Speciale - Quel giorno d'Aprile

il 25 aprile è una data fondamentale per l'Italia, ecco i videogiochi che ne hanno incarnato lo spirito

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E l’Italia cantando ormai libera allaga le strade

sventolando nel cielo bandiere impazzite di luce

[...]

E l’Italia è una donna che balla sui tetti di Roma

nell’amara dolcezza dei film dove canta la vita

[...]

Suona ancora per tutti campana e non stai su nessun campanile

perché dentro di noi troppo in fretta ci allontana

quel giorno di aprile.

[F. GucciniQuel giorno d'AprileL'Ultima Thule2013]

 
Il venticinque aprile è una data fondamentale per la storia del nostro paese. Nel 1945, davanti agli occhi increduli di cittadini stanchi e umiliati da sei anni di guerra, Sandro PertiniLuigi LongoLeo Valiani ed Emilio Sereni, leader del Comitato di Liberazione Nazionale dell'Alta Italia, dichiararono liberate le città di Milano e Torino. In pochissimi giorni anche il resto del settentrione fu abbandonato dalle forze nazifasciste e, il primo maggio, il CNL entrò trionfalmente a Bologna, segnando l'inizio del percorso che porterà al referendum istituzionale del 2 giugno 1946 e alla nascita della Repubblica Italiana.

"I videogiochi, come ogni altro media, hanno attinto a piene mani dalle storie, dalle tragedie e dalle avventure vissute dai reduci del secondo conflitto mondiale"

Il dramma della seconda guerra mondiale ha spezzato la vita di quella che gli americani definiscono "la più grande generazione", ovvero i ragazzi nati fra gli anni '10 e gli anni '30 del XX secolo, i nostri nonni. Le donne e gli uomini che vissero la prima parte del secolo breve hanno pagato un prezzo altissimo per riconquistare la libertà e, finita la guerra, hanno trovato la forza per ricostruire un continente in macerie, rinunciando a odi antichi e mettendo le basi per la costruzione di quella che oggi è l'area del mondo più prospera e democratica.

I videogiochi, come ogni altro media, hanno attinto a piene mani dalle storie, dalle tragedie e dalle avventure vissute dai reduci del secondo conflitto mondiale, permettendo a generazioni più fortunate di capire almeno in piccolissima parte uno snodo così drammatico della storia umana. Pressoché ogni genere e quasi tutti gli studi di sviluppo, a un certo punto, hanno subito l'oscuro fascino della guerra che ha visto gli Alleati prevalere sulle forze dell'Asse. Per questo motivo abbiamo deciso di stilare un piccolo elenco di quelle che, a nostro avviso sono state le saghe belliche che, più delle altre, hanno saputo rispettare la memoria della Seconda Guerra Mondiale e di chi è caduto per la libertà di cui godiamo oggi.

Anche se ampi territori d'Europa e molti antichi e famosi stati sono caduti o stanno per cadere nelle grinfie della Gestapo e sotto le odiose norme dell'apparato nazista, noi non demorderemo né verremo meno. Noi procederemo fino alla fine. Noi combatteremo in Francia, noi combatteremo sui mari e sugli oceani, noi combatteremo con crescente fiducia e crescente forza nell'aria. Noi difenderemo la nostra Isola, a qualunque costo. Noi combatteremo sulle spiagge, noi combatteremo nei luoghi di sbarco, noi combatteremo sui campi e sulle strade, noi combatteremo sulle colline; noi non ci arrenderemo mai; e anche se, cosa che io al momento non credo [si avveri], quest'Isola o una gran parte di essa venisse sottomessa ed affamata, allora il nostro Impero d'oltremare, armato e difeso dalla Flotta Britannica, continuerà la battaglia finché, quando Dio vorrà, il Nuovo Mondo, con tutta la sua potenza e la sua forza, verrà a soccorrere ed a liberare il Vecchio."

(W. Churchill, Discorso tenuto il 4 giugno 1940 al Parlamento britannico, dopo la sacca di Dunkerque)


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