Speciale - PS Vita: il punto della situazione
PS Vita continua a fare fatica al di fuori dal Giappone: quale futuro per la console portatile di Sony?
[caption id="attachment_114490" align="aligncenter" width="600"] Quale futuro per PS Vita?[/caption]
Le dichiarazioni provenienti da Sony stessa sono state parecchie in questi ultimi mesi e non tutte incoraggianti. Verso la fine di giugno il presidente Shuehi Yoshida ha spiegato in un'intervista a Polygon che PS Vita riceverà un minor supporto di titoli tripla A first party, questo perché è nei piani dell’azienda migliorare le funzionalità di remote play ed aumentare il supporto ai titoli cross-platform ed indie. Vedere un nuovo Uncharted o un seguito di Tearaway sarà cosa difficile insomma, un vero peccato, in quanto la console ha dimostrato più volte di essere in grado di offrire esperienze di gioco complete ed appaganti nonostante la sua natura portatile. Anche Andrew House, presidente di SCE, ha voluto dire la sua sulla scottante questione: la linea di pensiero è molto simile a quella di Yoshida ed infatti l’uomo ha ammesso che al di fuori del Giappone, dove le vendite della console sono buone sia in hardware che in software, il futuro di PS Vita è assai incerto. Anche nelle sue dichiarazioni si è vista la volontà di concentrare gli sforzi di Sony nel potenziare le funzionalità del remote play, che dovrebbe andare a sopperire la necessità di titoli tripla A della console. Fortunatamente non ci sono state solo cattive notizie: ad inizio luglio è stato annunciato che le principali catene di distribuzione americane avevano esaurito le scorte del nuovo modello di PS Vita, dotato di schermo LCD e venduto a 200$ in bundle con Borderlands 2. Segnale senza dubbio interessante in quanto il taglio di prezzo e la presenza di un titolo di richiamo come Borderlands ha dimostrato che anche un caso disperato come quello della portatile Sony può avere qualche speranza d’essere risolto.
[caption id="attachment_132703" align="aligncenter" width="600"] Borderlands 2 su PS Vita: bello, ma non basta[/caption]
I prodotti di una certa importanza, purtroppo, terminano qui e come abbiamo visto, stando alle dichiarazioni divulgate da Sony, pare che il futuro di PS Vita sia ormai già segnato, venendo rilegata a console per porting, indie, titoli di nicchia giapponesi e remote play. Un vero peccato, perché la macchina è un gran bel pezzo di hardware, e chissà se il recente aumento di vendite grazie al nuovo modello e a Borderlands 2 convincerà l’azienda nipponica a tornare sui suoi passi e decidere nuove strategie. Per il momento ci si dovrà accontentare del poco che arriverà nei prossimi mesi e sperare soprattutto che il supporto degli indie continui ad essere costante nel tempo.