Speciale The Falcon and the Winter Soldier: chi è Flag-Smasher?

Qualche notizia su Flag-Smasher, il personaggio a fumetti alla base degli antagonisti di The Falcon and the Winter Soldier

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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L'organizzazione dei Flag-Smasher è, a quanto pare dai primi due episodi, il principale antagonista di Sam Wilson e Bucky Barnes in The Falcon and the Winter Soldier. Un gruppo di terroristi che vorrebbe riportare la situazione geopolitica internazionale a ciò che era durante il blip, nell'Universo Cinematografio Marvel. Ma chi ha fatto da prototipo nei fumetti?

Karl Morgenthau

Non un'organizzazione segreta, ma un singolo criminale internazionale è colui che porta il nome di Flag-Smasher, Spezzabandiera in italiano, nell'Universo Marvel. Capo di un esercito di sovversivi, nasce negli anni Ottanta dalla penna di Mark Gruenwald, uno dei più brillanti sceneggiatori americani dell'epoca, da un'idea semplice e bizzarra: un cattivo fumettistico che si opponesse a Capitan America non per ragioni nazionaliste, come capitava con i suoi nemici più classici, Nazisti, Americani fanatici, Sovietici, ma per il motivo sostanzialmente opposto e spinto dalla volontà di abbattere ogni confine tra le nazioni del mondo intero.

Karl Morgenthau, terrorista svizzero, aveva visto il padre ucciso durante una rivolta all'ambasciata di Latveria nella capitale elvetica. Questo evento lo porta a sviluppare sentimenti di anti-patriottismo, ovvero di opposizione al patriottismo come concetto, e a dare vita all'organizzazione nota come U.L.T.I.M.A.T.U.M.. L'Underground Liberated Totally Integrated Mobile Army To Unite Mankind non passerà alla storia per essere la società segreta dalla sigla più sintetica, ma si oppone all'esistenza di ogni stato, considerato di per sé portatore di un'etica di sopruso e sorretto dall'idea della superiorità di una nazione rispetto a un'altra. Cap, che ha una visione inclusiva dell'America, come vessillo di una libertà aperta a ogni etnia, non può che opporsi a un'ideologia siffatta, pur riconoscendone la nobiltà di fondo e i valori di equità e uguaglianza come ispirazione primaria.

Sconfitto da Capitan America, Morgenthau avrebbe inizialmente abbandonato la sua campagna ideologica e il terrorismo, per dedicarsi a fare del bene in maniera più pacifica. Tornato però all'interno di U.L.T.I.M.A.T.U.M., scopre che l'organizzazione è stata sostanzialmente rilevata dal nazionalista per eccellenza: Teschio Rosso. Rabbioso per la frustrazione, si getta in un complesso piano che lo porta a rapire John Walker, il nuovo Capitan America, per poi combattere assieme a lui, a Battlestar e a D-Man per abbattere il nazista Marvel per eccellenza.

Flag Smasher

Da qui in poi, il nome di Flag-Smasher passa di mano in mano all'interno dell'organizzazione U.L.T.I.M.A.T.U.M., perdendo di credibilità ad ogni passaggio e diventando sostanzialmente il nome di cattivi di serie C, spesso utilizzati a scopi comico-parodistici. Non è un caso che le apparizioni più significative siano avvenute su Deadpool. A proposito: il Mercenario Chiacchierone finisce regolarmente per uccidere il nuovo Flag-Smasher di turno.

Nell'ultima apparizione di qualche rilievo, il personaggio si mostra, in realtà sotto forma di Life Model Decoy, durante le storie di Capitan America nel periodo dell'evento Secret Empire, di pochi anni fa. Impegnato nel tentativo di decrittare i segreti delle banche dati del mondo intero, da quelli finanziari fino ai codici di lancio delle testate nucleari delle nazioni, viene fermato da Sam Wilson e Steve Rogers, entrambi portatori dello scudo e del nome di Cap.

Non proprio un villain di primo piano, insomma, ma certamente una scelta interessante da proporre nell'MCU, sia in relazione a quel che sappiamo essere accaduto durante il blip, tra Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, sia se poniamo lo sguardo alle vicende della contemporaneità, che ci raccontano ogni giorno i limiti e le potenzialità della globalizzazione e della collaborazione tra i popoli, nei giorni della pandemia.

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