Speciale Spider-Man: No Way Home, il ruolo di Doctor Strange nelle storie a fumetti

Il trailer di Spider-Man: No Way Home rivela il ruolo di Doctor Strange, centrale anche in certe importanti e controverse storie a fumetti

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Il trailer di Spider-Man: No Way Home è finalmente di pubblico dominio, portatore di certezze e speculazioni. Le prime hanno a che fare con il tema portante di molto di ciò che l'attuale fase del Marvel Cinematic Universe sta raccontando: il Multiverso si manifesterà in tutta la propria enorme ampiezza nel terzo e forse ultimo film Marvel dedicato all'Arrampicamuri.

Le speculazioni ci portano invece a parlare del rapporto tra Peter Parker, la propria identità segreta e la magia in generale. Un rapporto che ha profonde radici ed è stato trattato, non sempre in maniera troppo gradita ai fan, nelle storie a fumetti e che coinvolge da vicino anche il personaggio di Doctor Strange, che dai trailer sembra poter prendere il posto di mentore del giovane eroe newyorkese appartenuto allo scomparso Tony Stark. Curiosi di sapere di cosa stiamo parlando e quali trame fumettistiche potrebbero fare da base parziale per ciò che vedremo al cinema? Siamo qui per voi.

Se il Peter Parker di Tom Holland ha visto la propria identità segreta rivelata a uno stadio decisamente precoce della propria carriera, vendetta postuma del criminale senza scrupoli noto come Mysterio, quello dell'Universo Marvel cartaceo ha invece preso la consapevole decisione di gettare la maschera di fronte al pubblico e al mondo intero. Non fu il direttore del Daily Bugle, J. Jonah Jameson ad annunciarla finalmente dalle pagine del suo giornale, ma lui stesso, durante una conferenza stampa degli Avengers, all'epoca degli eventi dell'originale Civil War.

Peter Parker Spider-Man

Per ragioni decisamente troppo complesse da spiegare qui, la comunità dei super eroi era divisa in due. Da un lato chi stava con il governo degli Stati Uniti, preoccupato per la legalità dell'azione dei vigilanti e spalleggiato da Iron Man nel convincere, poi costringere, gli eroi a rendere pubblica la propria identità, in modo da ricevere una sorta di giustificazione ufficiale per le proprie azioni; dall'altro chi, come Capitan America e tanti altri, vedeva nell'ingerenza dell'autorità un pericolo alla propria libertà e nella rivelazione richiesta e imposta una minaccia per i propri cari e un limite insopportabile e dannoso.

Peter Parker si schiera, in un primo momento, dalla parte di Tony Stark e della legge, rivela a tutti di essere Spider-Man, lascia a bocca aperta il mondo intero ed entra negli Avengers ufficiali e ufficializzati. Veste anche un costume tecnologicamente avanzatissimo, rosso e oro e progettato da Iron Man, fortemente citato dall'uniforme che abbiamo visto durante Avengers: Infinity War e Endgame. Finché Peter non comprende che le posizioni di Stark sono insostenibili e dispotiche, passando dalla parte dei suoi detrattori, diventando un fuorilegge e unendosi al gruppo leale a Cap. Piccolo particolare: ormai la sua identità è nota a tutti, alleati e nemici.

Un problema che le storie scritte da John Michael Straczynski non mancarono di affrontare. Tra i criminali che avrebbero tentato di sfruttare il segreto non più tale di Spider-Man a proprio vantaggio, Kingpin si rivela il più fortunato, spietato ed efficace. Cogliendo Peter e la sua famiglia con la guardia abbassata, un cecchino appostato fuori dal motel in cui lui, sua moglie Mary Jane e l'anziana zia May sono alloggiati cerca di eliminare l'eroe. Avvertito dal senso di ragno, Peter si mette in salvo e fa altrettanto con MJ. Zia May è sulla traiettoria del colpo, che la colpisce.

Ecco le premesse di One More Day, in italiano Soltanto un altro giorno, la discussa e discutibile storie che chiude la lunga e celebrata run di Straczynski su Amazing Spider-Man. Vinti dal senso di colpa, Peter e Mary Jane sarebbero disposti a qualunque cosa pur di salvare la vita di zia May, vittima innocente delle loro scelte. Ed è in quel momento che si presenta loro un sinistro deus ex machina: Mefisto. Il signore infernale della Marvel propone ai due uno scambio. Salverà la vita di zia May e cancellerà dalla memoria collettiva la nozione che Peter e Spider-Man siano la stessa persona, ma la contropartita è qualcosa di molto prezioso. Il puro e luminoso amore tra Peter ed MJ, il loro matrimonio deve essere sacrificato per ottenere quanto promesso. La coppia ha un giorno per decidere e sceglie in effetti di accettare il baratto.

