy-story dai tratti fortemente umani.
House of Cards
Chi l'avrebbe detto che Kevin Spacey, dopo una carriera fatta di ruoli iconici, avrebbe trovato una delle sue maschere più importanti in tv? E invece quella del presidente Frank Underwood è diventata una delle storie più intense e meglio raccontate degli ultimi anni. Nei suoi momenti migliori questo significa grandissime interpretazioni, grandissima scrittura, e anche grande coraggio. La terza stagione è stata quella con più punti deboli, ma in ogni caso non vediamo l'ora di conoscere il proseguimento della vicenda.
Vikings
La storia tra mito e ricostruzione del condottiero Ragnar si è confermata anche quest'anno, con il racconto di una nuova importante parentesi nella vita del guerriero. L'attacco a Parigi è una delle parentesi più sottovalutate di questo anno televisivo e, nonostante qualche colpo a vuoto, la storia continua a coinvolgere con i suoi personaggi sempre più intensi e la sua storia sempre più conflittuale.
True Detective
Sulla seconda stagione della serie di Nic Pizzolatto si è detto di tutto e di più, e non è il caso di parlarne anche qui. Che vi sia piaciuta o no, la prima stagione rimane comunque un capolavoro, e comunque si tratta di uno dei progetti televisivi più interessanti in circolazione. Un poliziesco estremamente colto e raffinato, troppo elitario e macchinoso in certi momenti, ma sempre affascinante.
Fargo
Un po' perché meno seguita, un po' perché la serie prodotta dai Coen è riuscita a convincere tutto e tutti anche quest'anno, la seconda stagione di Fargo è sfuggita al confronto con la prima annata dello show. In ogni caso questo prequel ci ha largamente convinto e Kirsten Dunst ha tirato fuori forse la migliore interpretazione della sua carriera. Tra le altre cose c'è poi il senso storico della filmografia dei Coen: ancora una volta il fatalismo, l'immensità di ciò che sfugge al nostro controllo, il caos e il caso in ogni aspetto della vita, soprattutto nei più drammatici.
Penny Dreadful
L'ibrido di John Logan tra orrore gotico e romanticismo inglese ha costruito una grande seconda stagione, confermando quanto visto lo scorso anno. C'è tantissimo fascino, soprattutto nel non detto, e capacità di giocare con i temi classici del genere, al di là di soluzioni già viste. Episodi flashback da incorniciare, un grande villain – molto migliore di quello del primo anno – e un finale tutto sommato soddisfacente che però non ha impedito alla serie di ottenere una terza stagione.
Halt and Catch Fire
La più sottovalutata dell'elenco. Se l'avete vista sapete esattamente perché si trova qui, se non l'avete vista sappiate che si tratta di un period drama di grandissima fattura, del racconto della rivoluzione informatica degli anni '80, di un Mad Men più vicino a noi, scritto e interpretato splendidamente.
The Leftovers
Damon Lindelof non è esattamente il più amato degli sceneggiatori, ma qui ha creato e sta continuando a creare qualcosa di eccezionale. Non esiste nulla di simile al momento in televisione al modo che The Leftovers ha di intendere la forma del racconto. Che procede solo per suggestioni, suggerimenti e immense tematiche piuttosto che per eventi concreti e logici, ma che possiamo apprezzare perfettamente per la grande cura e la perfezione stilistica dello show. Nessun'altra serie crea un'empatia paragonabile a questa.
The Knick
Idem qui. Il period drama ospedaliero ambientato all'inizio del secolo scorso potrebbe essere la vetta più alta dell'intera carriera di Steven Soderbergh. Cura maniacale nella riscostruzione e voglia di non nascondere nulla allo sguardo sulle pratiche mediche e sui vizi dei protagonisti della storia.
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