One More Day

Dopo decenni, in termini editoriali e di tempo passato nel mondo reale, di matrimonio tra Mary Jane e Peter, il passato dei due e, di conseguenza, quello dell'intero Universo Marvel viene riscritto dal potere demoniaco di Mefisto. Si tratta di uno dei pochi esempi di vera e propria rettifica del passato che la Casa delle Idee abbia mai operato, per quanto giustificata, di fatto, dagli eventi della trama e determinata dall'agire dei personaggi.

Una ret-con mal digerita dai lettori, utile a riportare Peter Parker a uno status meno adulto, sgravato del matrimonio e, nelle intenzioni della casa editrice, a uno stile di vita con cui i lettori più giovani potessero maggiormente identificarsi. Una scelta che molti videro come una scappatoia e che lo stesso JMS rifiutò di riconoscere come propria. La paternità fu chiaramente attribuibile a Joe Quesada, co-autore di One More Day e, all'epoca, Editor-in-Chief della Marvel.

Nel trailer di Spider-Man: No Way Home, a riscrivere la mente del mondo intero e a spazzarne via il ricordo dell'identità dell'eroe ragnesco è invece Stephen Strange, personaggio che anche nelle storie di Straczynski aveva avuto un ruolo importante nella vita di Peter, che scoprì un'interessantissima origine totemica e soprannaturale dei propri super poteri, e che avrebbe avuto parte fondamentale anche successivamente, quando la Marvel avrebbe tentato di chiarire le questioni rimaste in sospeso all'epoca di One More Day.

Le domande dei fan erano infatti molteplici e riguardavano la consapevolezza di Peter riguardo l'accordo con Mefisto, quella di Mary Jane, quali eventi determinati dal fatto che i due erano stati sposati fossero in effetti stati corretti e molto altro ancora. In particolare, restava da definire come mai MJ fosse l'unica persona ancora consapevole dell'identità segreta di Spider-Man, pur avendo cancellato il matrimonio dal proprio passato.

Risposta: un incantesimo di Doctor Strange, coadiuvato dagli effetti di una macchina costruita da Reed Richards e Tony Stark. Joe Quesada, nella storia flashback Un momento nel tempo, rivela infatti che in realtà Mefisto avrebbe sottratto al passato di Peter solo il matrimonio con Mary Jane, mentre la cancellazione della sua identità nella conoscenza collettiva sarebbe stata affrontata proprio dal maestro delle arti mistiche e dai due grandi geni scientifici della Marvel. L'incantesimo e il marchingegno avrebbero avuto effetto su tutti, Mary Jane compresa, se Peter non l'avesse trascinata all'interno dei trigrammi di Strange appena in tempo per proteggerla dalla cancellazione. Ecco spiegato come mai la rossa è sempre rimasta a parte del mistero di Spider-Man.

Spiegato, va detto, sconfessando e negando anni di narrazione seguita a One More Day. Molti lettori gridarono che la toppa era peggio del buco, nonostante Un momento del tempo fosse una storia qualitativamente superiore a ciò che andava a correggere. Un pastrocchio narrativo con pochi precedenti e che ancora oggi lacera il cuore di molti appassionati di Spider-Man, eppure una potenziale ispirazione per quel che vedremo in No Way Home. Questo deve lasciarci preoccupati, in vista della visione del film Marvel che uscirà sotto Natale?

Probabilmente no. Non più, almeno, di quanto debbano farlo le vicissitudini ben note tra i Marvel Studios e la Sony, che dall'epoca di Captain America: Civil War hanno condiviso sostanzialmente la gestione cinematografica del personaggio, rivitalizzandolo e trascinandolo fuori dalle secche creative in cui era finito all'epoca di Amazing Spider-Man. Saranno quelle a determinare il rapporto di Peter Parker con l'MCU, molto più della qualità della scrittura del prossimo film di Jon Watts, che ha tutte le possibilità di prendere alcuni dei concetti della controversa One More Day e dei suoi convoluti successori per trarne un'avventura appassionante e perfettamente godibile, come tutti noi ci auguriamo che accada.


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Fonte: Games Radar

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